Molti ci chiediamo se davvero la politica è importante, se c’è ai nostri giorni ancora spazio e disponibilità per un impegno civile che abbia come obiettivo il benessere della collettività.
Troppi sono coloro che avvertono una distanza sempre maggiore della politica dalla loro sfera di vita quotidiana, dai loro interessi.
Vorrebbero rispondere a questa situazione con altrettanta distanza, con disamore e disincanto che li porterebbero a considerare la politica appannaggio di un ristretto gruppo di professionisti da cui non si sentono più rappresentati. Stiamo vivendo sostanzialmente l’ondata dell’antipolitica.
Molti riteniamo inoltre che le difficoltà a partecipare la vita politica nascano dal dilagare della corruzione nella classe politica. Altri ritengono che l'affermarsi ed il prevalere dell’individualismo che punta a cercare benefici personali e non collettivi sia all'origine della disaffezione. Altri ancora ritengono che l'affermarsi del populismo che semplifica tutto in banali e sterili parole d'ordine rende inutile l'elaborazione e la riflessione politica.
Basterebbe però per superare l'attuale periodo di crisi che i cittadini si trasformassero in soggetti capaci di civismo e volontariato, disposti ad accogliere le sfide della convivenza civile.
Cesserebbe per questa via il protagonismo dei professionisti della politica (ed anche la corruzione).
“L’uomo è per natura un animale politico.” Aristotele
“In democrazia nessun fatto di vita si sottrae alla politica.” Gandhi
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