Si può pensar male di Beppe Grillo, di Casaleggio e della compagnia di giro. E questo Blog non ha mancato di denunciare con frequenza la mancanza in quel movimento di uno Statuto Democratico e l’avversione quasi razzista nei confronti degli immigrati che spesso viene ostentata.
Ma i deputati regionali del movimento Cinque Stelle, quando rinunciano ai privilegi, e restituiscono il 70% della loro indennità, dimostrano che abisso c’è tra la casta dei politicanti siciliani e la gente.
I politicanti da quattro soldi di Sicilia possiamo inquadrarli in una immaginaria foto accanto ai loro vassoi d’argento.
C’è stato sempre nella politica siciliana infatti un gran girare di vassoi.
A) Il vassoio d’argento
fatto regalare da Giulio Andreotti nel ‘76 alla figlia del potentissimo Nino
Salvo da Salemi, per il suo matrimonio.
B) Il vassoio, osceno,
colmo di cannoli grondanti ricotta con i quali Totò Cuffaro, governatore Udc
della Sicilia, “festeggiava” a fine 2007 una condanna a “soli” cinque anni per
favoreggiamento.
C) Il vassoio comprato
dal deputato regionale Udc Giulia Adamo, nel 2009 (quando era in realtà
capogruppo del “Pdl - Sicilia”) come regalo dei suoi parlamentari al
figlio dell’assessore regionale Nino Strano che si sposava. Vassoio per il
quale la Adamo si è guadagnata l’iscrizione nel registro degli indagati per peculato accanto ad altri tre ex
capigruppo dell’Ars, che pure loro hanno usato o verosimilmente abusato del
denaro pubblico loro affidato.
E’ un vassoio di
rappresentanza, questo vassoio comprato dalla Adamo. Lo ha detto la stessa
Adamo, Sindaco di Marsala, per difendersi da chi l’accusava di quella strana
spesa, proprio mentre lei è in Brasile fino al 20 gennaio a godersi le sue
vacanze di Natale: “Nulla di strano. Spese di rappresentanza, ho le ricevute”.
E’ di rappresentanza
la spesa, ed anche il regalo. Un cadeaux da 1690 euro.
Questo vassoio lo
abbiamo però pagato noi siciliani, noi contribuenti. Eppure nessuno di noi
siciliani era stato invitato al matrimonio del figlio dell’on.le Strano..
La signora Adamo, oggi
sindaco di Marsala, ha giustificato con candore che quel vassoio era servito
per regalo al matrimonio di un figlio della casta dei politicanti, a cui lei appartiene.
Così dicendo essa si autoassolve e si autocelebra, si specchia nell’argenteria
barocca della casta, che è tale al punto da pensare che anche i regali di
matrimonio devono essere pagati con i soldi pubblici.
Il deputato
parlamentare siciliano si ritiene appartenere a una sorta di intoccabile, non deve spendere una lira
-che sia una- di tasca sua, ma tutto, dal caffè al regalo della lista nozze,
dall'automobile fino alla cancelleria, deve essere pagato con i soldi pubblici,
per il sacro potere che lui rappresenta.
Giulia Adamo
rappresenta la politica vecchia, la muffa di un mondo intollerabile, ferma ancora all’argenteria, da mostrare per
conquistare consensi e da regalare per conquistare o rinsaldare alleanze.
Una cosa come il “Restitution Day” messa in scena dai grillini a gente come Adamo fa orrore, non la concepisce. Essere normali, che pazzia !
Una cosa come il “Restitution Day” messa in scena dai grillini a gente come Adamo fa orrore, non la concepisce. Essere normali, che pazzia !
Il Comune di Marsala,
male gestito dalla signora Adamo e dai predecessori, ha sforato il patto di stabilità di 11
milioni di euro, bisognerà quindi urgentemente tagliare molte spese.
Servono in questi frangenti degli esempi.
Adamo potrebbe, in maniera simbolica, fare un Restitution Day, e dire: signori consiglieri comunali,
nel mese di gennaio rinuncio alla mia indennità di Sindaco, sono stata più in vacanza in
Brasile che al lavoro.
Sarebbe un bel gesto.
Una bella storia della politica che fa esempio.
Se no, come esempio,
ai siciliani resta soltanto il vassoio...
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