FAVA. Si attende ancora di capire come finirà con la candidatura a "governatore" della Sicilia di Claudio Fava, su cui il Ministro dell'Interno, ancor prima che vengano depositate le liste presso la Corte di Appello di Palermo ha già posto un grosso macigno: Claudio Fava avrebbe acquisito la residenza in un comune dell'isola con cinque giorni di ritardo.
Sotto il profilo politico l'esclusione avrebbe gravi conseguenze, in quanto pare che da quando il PD ha assunto col veltronismo prima e poi con tutto il resto -che al veltronismo è seguito- la sponda centrista esistano continui ostacoli alla ricostituzione di una forza della Sinistra in Italia.
Claudio Fava pare comunque che voglia portare fino all'estrema conseguenza la consumazione del cavillo burocratico che gli viene frapposto -stranamente- prima che la documentazione delle liste sia stata depositata.
CATENO DE LUCA. Il deputato uscente dell'Ars, oggi candidato sicilianista, ci fa sapere che dal 2006 ad oggi la regione ha sperperato fondi europei per la "formazione" per un importo superiore a 4 miliardi di euro. Sono state usate società partecipate e/o sottoposte alla vigilanza di Mamma Regione (Francantonio Genovese -pd- pare ne sappia qualcosa) che oggi gestiscono quasi 8.000 assunzioni clientelari. Lo strumento è servito per aggirare le leggi che imponevano il divieto di assunzione nella Pubblica Amministrazione.
Cateno De Luca asserisce che la materia non viene sulle pagine dei giornali in quanto gli assunti sarebbero figli, mogli, parenti, capi elettori di tutti -TUTTI- i deputati regionali e nazionali siciliani. Tutti assunti senza concorso. La stampa dell'isola, quindi, asservita (la Repubblica, La Sicilia, Giornale di Sicilia). Il candidato "governatore" insinua il dubbio che fra gli assunti vi siano figli e parenti di Magistrati che avrebbero dovuto far rispettare la legge e la correttezza della spesa regionale.
GIANFRANCO MICCICHE'. Anche lui già deputato regionale quando il fenomeno "formazione" cominciava a diventare un bubbone dichiara di volersi dedicare, se eletto "governatore", alla sistemazione di questo comparto. Lo vuole rendere -adesso che dispone di 8.000 clienti- produttivo.
Viene da chiedersi dove sianp stati finora Cateno De Luca e Gianfranco Miccichè. Viene da chiedersi se la Sicilia uscirà mai dallo "schifo" che gli stessi artefici, a distanza di anni, ci additano.
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