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mercoledì 5 settembre 2012

Regione. In Sicilia si dice "non c'e' due senza tre", speriamo non accada

I sondaggi lasciano prevedere che il 28 ottobre solamente un siciliano su due andra' a votare. Essi lasciano pure intendere che essendoci una grande ressa di candidati (ad oggi siamo arrivati ad 8 aspiranti) il voto dei siciliani sara' accentuatamente frammentato; si ritiene inoltred che il nuovo governatore dell'isola potra' uscire vincitore con solamente la percentuale del 25% dei consessi espressi.
Tutto cio' e' segno che i grandi partiti non sono piu' un collante della societa', avvolti come sono nel discredito, per non dire il disprezzo della societa'.
Non esiste piu' una figura che raccolga stima e disponga di autorevolezza.
Se la situazione e' questa significa che chiunque potrà vincere la corsa per Palazzo d'Orleans non disporra' della maggioranza parlamentare a Palazzo dei Normanni.
Cosa potra' accadere ?
C'e' da augurarsi che il vincitore abbia un carattere forte, che sappia lasciare intravedere un disegno per cui si e' impegnato.
I guai ci saranno se dovesse vincere un ciarlatano che ritenga di mettere tutti in accordo dividendo le porzioni di minestra che ancora sono disponibili nella Regione. Significhera' in tal caso che "non c'e' due senza tre" per quanto attiene il chientelismo ed il parassitismo gia' sufficentemente vissuto con Cuffaro e con Lombardo.

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