StatCounter

sabato 30 novembre 2024

Si parla tanto del Sistema Sanitario

 Ritagli di giornali

 

Corriere della Sera - 29  Nov.  2024

Se la salute è un diritto fondamentale dell’individuo stabilito dall’articolo 32 della Costituzione, chi lo garantisce sul territorio? 

Il Servizio sanitario nazionale (Ssn) prevede l’equità d’accesso a tutti i cittadini nella prevenzione, cura e riabilitazione (legge 833 del 1978). Poi sulla base del Titolo V della Costituzione del 18 ottobre 2001 lo Stato fa le leggi per assicurare i livelli essenziali di assistenza, e le Regioni hanno autonomia nell’organizzazione e nella gestione dei servizi sanitari. Il loro braccio-armato sul territorio sono le Aziende sanitarie locali (Asl), enti autonomi guidati da un direttore generale, un direttore sanitario e un direttore amministrativo, direttamente responsabili del buon funzionamento dei servizi.

Oggi le Asl sono 110, si chiamano in modo diverso a seconda del luogo, e come avviene per ogni azienda la capacità di chi le gestisce impatta sulla qualità dell’assistenza e delle cure offerte ai cittadini.

Le Asl devono garantire: 


- le campagne di screening per la prevenzione del tumore al seno, alla cervice uterina e al colon;


- il rispetto dei tempi di attesa per visite ed esami sulla base di quanto richiesto dal medico nella prescrizione;


- un servizio territoriale efficiente che riduca gli accessi inappropriati in Pronto soccorso e le ospedalizzazioni per complicazioni per diabetici, malati di Bpco, cardiopatici;


- il numero di strutture e di posti letto fissati dagli standard normativi (come prevede il decreto ministeriale 77/2022 conosciuto come «Riforma territoriale»), il che vuol dire un consultorio ogni 20 mila abitanti, il 10 per cento di over 65 assistiti a domicilio, 8 posti letto negli hospice ogni 100 mila abitanti, ecc;


- i ricoveri programmati per interventi chirurgici per evitare che i propri assistiti si spostino fuori regione,


- bassi tassi di mortalità evitabile (tra i 0 e i 74 anni), che significa limitare il più possibile i decessi che possono essere contrastati da un Sistema sanitario ben funzionante e che possono essere ridotti sia attraverso campagne di prevenzione (in questo caso si parla di mortalità prevenibile) sia attraverso i trattamenti precoci delle patologie tempo-dipendenti (infarto, ictus).

Luoghi e storia di Sicilia

 Castello di


Caronia


Castello feudale di epoca normanna, domina il paesaggio di Caronia, probabilmente già dal tempo di Re Ruggero II di Sicilia (XII secolo). Dell'architettura normanna in Sicilia  è uno dei migliori e meglio conservati. La sua collocazione sul colle, a circa 350 metri s.l.m., ha un eccezionale valore paesagistico e strategico. La spiaggia dista poco più di un chilometro. La vista spaziua sul mare, e il contatto visivo arriva fino ai castelli di San Marco d'Alunzio, Marina di Tusa e Motta d'Affermo.


venerdì 29 novembre 2024

Sciopero Generale

 Trasporto pubblico, fabbriche, scuola, Pubblica amministrazione, sanità, giustizia. Sono solo alcuni dei settori e dei servizi che rischiano di fermarsi oggi, venerdì 29 novembre, per lo sciopero generale di otto ore indetto da Cgil e Uil.

   Lo sciopero è stato proclamato per chiedere di cambiare la manovra di bilancio, considerata inadeguata a risolvere i problemi del Paese, e per rivendicare l'aumento del potere d'acquisto di salari e pensioni e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali.

Paradossi della legislazione

Sono nato in Italia, parlo italiano,

vivo in Italia, lavoro in Italia: 

ma non sono cittadino italiano

In questi giorni sui media italiani viene messo in evidenza  un paradosso: la legislazione sulla cittadinanza ammette una forma estrema di ius sanguinis  (il diritto basato sui legami di sangue), che arriva a riconoscere a chiunque nato all’altro capo del pianeta ed abbia un avo italiano, senza limiti di tempo, la cittadinanza, ma non la riconosce a chi ai nostri giorni nasce in Italia da genitori stranieri.

Chiariamo meglio: In base alla legge vigente nel nostro Paese, che risale al codice civile del 1865 e non è stata mai cambiata, una persona che ha un solo antenato italiano all’ottava generazione viene considerata «oriunda» e ha diritto a essere riconosciuta come cittadina italiana, anche se non è mai stata in Italia, non conosce la lingua del nostro Paese, non ha mai avuto nessun tipo di rapporto con la cultura del nostro Paese. La stessa legge del 1865 fa sì che ragazzi di 17 anni che sono nati in Italia, ci hanno sempre vissuto ed hanno studiato qui, si sono formati nel contesto e nel contesto culturale del nostro Paese, non siano cittadini italiani se i loro genitori sono stranieri.

La vita sociale e l’allegria come medicina

Con l’ottimismo si superano le difficoltà

Affrontare le sfide puntando alla soluzione.

Chi nella propria vita non ha mai pensato di condurre un periodo di isolamento, di riflessione su come poter superare le difficoltà sopraggiunte, quelle che prima o dopo capitano a tutti?

Pensa positivo, ridi spesso, sii generoso e il contesto sociale ti sarà prossimo: questi tre atteggiamenti sono altrettante sollecitazioni che gli amici  -con espressioni, modalità e sensibilità varia- non mancano mai di far arrivare nei momenti delle difficoltà.

I medici, e ancor più gli psicologi, scrivono articoli e addirittura libri sottolineando: Essere ottimisti migliora l’umore, riduce lo stress e la produzione degli ormoni correlati. Chi guarda alle cose in modo positivo ha più risorse per adattarsi agli eventi stressanti, è più flessibile e capace di affrontare le avversità senza soccombere: non resta schiacciato dalle circostanze difficili, sente di avere sempre il controllo perché è più capace di focalizzarsi su quel che conta davvero, cercando le modalità adeguate per gestire i problemi senza ignorarli. 

 Il senso e’ che nella vita bisogna agire sempre a livello razionale, riconsiderando le situazioni come sfide anziché come minacce, e bisogna porsi scopi nel lungo periodo a cui puntare, evitando di restare in balia di quel che accade giorno per giorno e che frequentemente e spesso inevitabilmente compromette l’umore di chiunque.

L’approccio ottimista alla vita comporta benessere generale ed anche una funzione cognitiva migliore della realtà che ci sta attorno.


Luoghi e storia di Sicilia

 

Castello Aragonese


Piazza Armerina


Si trova sul versante meridionale del colle Mira, il prospetto settentrionale delimita l'area della piazza castello dove si trovano numerosi edifici di rilievo architettonico. I fronti meridionali e occidentali sono inseriti nell'abitato circostante. Il prospetto orientale si affaccia sul declivio del colle in posizione dominante. Nel prospetto meridionale si trova l'unico accesso al castello. Alcuni studiosi ipotizzano l'esistenza di altri ingressi di cui però non sembra sussistere traccia

giovedì 28 novembre 2024

Dal Cinquecento siciliano al ….

 QUADRO SOCIO ECONOMICO


La società feudale

Si presentava sotto l’aspetto di una
grande piramide con al vertice il monarca,
al centro i feudatari (i baroni) e alla base
i servi della gleba. I feudatari erano signori
della terra ed esercitavano il potere
politico-militare, sostituendosi alla
lontana monarchia spagnola. Amministra-
vano la giustizia. I sudditi avevano
l’obbligo di servirsi esclusivamente dei
mulini, forni, taverne … del barone.

L’ascesa sociale era impossibile.
I dipendenti del barone erano gli
unici che potevano sperare in una
ipotetica, lenta ascesa sociale.


Gli arbereshe giunti in Sicilia nel XV-XVI secolo dai Balcani in cosa imbatterono rispetto alla loro terra d’origine?

1) la moneta di conto in uso ufficialmente nell’Isola sino all’Unita’ d’Italia era 

—l’onza che come sottomultipli si componeva di 30 tari’. 

—Il tari’ si suddivideva in 20 grani e il grano in 6 piccoli (o denari). 

13 tari’ costituivano un ducato.

12 tari’ costituivano uno scudo.

6 tari’ costituivano un fiorino.

2) le campagne disabitate e l’inurbamento contadino all’interno di centri fortificati.

3) la vasta estensione dei feudi disabitati, e con essi la monocoltura del grano.

4) la vendita del grano era sottoposta all’acquisto della licenza di esportazione (le tratte) da parte dei mercanti stranieri, che di fatto controllavano l’intero sistema economico dell’Isola.

5) l’esportazione media annua di grano si aggirava in 100mila salme (con una punta di 250mila salme nel solo 1501). Mercati di destinazione erano sopratutto la Liguria e la Toscana, l’Africa settentrionale e la Catalogna.

 (Segue)


Populismo. Nella prima repubblica esistevano i partiti


Ai nostri giorni solamente la
metà del corpo elettorale, ed
anche meno in più regioni
d’Italia, si reca alle urne per
contribuire a rinnovare  (miglio-
rare la qualità istituzionale)
dei consigli comunali e delle
assemblee regionali. La 
gente (il corpo elettorale)
comincia ad accorgersi che
il meccanismo fondamentale
dei sistemi democratici (=
la consultazione) necessita
di qualche aggiustamento,
o quanto meno di qualche
riflessione.






 Sempre meno gente si 

reca ai seggi elettorali

 Nel terzo millennio la disaffezione ai seggi qualcosa deve pur significare. Dai colloqui con alcuni conoscenti che non si recano a votare da almeno un ventennio (così mi hanno detto), risulterebbe che la sfiducia nei confronti delle consultazioni locali è connessa alla constatazione che “tanto chi vince o perde, nessuno farà niente per migliorare la disastrata viabilità ...delle aree interne”.  

 Per quanto riguarda le consultazioni regionali e/o quelle politiche l’ulteriore motivazioni a supporto del non voto, più frequente risulta essere che “Tanto tutti i partiti sono uguali!  … Litigano, ma nessun partito si impegna per portare lavoro …”.

Ciò spiega la disaffezione?

 Esiste sicuramente, anche nelle nostre zone, il populismo diffuso (in sintesi: quell’atteggiamento e quella prassi che mira a rappresentare il popolo e le grandi masse esaltandone valori, desideri, frustrazioni e sentimenti collettivi o popolari, che sarebbero però tutti disattesi e addirittura contrastati dai partiti a struttura nazionale).

 Prescindendo dal quadro del meridione italiano, dove il clientelismo ha sempre trainato parte, se non gran parte, del corpo elettorale, adesso apprendiamo che il populismo americano con Trump fa il suo ingresso alla Casa Bianca. Ed i giornali ci fanno sapere che con la riconquista della Casa Bianca il populismo (=l’anti-politica) si proietta sempre di più sul mondo. Come?  con i Partiti personali; ed ancora … con i leader che assumono atteggiamenti carismatici sta accadendo che i partiti italiani -chi più e chi meno- hanno azzerato il pluralismo al loro interno. Decenni fa all’interno di tutti i partiti italiani esistevano le correnti e le minoranze interne alimentavano dibattiti, riflessioni e punti di vista vari.  Ai nostri giorni i partiti, dal centro alle periferie, sembrano tutti essere proprietà private di singoli personaggi.

Luoghi e storia di Sicilia


Castello di Donnafugata


Ragusa


Nel territorio di Ragusa, a 15 chilometri dalla città, sorge il castello. Sontuosa dimora nobiliare del tardo m'800, sovrastava quelli che erano i possedimenti della ricca famiglia. Arezzo De Spuches. Ci sono varie ipotesi sull'origine del nome "Donnafugata", usualmente ricondotto ad un episodio legendario; la fuga della regina Bianca di Navarra, vedova del re Martino I d'Aragona e reggente del regno di Sicilia, imprigionata nel castello dal conte Bernardo Cabrera, che aspirava alla sua mano e al titolo di re.

mercoledì 27 novembre 2024

Sicilia Nostra, quella post-Unità (I)

Possenti Carlo



















Nell'approssimarci alla fine del ciclo di pubblicazioni quotidianio sul "Blog", che abbiamo fissato, indicativamente alla fine di quest'anno,  ci piace pubblicare -per stralci- un documento che riteniamo storico, e che ci è capitato di ottenere, ovviamente in fotocopia, da uno dei tanti archivi palermitani. Archivi e biblioteche, da chi scrive visitati quasi settimanalmente per oltre un ventennio, durante la sua permanenza per ragioni di lavoro nella città. 

Studiando attentamente le oltre cento pagine dell'interessante  documento programmatico curato oltre 150 anni, fa da Carlo Possenti,  si possono cogliere le ragioni percui Contessa Entellina è storicamente rimasta tagliata fuori (ai margini) dal sistema viario/stradale di  Sicilia, il cui embrione progettuale, o meglio programmatico, è stato trattegiato nel lontano 1865, appena cinque anni dopo l'avvenuta  proclamazione dell'Unità d'Italia.

Di seguito ci piace riportare, ovviamente per stralci, tratti della relazione di visita delle opere di Ponti e strade e di porti, spiagge e fari nelle province siciliane, fatta dall'Ispettore del Genio civile e deputato al Parlamento Carlo Possenti (è stato un ingegnere e politico italiano. Nel 1860 partecipò ai progetti per la bonifica della Val di Chiana. Fu senatore del Regno d'Italia nella XI legislatura dal 1870 fino alla morte nel 1879). 

Ci siamo proposti di pubblicare atti e relazioni, più o meno pertinenti all'area del corleonese, compresa l'area di Contessa Entellina, perchè ciascuno rifletta e si impegni nella politica, quella vera, affinchè si sappiano da chiunque individuare i veri interessi dei territori e della comunità di appartenenza. Il disimpegno dei nostri giorni produrrà danni ai nostri giorni e alle generazioni che seguiranno.



 *

*                 *

R E L A Z I O N E


AL SIGNOR

MINISTRO DEI LAVORI PUBBLICI

DI VISITA DELLE OPERE

di ponti e strade e di porti, spiagge e fari

FATTA

DALL'ISPETTORE  DEL GENIO CIVILE E DEPUTATO AL PARLAMENTO

CARLO POSSENTI


*   *   *

MILANO

TIPOGRAFIA INTERNAZIONALE

1865


=   =   =   =   =

   MINISTERO

             DEI

LAVORI PUBBLICI                                                Firenze, 20 Luglio 1865

 Gabinetto del Ministro

---   °°°   ---

                        N: 86 

 

    Onorevole Sig.r  Commendatore


   Il Ministero ha ricevuto le informazioni e le proposte che Ella, in conseguenza della visita fatta alla Sicilia, gl'indirizzava sulle diverse opere e servizi di quella parte del Regno; ed ha già adottate, o sta esaminando, non pochi dei provvedimenti parziali da lei suggeriti. Ora non attende che la relazione complessiva di che la pregava colla Ministeriale del 20 Maggio ultimo N.° 4893.

    In codesta esposizione, crederei opportuno, Sig.r Ispettore ch'Ella riasumesse sotto punti di vista generali e pratici il complesso delle raccolte osservazioni; apprezzasse colla maggior franchezza e libertà lo stato delle cose; ed arrecasse così piena luce sull'operato dell'Amministrazione, provocando l'opinione pubblica a pronunciarsi su quel che fu fatto, e sul modo di arrivare presto e bene alla meta, che al Governo non meno che alle popolazioni sta a cuore di raggiungere.

      Ed è perciò che io,riservando al Ministero la più ampia facoltà di accogliere e di far suoi, più o meno, quegli avvisi e quelle proposte  a cui non ha già aderito, La autorizzo fin d'ora a mandare alle stampe il suo lavoro.

     Mi pregio di rinnovarle, Sig.r Commendatore, le assicurazioni della distinta mia stima.

                                                                             Il Ministro

                          S. JACINI

     

        On.le Sig.r Commendatore

         CARLO POSSENTI

          ISPETTORE DEL GENIO CIVILE 

Segue

Luoghi e storia di Sicilia

Castello dei Ventimiglia


Castelbuono


In seguito al restauro del 1997 sono emerse le strutture di un edificio precedente  al Castello dei Ventimiglia. L'edificio attuale (che sorge a Castelbuono) è il risultato di numerosi rifacimenti. A semplice pianta quadrangolare, mostra all'esterno un misto di stili che in qiel periodo influenzavano l'architettura siciliana. Il volume a cubo richiama lo stile arabo; le torri angolari quadrate riecheggiano quello normanno; la torre rotonda si rifà alle costruzioni militari sveve. 

martedì 26 novembre 2024

Se Putin vuole prendersi buona parte dell’Ucraina …

Ed intanto l'Ufficio federale tedesco 
della protezione civile (Bkk) sta
sviluppando un piano di protezione
dei bunker esistenti e da costruire
in Germania. E verso qualcosa di
simile si muove la Polonia.

Francia e Regno Unito discutono 

sull’invio di soldati a difesa dell’Ucraina 

 Stando al giornale Le Monde, negli ultimi giorni sono riprese in Europa, soprattutto tra Francia e Gran Bretagna discussioni per l’invio di soldati a sostegno dell’Ucraina. L’ipotesi sarebbe divenuta d’attualità dietro la pressione di vari fattori: 

**l’avanzata delle truppe russe, 

**il prossimo insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca con la sua promessa di «risolvere la guerra in Ucraina in 24 ore» (forse accettando le condizioni di Putin), 

**il via libero americano all’uso da parte dell’Ucraina di armi a lungo raggio per colpire obiettivi militari su territorio russo. L’uso di queste armi a lungo raggio da parte dell’Ucraina presuppone la presenza sul suo territorio di un appoggio occidentale.

** Il Regno Unito ha gia’ dato a Kiev i suoi Storm Shadow e la Francia gli Scalp. Gli Storm Shadow britannici sono già entrati in azione il 20 novembre, quando hanno colpito un posto di comando russo nella regione di Kursk.

** Londra usa sul posto i contractor della società Babcock che si stanno coordinando con l’analoga società francese DCI (Défense Conseil International), di cui lo Stato francese è primo azionista (al 55%), e che già assicura l’addestramento di soldati ucraini in Francia e in Polonia.

======

Altri ambienti occidentale riferiscono:

 Il 6 novembre scorso, stando alla stampa americana, uomini della squadra Trump hanno fatto sapere che il nuovo presidente americano che si insedierà a gennaio cercherà di ottenere un cessate il fuoco, che verrà garantito da una forza militare di interposizione, incaricata di mantenere la pace. Ma secondo le stesse fonti «il grosso di questa forza sarà europeo, non americano».

Terzo millennio: il mondo è globalizzato, parliamo di economia (2)

I teorici dell’economia nell’Ottocento

e poi nel Novecento  


Nell'arco di un secolo e mezzo, da Adam
Smith a John Maynard Keynes, il pensiero
 economico ha proposto varie interpretazioni
del sistema capitalistico: l'economia politica
classica si sviluppò nella sua fase iniziale,
e a quell'epoca era importante indagare
sull'accumulazione e sullo sviluppo per
comprenderne i presupposti e prevederne
le linee di tendenza; il marginalismo si trovò
di fronte ad un sistema che si "assestava",
e ciò consentì agli economisti di concentrarsi
su problemi allocativi. Keynes ebbe alle spalle
la "grande depressione", e si preoccupò di
elaborare una teoria che sostenesse e
rinvigorisse  il sistema.

Così, secondo l'acuta e originale
sistemazione di A. K. Dasgupta, le teorie
economiche ci appaiono non come momenti
di un unico sentiero di sviluppo del pensiero
economico, ma come teorie alternative, tutte
attuali, alle quali ci si può di volta in volta
rivolgere per interpretare i contesti economici
che maggiormente assomigliano a quelli in
cui ciascuna teoria è stata concepita
.




Per gli studiosi classici della scienza economica, da Adamo Smith a Carlo Marx a  John Maynard Keynes, la ricchezza non è mai stata considerata come fine da perseguire bensì come un mezzo. I grandi personaggi che si sono occupati dell’economia, in quanto disciplina, prima di essere economisti sono stati degli umanisti. Per questo genere di personaggi l’intento per perseguire il sogno, l’ideale, dell’abbondanza per tutti e’ sempre stato il progresso tecnico, ossia sostituire le macchine agli uomini: una intenzione che dagli antichi greci e dai romani veniva prospettata ma che alla fine veniva archiviata considerandola utopistica o, da taluni, dannosa. In proposito ci piace riportare un pensiero di Aristotele: “Se ogni attrezzo potesse eseguire su ordinazione, o per suo proprio conto, il compito che gli è assegnato, l’architetto non avrebbe più bisogno di manovali, ne’ il padrone di schiavi. Se la spola potesse correre da sola sulla trama, l’industria non avrebbe bisogno di operai”.

A pensarla in quel modo fu pure l’Imperatore Diocleziano che arrivò ad ordinare ai suoi inventori di accantonare il marchingegno che permetteva di sollevare meccanicamente le immani colonne dei templi in costruzione, di bruciare il carteggio di quei progetti, che avrebbero provocato disoccupazione e fame “ per i suoi poveri proletari “.

In tempi più  recenti l’economista Sismonde de Sismondi (1773-1842)  configuro’ l’esito estremo dell’automazione di una metafora del suo tempo: il re d’Inghilterra che, girando una manovella, produce tutto quanto e’ necessario ai suoi sudditi. E si domandava: che ne sarà dei sudditi? E se non ci saranno i sudditi che ne sarà del re?

Marx, di contro aderiva con soddisfazione all’idea, anche perché vi vedeva il traguardo di fare a meno del re. Suo genero, Paul Lafargue, che era meno radicale di Marx, immaginava una progressiva riduzione degli orari di lavoro e una corrispondente  espansione dell’orario di riposo (che in quegli anni veniva definito orario dell’ozio).

Ai giorni più recenti John Maynard Keynes formulò una teoria ottimistica: Il progresso tecnico era andato ormai tanto avanti da far prevedere  che assai presto gli uomini avrebbero potuto procurarsi tutti i beni necessari alla loro sopravvivenza e al loro confort con due o tre ore di lavoro giornaliere, dedicando il resto al riposo e a cose più serie, come l’amore e la cultura.

====

Vedremo in prosieguo come nel Novecento e’ stato gestito il grande beneficio derivante dal progresso tecnico.

lunedì 25 novembre 2024

Terzo millennio: il mondo è globalizzato, parliamo di economia (3)

 Il Novecento in breve:

Percentuali ed etichette

Il Novecento

Fu il secolo delle guerre che
oscurarono o abbrutirono la civiltà
 europea, ma che, nella
seconda metà, vide il culmine del
pensiero indagatore sulla realtà e i
destini dell'uomo, comportando il
relativismo e la crisi conseguente
di ogni storicismo progressivo.
Verrà il prevalere di un canone
 esistenziale che informerà le arti,
la letteratura in particolare e il cinema,
 dando luogo a opere di raffinate
forme ed alta significazione. Novecento
voleva allora dire filosofia dei limiti
umani e sperimentalismo come slancio
 verso forme di libertà creativa, per
lo più dettata dall'irrequietezza e dalla
 indecifrabilità dell'inconscio. E si
parlava del Novecento come
secolo di crisi, che lo era sì di
 valori ottocenteschi, ma non lo era in
 prospettiva della necessaria
innovazione e in funzione
della genialità squisitamente
individuale, che era quello che
di più contava.   




Nel corso del Novecento la produzione complessiva dei beni e servizi  nel mondo e’ cresciuta, mediamente, del 2,9% annuo. L’età media dell’esistenza degli individui è cresciuta da poco meno dei 40 anni del 1820 a circa 50 anni del 1900 e ai 77 anni dell’ultimo decennio del Novecento (nei paesi industrializzati) e a 60 anni nei paesi non sviluppati.

  Il cosiddetto “secolo lungo”, dagli studiosi di impostazione socio-economica, viene diviso in quattro fasi temporali distinte. 

=== La prima è la cosiddetta belle epoque (fra il 1880-1914) caratterizzata nei paesi di capitalismo affermato da prosperità economica e dal benessere delle fasce borghesi.

=== E’ seguita la fase dei torbidi con la prima guerra mondiale, disoccupazione di masse, conflitti sociali ed ideologici e guerre che arrivano al 1945.

=== Nel secondo dopo guerra mondiale e’ seguita una seconda belle epoque con relativa prosperità economica e pure essa relativa pace mondiale che ha portato grande prosperità economica e relativa pace mondiale seguita dalla decolonizzazione di più paesi afro-asiatici.

=== la quarta fase è quella degli anni che stiamo vivendo, a cui chi verrà dopo di noi darà una qualche definizione. Certo, sappiamo di avere davanti a noi un quadro caratterizzato dal processo dell’UnitaEuropea ma anche da una guerra sul territorio del vecchio continente (Russia-Ucraina) preceduta qualche decennio fa da altre guerre nei Balcani. 

 Questa quarta fase si caratterizza comunque dall’unita’ monetaria fra più paesi del Vecchio Continente, anche se l’inflazione non è finora mai stata fermata. Al momento, non è esagerazione, se scriviamo che non mancano indizi di grave incupimento e inquietudine per gravi focolai di guerra che insistono fra Russia ed Ucraina e, nel bacino Mediterraneo orientale fra Israele e palestinesi.

In che mondo ci avviamo?

 Sfogliando i giornali


Ai nostri giorni sull’argomento
“climatico” si paventa sempre di più
 il rischio del raggiungimento di quel
 “punto di non ritorno” che
significherebbe compromettere la
sopravvivenza stessa del pianeta e
delle generazioni future.






La crescita della temperatura media, rispetto all’era preindustriale, ha superato la soglia allarmante di 1,5 gradi. Gli obiettivi di neutralità nelle emissioni al 2050 (che non significa si smetta di produrle) appaiono ancora difficilmente raggiungibili, persino in Europa dove la sensibilità collettiva è maggiore. 
Non si è mai consumato così tanto combustibile fossile. Non si è mai inquinato così tanto. Tutto ciò non solleva però alcuna ansia collettiva. Alimenta, al contrario, un pericoloso processo di rimozione sul quale forse dovremmo interrogarci. 

La transizione si fa con le scelte tecnologiche, gli investimenti, ma anche con il consenso e la partecipazione della popolazione. Inutile illudersi che venga solo dall’alto, per le scelte di Stati e imprese.  Servirebbe una spinta civica, responsabile. Soprattutto da parte dei cittadini dei Paesi ricchi che hanno un consumo pro capite venti, trenta volte superiore a quello degli abitanti delle Nazioni in via di sviluppo a cui, curiosamente,  si chiede di essere più virtuosi. 

Nelle democrazie rappresentative occidentali, in più casi prevalgono i negazionisti, le preoccupazioni per i costi di un passaggio dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, come se ciò comportasse un sacrificio di benessere che la gente giudica oneroso se non iniquo. Vi è una scarsa percezione del rischio che il rinvio determini oneri maggiori (i disastrosi costi anche umani dei fenomeni atmosferici estremi) e persino un progressivo impoverimento.

Donald Trump probabilmente — come ha fatto nel 2016 — ritirerà il proprio Paese dagli accordi sul clima.

Luoghi e storia di Sicilia

 Il Maniace 

Siracusa

 E' uno dei più importanti monumenti del periodo svevo a Siracusa e uno dei più noti castelli federiciani. Nel sito in cui sorge il castello dovettero quasi certamente esistere delle fortificazioni sin dai tempi  dei Greci in quanto è strategicamente importante per la difesa del Porto Grande. E' possibile che nel 1038 il comandante bizantino Giorgio Maniace, da cui prende il nome, abbia promosso la restaurazione o la costruzione di opere a difesa  del porto di Ortigia nel corso della sua campagna militare.

domenica 24 novembre 2024

La domenica serve anche per riflettere

 Primi riferimenti ai cristiani in

testi non cristiani

Nelle fonti non cristiane, i protagonisti delle vicende iniziali del cristianesimo vengono menzionati solo sporadicamente. Menzioni significative sono offerte dallo storico ebreo del secolo Flavio Giuseppe (Antichità giudaiche, 18, 63-64) e da Tacito (Annali, 15, 44, 2-5).

Flavio Giuseppe

Verso questo tempo visse Gesù, uomo saggio, se pur conviene chiamarlo uomo; infatti egli compiva opere straordinarie, ammaestrava gli uomini che con gioia accolgono la verità, e convinse molti giudei e greci. Egli era il Cristo. E dopo che Pilato, dietro accuse dei maggiori responsabili del nostro popolo, lo condannò alla croce, non vennero meno coloro che fin dall’inizio lo amarono. Infatti apparve loro il terzo giorno di nuovo vivo, avendo i divini profeti detto queste cose  su di lui e moltissime altre meraviglie. E ancora fino ad oggi non è scomparsa la tribù dei cristiani che da lui prende nome.

Tacito

Tuttavia, ne’ per umani sforzi, ne’ per elargizioni  del principe, ne’ per cerimonie propiziatrici dei numi perdeva credito l’infamante accusa  per cui si credeva che l’incendio (di Roma) fosse stato comandato. Perciò, per tagliar corto alle pubbliche voci, Nerone inventò i colpevoli e sottopose a raffinatissime pene quelli che il popolo chiamava Cristiani e che erano invisi per le loro nefandezze. Il loro nome veniva da Cristo, che sotto il regno di Tiberio era stato condannato al supplizio per ordine del procuratore Ponzio Pilato. Momentaneamente sopita, questa perniciosa superstizione proruppe di nuovo non solo in Giudea, luogo d’origine di quel flagello, ma anche in Roma, dove tutto ciò  che è vergognoso ed abominevole viene a confluire e trova la sua consacrazione. Per primi furono arrestati coloro che facevano aperta confessione di tale credenza, poi, su denuncia di questi, ne fu arrestata una gran moltitudine non tanto perché accusati di aver provocato l’incendio,  ma perché si ritenevano accesi d’odio contro il genere umano. Quelli che andavano a morire erano anche esposti alle beffe: coperti di pelli ferine, morivano dilaniati dai cani, oppure erano crocifissi, o arsi vivi a mo’ di torce che servivano ad illuminare le tenebre, quando il sole era tramontato. Nerone aveva offerto i suoi giardini per godere di tale spettacolo, mentre egli bandiva i giochi nel circo ed in veste d’auriga si mescolava al popolo, o stava ritto sul cocchio. Perciò, per quanto quei supplizi fossero contro gente colpevole e che meritava tali originali tormenti, pure si generava verso di loro un senso di pietà perché erano sacrificati non al comune vantaggio, ma alla crudeltà di un principe.

=   =   =   =   =


Una riflessione dei nostri giorni di

Piero Coda

 Il Concilio Vaticano II ha più volte sottolineato che l’uomo il quale nella propria coscienza, attraverso l’esercizio della libertà, si indirizza al bene e al vero senza giungere  al riconoscimento dell’esistenza  e della presenza di Dio nella storia, e’ comunque in rapporto  con Dio e ne riceve il dono della grazia e della comunione con lui.

 Anche se la relazione con Dio -per tutta una serie di cause: culturali, psicologiche, sociali, morali- non viene riconosciuta e affermata esplicitamente, Dio è sempre presente all’uomo, poiché quello che in ultima analisi  caratterizza la persona  e’ la sua disponibilità e volontà ad aprirsi alla verità e all’amore, che in definitiva sono irradiazione dell’esistenza di Dio.

Chi è?

Piero Coda(Cafasse, Torino 1955) si è laureato in filosofia a Torino e in teologia presso la Pontificia Università Lateranense di Roma, dov’è professore ordinario. Impegnato a livello internazionale nel dialogo tra fede e cultura, cristianesimo e religioni, è membro del Consiglio Scientifico dell’Enciclopedia Italiana, Presidente dell’Associazione Teologica Italiana e Segretario della Pontificia Accademia di Teologia. Tra le sue opere: Il negativo e la Trinità. Ipotesi su Hegel (Città Nuova, 1987); Dio uno e trino. Rivelazione, esperienza e teologia di Dio (S. Paolo Edizioni, 1993); con S. Zavoli, Se Dio c’è. Le grandi domande (Mondadori, 2000); Il logos e il nulla.Trinità, religioni, mistica (Città Nuova, 2003); con G. Filoramo, Dizionario del cristianesimo (Utet, 2006); La percezione della forma. Fenomenologia e cristologia in Hegel (Città Nuova, 2007).


Curiosità: pagina di Storia

24 Novembre 1922

In Italia: Mussolini ottiene dalla Camera i pieni poteri in materia economica e amministrativa, che gli sono conferiti a larghissima maggioranza con lo scopo di "ristabilire l'ordine" nel Paese.

=== Un evento che prefigura l'avvento della dittatura

 A pochi giorni dall'insediamento del governo (31.10.1922) e dal “discorso del bivacco” (16.11.1922), Benito Mussolini riceve un’altra volta la fiducia dal Parlamento, questa volta per l’affidamento al governo dei “pieni poteri” in campo di riforma del bilancio e dell’amministrazione. Tra le poche voci di protesta che si alzarono in Aula ci fu quella, ancora una volta, di Giacomo Matteotti, che con grande lucidità prefigurò la fine delle istituzioni liberali.

Parole ricorrenti sui media

 

COMMISSIONE

È organo esecutivo dell’Unione europea, composta da 27 delegati, uno per ciascun Stato membro. Legata da un rapporto fiduciario con il Parlamento Ue, la Commissione europea, con sede a Bruxelles, ha potere di iniziativa legislativa. Inoltre, propone l’adozione di atti normativi poi valutati dal Parlamento, gestisce i programmi europei, la spesa dei fondi ed è responsabile dell’attuazione delle decisioni politiche da parte degli organi legislativi.

sabato 23 novembre 2024

Parole frequenti sui media

 

storm shadow

Storm Shadow, o Scalp nella denominazione francese, è un missile da crociera a lungo raggio di produzione inglese che è in grado di colpire obiettivi fino a oltre 250 chilometri di distanza. Riesce a eludere la difesa aerea grazie alla tecnologia stealth che gli permette di restare meno visibile ai radar nemici. 

È considerato il vettore più efficace per colpire bunker e depositi di munizioni: ogni «pezzo» costa all’incirca un milione di dollari americani.

In Ucraina gli Storm Shadow sono diventati un arma chiave da quando sono arrivati nel maggio del 2023. Londra e Parigi avevano permesso il loro uso solo contro obiettivi russi nei territori occupati. E i risultati non sono mancati: il 13 settembre 2023 hanno colpito il porto di Sebastopoli, in Crimea, danneggiando gravemente il sottomarino Rostov na Donu e la nave da sbarco Minsk. Il 22 settembre hanno centrato il quartier generale della Flotta russa del Mar Nero, sempre a Sebastopoli: secondo Kyiv nell'attacco morirono "34 ufficiali".

Luoghi e storia di Sicilia

 Castello Normanno 

Aci Castello

La fortificazione di incerta origine, fu il fulcro dello sviluppo del territorio delle Aci nel Medioevo. Durante i Vespri siciliani fu assoggettato alla signoria di Ruggero di Lauria, e in epoca aragonese fu di Giovanni di Sicilia ed infine degli Alagona. Il promontorio nasaltico dove sorge è costituito da colate laviche sottomarine che janno un'età di circa 500.000 anni. Un primo castello fu edificato nel VII secolo d.C.  dai bizantini su una preesistente fortificazione di periodo romano forse del 38 d.C.

Terzo millennio: il mondo è globalizzato, parliamo di economia

 Ricchezza e felicità 

Se gli studiosi di “economia” coltivassero un sogno, sognerebbero un mondo dell’abbondanza per tutti e su tutto. Ed invece la loro scienza, l’economia, e’ tutta basata sul concetto di scarsità. Quel sogno sull’abbondanza sarebbe conseguentemente autodistruttivo se essi -come missione- non puntassero alla moltiplicazione dei beni e delle opportunità.

Nel processo di avanzamento della realtà  sociale gli economisti sono stati frequentemente accusati di gretto materialismo, e  però ciò è sempre capitato proprio quando, grazie alla loro insistenza sui beni “materiali”, l’umanità ha potuto raggiungere gradi di benessere finora mai prima immaginati e servizi sociali a beneficio delle collettività. Tutto ciò ovviamente è stato perseguito e portato avanti dalla “politica”, definita a secondo della politica governativa, ora liberista ed ora dirigista, almeno nella parte occidentale del pianeta.

Ci piace, per qualche giorno, intrattenerci sul blog sui capisaldi della scienza economica che, sopratutto in Occidente,  vengono ritenuti fondamentali per mantenere il sistema in condizione di produrre ricchezza.

Il presupposto su cui si regge l’economia, quanto meno in Occidente, è- implicitamente o esplicitamente- che una società e’ da ritenere ricca se e’ prossima all’ideale di una società felice. Far accrescere la ricchezza nazionale, o quella comunitaria locale, è la via regia per conseguire la soddisfazione dei bisogni sociali e persino… la felicità.

Più cresce la ricchezza di un paese, di una comunità, più si è prossimi all’ideale di una società sodisfatta, o addirittura felice. Ovviamente stiamo riferendoci alla soddisfazione, alla felicità, sociale/pubblica; la felicità privata è tutt’altra cosa, tutt’altra situazione e non rientra comunque nello spazio che ci stiamo assegnando.

Quanto sopra non è sempre condiviso da tutti. E però, come non cogliere che le nostre società sono più prospere di quelle di cento anni fa? Come non condividere che avere l’acqua corrente a casa è un grande progresso rispetto a settant’anni fa quando bisognava andare ad attingere a Canale o a Giarruso o nelle poche fontanelle pubbliche situate in alcuni quartieri?

====

Dopo questa prima pagina improntata a chiacchiere da bar o da circolo, proseguiremo affrontando alcuni concetti consolidati nei paesi Occidentali rispetto alla gran parte dei paesi del pianeta dove molti servizi sociali e molte opportunità di vita -frutto delle scienze sociali- risultano ancora da cogliere, da applicare, da desiderare.


venerdì 22 novembre 2024

Putin, Netanyahu ed altri accusati di crimini di guerra, ma …. …..

E’ immaginabile che personaggi
come
 Putin o Netanyahu
finiscano in giudizio? come accadde
ai capi nazisti?

Condizioni preliminari perché personaggi
come Putin, Netanyahu possano essere
processati e’ che perdano il potere.
Solo in quel caso i rispettivi nuovi governi
 potrebbe decidere di processarli internamente
o di affidarli a un tribunale internazionale.

Oppure
Potrebbe accadere che i due mettano 
piede in uno dei 123 Stati che sostengono
le decisioni della Corte penale internazionale.






 La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso nella giornata di ieri mandati di arresto per il 

==premier israeliano Benyamin Netanyahu 

==e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant 

con l'accusa di crimini di guerra e contro l'umanità nell'ambito del conflitto a Gaza, commessi fra l’8 ottobre 2023 e il 20 maggio 2024.

ed un ulteriore mandato di arresto per funzionari di. 

==Hamas, tra cui il leader Al-Masri, comunemente noto come Deif. 

  Fra questi reati, ci sono

 === «la fame come metodo di guerra» e 

=== «l’uccisione, la persecuzione e altri atti disumani», 

oltre che la responsabilità per 

=== attacchi «intenzionali contro la popolazione civile». 

L’elenco include le restrizioni agli aiuti umanitari; la privazione di cibo, d’acqua, di luce e di carburante; lo stop agli aiuti internazionali, che ha creato condizioni per portare «volutamente alla distruzione di parte della popolazione di Gaza»; il blocco ai valichi di medicinali e di apparecchiature, che ha costretto i medici a operare e ad amputare senza anestesia perfino i bambini, infliggendo loro «sofferenze disumane».

 Quanto all’unico leader di Hamas forse processabile, Mohammed Deif, sempre che sia vivo, le accuse riguardano i 1.139 morti del 7 Ottobre, per i 252 ostaggi, per il lancio di razzi su Israele e comprendono le uccisioni, le torture, l’oltraggio alla dignità delle persone, gli stupri. 


La decisione della Cpi (=Corte penale internazionale) non significa che Bibi Netanyahu e Yoav Gallant verranno arrestati in tempi brevi. Anzi, potrebbero non essere arrestati mai. Perché il tribunale dell’Aja non ha una polizia che possa eseguire il mandato d’arresto e la prassi vuole che ci s’appoggi ai singoli Stati: non avendo Israele mai firmato lo Statuto di Roma del 1998, che istituì la Cpi, lo Stato ebraico non riconosce la giurisdizione dell’Aja e dunque ritiene nulli i suoi atti. 
 Ed ancora molti Paesi che riconoscono la Cpi  spesso non ne eseguono gli ordini. Un esempio lo si coglie nella visita del presidente russo Vladimir Putin in Mongolia, a settembre, dov’è stato ricevuto sulle passatoie d’onore nonostante sia ricercato per la deportazione dei bambini ucraini. 

Conclusione: La Cpi non ha modo di costringere i governi firmatari a obbedirle.