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sabato 5 gennaio 2013

I politicanti siciliani sono felici: forse potranno vivere per altri cinque anni mungendo indennità dalle Province, dagli Enti inutili

Rischiamo di avere altra gente "disinteressata" ad occuparsi di viabilità pubblica
Contessa Entellina, sulla carta fa parte della Provincia di Palermo. Diciamo sulla carta perché l’Amministrazione di Via Maqueda di Contessa Entellina non si occupa e verosimilmente ignora, ai vertici, dove sia posizionata.
Qualche anno fa la Provincia curò, si fa per dire, la sistemazione della strada provinciale Campofiorito-Contessa Entellina e tre settimane dopo la fine dei lavori le frane hanno fatto il loro corso regolare.
Auspicio dei cittadini di Contessa Entellina è che le Province, la provincia di Palermo in particolare, vengano al più presto abolite e che i personaggi come Giovanni Avanti vadano a cercarsi un lavoro, un lavoro vero, in cui possano apprendere che la vita è sacrificio e non modo godereccio da "auto blu".
A Contessa Entellina tutte le strade provinciali sono “franate”. Da oltre quarant’anni la viabilità ex-consortile (pertinenza della Provincia) non riceve manutenzione e si tratta di centinaia di chilometri di strade intransitabili.
Noi sentiamo dire e leggiamo sui giornali che a Palazzo Comitini gli assessori usano “auto blu”, incassano indennità, Il Presidente si avvale di segreterie e consulenze costose.
Quanto ci piacerebbe l’abolizione di un simile carrozone !!
Monti ha purtroppo congelato tutto fino al 31 Dicembre 2013, e comunque le province in Sicilia sono "regionali" e proprio perchè c'è autonomia di organizzazione Rosario Crocetta pare sia innamorato delle Province.
Vediamo di fare il punto.
Con la legge di stabilità, il governo Monti ha congelato fino al 31 dicembre del 2013 la riduzione delle Province italiane e l’istituzione della Città metropolitane. Una riforma di carattere generale alla quale la Regione siciliana avrebbe dovuto adeguarsi, pur avendo potestà legislativa in materia di enti locali e prevedendo lo Statuto autonomistico i Consorzi di Comuni, anche se nel 1986 furono istituite le Province regionali.
Intanto, in Sicilia quattro Province su nove, sono rette da commissari straordinari: quella di Ragusa, a fine mandato consiliare, fu commissariata proprio in attesa che a Roma si stabilissero i criteri della riforma; quella di Caltanissetta perché il presidente in carica, Giuseppe Federico, in seguito alla sentenza della Corte Cosituzionale che dichiarò illegittima la legge regionale che consentiva ai deputati dell’Ars di essere anche presidenti di Provincia e sindaco di grandi città, optò per lo scranno di Sala d’Ercole; le Province di Trapani e Catania, sono state commissariate, perché i rispettivi presidenti si sono dimessi, per candidarsi all’Ars e alla Camera dei deputati.
Nella prossima primavera scadranno i mandati dei presidenti e dei consigli delle Province di Palermo, Messina, Agrigento, Enna e Siracusa. Più Trapani.
Che cosa accadrà?
Saranno congelate fino al 31 dicembre, come prevede la legge nazionale o l’Ars, facendo ricorso all’autonomia statutaria, approverà una propria legge di riforma?
Un tema che occorre affrontare nel più breve tempo possibile anche per evitare vuoti di potere. «E’ un argomento che approfondiremo in giunta - ha detto il presidente della Regione, Rosario Crocetta- in una delle prossime sedute ».
Un certo toto candidati purtroppo già gira, anche se tutto dipende, ovviamente, da come andranno le elezioni politiche di Febbraio.
Alla luce dell’ultimo quarantennio di disinteresse verso il territorio di Contessa Entellina e alla luce del fatto che l’Ente Provincia serve per pagare lo straordinario ai lavoratori amici degli amici che nel mese di Agosto si adoperano per spallare la neve nelle strade sicule propendiamo per l’abolizione di questo Ente inutile e parassitario.

 

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