non eroe
ma prete di strada
(parole del fratello)
Ho conosciuto Padre Puglisi, quando sul finire degli anni '80 e poi per tutti gli anni '90 del Novecento mi è capitato di lavorare a Palermo, in un palazzo di 13 piani, tutti destinati ad uffici. Di tanto in tanto veniva un prete col viso aperto e sorridente che saliva, un piano dopo l'altro dell'edificio ed in ogni piano si fermava per pochi minuti a chiedere agli impiegati una offerta per i bisognosi del suo quartiere: Brancaccio. Nei miei ricordi era di poche parole, umile e mostrava di non voler disturbare il procedere del lavoro, andava infatti via subito.
Non immaginavo allora e non potevo ovviamente sapere che quella -con quel comportamento di chi non vuole pesare e quasi farsi notare- era la persona che poi avremmo conosciuto come Padre Puglisi, il martire vittima della Mafia.
Non sapevo allora e non avrei mai voluto sapere che quel Padre Puglisi, umile e silenzioso che però parlava col suo viso, il 15 Settembre del 1993, il giorno del suo 56° compleanno, sarebbe stato ucciso a Palermo mentre reggeva la Parrocchia ed il Centro di Accoglienza Padre Nostro del quartiere Brancaccio.
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Dal libro di padre Pietro Gullo "Ho trovato una parola" riporto invece un ritratto su come egli lo ha conosciuto.
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