Il 31 dicembre si avvicina irrimediabilmente e la prospettiva dei precari
degli enti locali continua ad intravedersi in tutta la sua drammaticità.
In Sicilia siamo in campagna elettorale e tutti, proprio tutti, coloro che
non hanno finora saputo risolvere la grave situazione sono candidati a –è doveroso
dirlo- nuovamente mal governare l’isola.
Il governo regionale, primo attore assieme con l’Ars, non ha trovato altra
soluzione fino ad ora che attivare lo “scaricabarile”. Addita l’incaglio nel “patto di
stabilità” e su questa linea di condotta ha invitato con una lettera tutti i
parlamentari nazionali eletti in Sicilia ad adoperarsi per chiedere “deroghe”, per fare lobby presso il governo nazionale. Deroghe che come abbiamo rilevato col caso
Gesip non è così semplice conseguire, anche perché aprire la borsa per la
Sicilia significa stringere la borsa con … la Lombardia. E chi lo dice a Maroni
? oppure stringere in altri comparti della Pubblica Amministrazione. Dove ?
L’AnciSicilia, preoccupata della situazione dirompente che si verrebbe a
creare nei servizi dei comuni dopo il 31 dicembre, ha già elaborato un’ipotesi
legislativa ritenuta l’unica valida per rimuovere gli ostacoli che si
frappongono alla prosecuzione e alla stabilizzazione del rapporto di lavoro dei
precari degli Enti locali, ed è pronta a continuare l’iniziativa di
sensibilizzazione e di lotta.
L’Associazione dei comuni siciliani chiede,
praticamente, al governo regionale e al
governo nazionale un immediato incontro sia per conoscere quali azioni siano
state poste in essere sinora per affrontare e risolvere i problemi, sia per
concordare un possibile percorso unitario.
Poca cosa, se finora si è scritta semplicemente una lettera ai parlamentari eletti in
Sicilia.
Nessun commento:
Posta un commento