«Remota itaque iustitia quid sunt regna nisi magna latrocinia?», scrisse Sant'Agostino nel De Civitate Dei.
I fatti di questi giorni scoperchiano una verminaia dove chi dovrebbe rappresentare le Istituzioni, chi dovrebbe incarnarne l'essenza profonda della società invece r-u-b-a a piene mani ed ha pure il coraggio di presentarsi in televisione per dire che "non sapeva", che "non ha rubato", e tutto ciò capita mentre l'Italia del tempo della crisi economica e finanziaria viene attanagliata con branche di ferro.
Mentre tante persone lavorano onestamente, soffrono in silenzio e con inaspettato senso civico, subiscono angherie e soprusi ignobili dai mascalzoni che si sono fatto, su misura, leggi secondo cui i "ladri" non devono presentare rendiconti pubblici ed il loro operato non è sottoponibile a controlli, capita di rilevare -per l'ennesima volta nella Storia del paese- che al vertice stanno "persone prive di pudore".
Chi dovrebbe rappresentare le migliori virtù del popolo ed esprimerne i sentimenti più profondi per immetterli nella "POLITICA" affonda nel pantano e nella ignobile e spudorata impudenza di comportamenti lesivi della libertà di tutti.
Tutto ciò capita mentre le patrie galere contengono:
-70 mila detenuti cosi -grosso modo- catalogabili,
-35.000 stranieri, gente venuta in Italia "per fame" per sfugire alla morte di inedia e di dignità nel paese di origine e che giunta in Italia viene posta dietro le sbarre perchè legislatori "ladri ed egoisti" devono mostrarsi forti con i deboli e deboli con i forti. Un legislatore alla Gianfranco Fini, amante delle case a poco prezzo, ha consentito che chi non sa nemmeno difendersi, sconoscendo la lingua italiana, finisca in galera e chi dei colleghi parlamentari fa le "ruberie" autorizzate con le leggi (p.e. mensilità di €. 20.000,oo) continui a legiferare per sfruttare i "deboli",
-20.000 rubagalline che non riescono a pagarsi l'avvocato
-ed il resto "mafiosi" del ramo manovali, alla Totò Reina. Nessun mafioso col colletto bianco sta dentro. Totò Cuffaro è presente come collaboratore esterno.
-Nessun politicante ladro.
Precisazione
Quest'articolo ha preso le mosse iniziali da uno scritto
di Vittorio V. Alberti, pubblicato su Cortile dei Gentili,
interessante blog che vi invitiamo a visitare.
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