Un paese posizionato in Europa con 60 milioni di abitanti, inserito nel processo di unificazione del continente, aderente alla Nato, quale è l'Italia, può mai fare una LEGGE ELETTORALE finalizzata ad evitare che possa vincere un Movimento, un Partito, una aggregazione ?
E' spaventoso quello che in queste ore discutono e votano nelle Commissioni parlamentari alcuni piccoli e miseri politicanti, di cui si fa interprete un certo signore dal nome Rutelli.
Costui osa spiegare ai giornalisti che si vorrebbe introdurre una legge elettorale con cui si possa evitare che possa vincere il Movimento di Grillo.
Ma evitare che possa vincere chi liberamente viene scelto dagli italiani è democrazia ?
Le leggi, insegnavano molto tempo fà nelle Università, si fanno a favore del popolo sovrano e non contro una parte del popolo, per quanto quella parte possa essere antipatica.
L'emendamento del signor Rutelli è stato approvato dall'intero centro-destra e prevede un premio di maggioranza del 12,5% alla formazione che supererà alle consultazioni il 42,5% dei consensi. Cioè a nessuno.
La cosa grave è che il proponente abbia esplicitato che quell'emendamento era mirato contro il gruppo politico che in Sicilia aveva conquistato la maggioranza relativa.
La cosa è così vergognosa da far rivoltare lo stomaco pure agli uomini della prima repubblica, dell'antico pentapartito.
La legge elettorale non puo' essere fatta per colpire il movimento cinque stelle. A dirlo, in un intervento in viva voce postato sul blog di Beppe Grillo, e' il presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato Carlo Vizzini. ''Se questa è la Terza Repubblica oggettivamente meglio mettere Andreotti Presidente del consiglio e ripartire dalla prima'', dice Vizzini.
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