In Sicilia possiamo cominciare a parlare di un regolare servizio postale, i cui i primi sportelli furono le “stazioni di sosta”, a cominciare dai Normanni.
Dal 1100 infatti lungo gli antichi itinerari terrestri (le diversamente denominate ”trazzere”) cominciano a sorgere in alcune identificate località, che vengono ad assumere importanza pubblica, appunto le “stazioni di sosta”.
Allora i corrieri a cavallo in media percorrevano da 25 a 30 miglia al giorno (40 – 50 chilometri).
Per storicizzare la grande importanza del nuovo servizio che collegherà con una rete di collegamento l'intera Sicilia di allora riportiamo dei flash di notevole interesse per tutti coloro che amano la storia; in un'altra circostanza, nelle prossime settimane, passeremo alle odierne disfunzioni di Poste Italiane.
1154
Per incarico di Re Ruggero il geografo arabo Ibn Idris (Edrisi) costruisce il planisfero d’argento e redige il “Libro di Ruggero”, monumentale opera di geografia medievale con prevalenza di dati itineranti della Sicilia e di tutte le regioni europee, africane e asiatiche allora conosciute.
1167
A quest’anno risale la prima tariffa del “Diritto di Sigillo” per lettere “chiuse” e lettere “aperte” (disposta da Stefano della Perche – cancelliere del regno).
1577
In quell’anno le disfunzioni del servizio in Sicilia dovevano aver raggiunto livelli intollerabili per i ritardi, gli smarrimenti e le sottrazione di dispacci e altri simili documenti se è stato emesso il ‘Decreto Viceregio’ 14-12-1577 con cui fu impartito “Ordine per l’Officio del Maestro dei corrieri” finalizzato a “porre rimedio alle storture intese e viste” dell’esistente servizio postale.
Funzionalmente il servizio dipendeva dal ‘Tribunale del Real Patrimonio’, che in certo senso possiamo assimilare ad una sorta di Ministero delle Finanze.
Tornando indietro al periodo Normanno (quando le denominazioni di ogni angolo della Sicilia erano ancora in lingua araba), siamo in condizione di ripercorrere l’itinerario Palermo-Sciacca che attraversava anche il territorio dell’odierna Contessa Entellina, allora sotto la giurisdizione di Calatamauro.
Partendo da Palermo il corriere incontrava la prima posta (stazione di sosta) a Menzil ‘Amir (Misilmeri) poi, dalle Terme di Cefalà, attraversava la foresta di ‘Al-Hazan (Godrano-Ficuzza) per raggiungere il grosso centro di Kurlyum (Corleone) ed il vicino castello di Tarik (=Castello sulla Via); scendeva quindi verso la Rocca del Tessitore (Qal’at’at Tirazi) –l’odierna Calatrasi- per oltrepassare il Castello del Moro (Qual’at Mawr = Calatamauro) e la Sambuca (Zabut). Transitava per il villaggio di Bas (Menzil Bas – Misilbesi) prima di arrivare all’importantissima “stazione di Posta” di Sciacca.
(Continua)
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