Antonio Di Pietro nelle elezioni siciliane ha assaporato in pieno l’effetto del ciclone Grillo. I suoi candidati, quelli dell'Italia dei Valori, in Sicilia, non sono riusciti a raccogliere il 5% dei consensi. Una situazione che si potrebbe ripetere a livello nazionale con risultati dalle conseguenze fondamentali per l'IDV, pronta a rimanere fuori dal Parlamento.
In questo significativo grave momento che attraversa il partito di Antonio Di Pietro, come capita in politica, sta pesantemente influendo dall'esterno il Partito Democratico offrendo l'alleanza (in realtà l'elezione sicura) non a Di Pietro ma ai deputati e senatori dell'Idv. Da questa allettante offerta ai parlamentari resta escluso Di Pietro in quanto nei mesi scorsi ha pesantemente criticato il PD per essersi alleato a PDL ed UDC nel sostegno al governo Monti, ha pesantemente attaccato Giorgio Napolitano per una serie di vicende (atteggiamento sull'inchiesta Stato-Mafia, tutela al governo di Mario Monti etc.).
Di fronte alla quasi certezza che il magistrato simbolo di Mani Pulite possa scomparire dalla scena politica (ed i sintomi arrivano pure dagli attacchi di Report, programma di Rai-Tre, appannaggio storico del PD), Beppe Grillo ha una sorpresa per il suo più vecchio sostenitore, ormai scaricato da tutti.
In occasione delle prossime primarie del movimento 5 stelle gli attivisti dovranno tenere conto dei ruoli del Presidente del Consiglio, dei deputati e senatori da candidare per le politiche di primavera ma anche di una proposta concreta per la Presidenza della Repubblica, con Napolitano ormai in scadenza di mandato.
Beppe Grillo lancia un nome a sorpresa, quello appunto dell’amico Antonio Di Pietro.
Il merito principale, secondo Beppe Grillo, è la sua onestà e il suo ruolo costante di opposizione dura e concreta nei confronti di Berlusconi e del governo Monti, a costo di perdere consensi.
"Tonino è rimasto fedele ai suoi principi, derivanti dalla sua esperienza in magistratura proprio durante Tangentopoli ma ha anche evitato l’inciucio costante in Parlamento.
Ha commesso alcuni errori e non si è mai esposto più di tanto su TAV e G8 di Genova, ma senza di lui non saremmo mai riusciti a fare dei referendum sul nucleare e l’acqua pubblica". Come scrive dal suo blog.
Il mio auspicio è che il prossimo presidente della Repubblica sia Antonio Di Pietro, l’unico che ha tenuto la schiena dritta in un Parlamento di pigmei. Chapeau.
Che dire ? In Italia mancano gli "statisti", .... e quindi... non contano la levatura culturale, la competenza, la visione programmatica, la consapevolezza e la lungimiranza. Conta il "teatro".
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