Già da oggi la gente, in Sicilia, si reca in massa nei cimiteri per porre un fiore sulla tomba dei propri cari che non sono più. Altri accendono un cero e tutti si soffermano per riflettere, ricordare, proitterarsi in un lontano modo di esistere (o di non esistere).
E' una antica e buona tradizione.
Un angolo del Cimitero Comunale di Contessa Entellina |
E' buona ai nostri giorni in cui tanti, troppi, personaggi della vita pubblica, per non dire tutti, "rubano" pensando che l'arricchirsi a spese altrui sia il meglio, l'ottimo, dei giorni che si possano vivere per le strade del pianeta.
Rubano, imbrogliano, soffocano il prossimo e con caparbietà ritengono di vivere meglio, di essere più furbi, di chi possiede poco, o comunque meno di loro che, comunque, sono e vanno chiamati "LADRI".
Questi "ladri" non si recano in questi giorni nei cimiteri e perdono quell'importante attimo di riflessione davanti alle tombe di chi non è più.
Questi ladri, nonostante i milioni di euro rubati alla collettività, sono poveri, sono miseri perchè -a loro- manca il convincimento, manca la riflessione, che l'avere rubato non li esonera dal finire pure loro sotto la fredda terra.
Poveretti !
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