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lunedì 7 dicembre 2009

Le storture del servizio postale. -3-

Se dal punto di vista socio economico una comunità va male, nessuno è in condizione di nascondere la realtà. Come si fà a nascondere che l'emigrazione giovanile è la costante a Contessa Entellina ? Come si fa a nascondere che i servizi pubblici non funzionano quando il corpo sociale (costituito solamente da anziani pensionati) non è reattivo alle disfunzioni ?
Contessa Entellina è un paese disabitato, le strade deserte del paese conducono verso il nulla, eppure pochi giorni fà il sindaco ha depositato una relazione sui suoi 18 mesi di mandato che possiamo raffrontare a quella di chi pensa di gestire una città dinamica europea. Non è autoelogiandosi che si risolvono i problemi sociali !
Contessa Entellina, è la diagnosi del sindaco, sta bene.  La verità è che Contessa Entellina da qui a pochi anni, in mancanza di vere intuizioni politiche, non esisterà più.

Affrontiamo, comunque un problema che ci lascia temere già dalle prossime settimane.
L’Ufficio postale di Contessa Entellina comincia a creare seri disagi all’utenza locale, o come qualcuno dice alla “clientela” locale.
Venerdì scorso l’ufficio è rimasto chiuso per l’intera giornata, senza alcun preavviso. Oggi, lunedì 7 dicembre, l’ufficio ha aperto lo sportello alle 11,oo.
Il pretesto che viene avanzato è l’insufficienza di personale. Con i nuovi ritmi che si vanno rilevando negli ultimi giorni, scaditi da chiusure non preannunciate e aperture improvvise, è ovvio che durante lo svolgimento del servizio capiti che l’incolpevole utente si ritrovi in una bolgia postale.

Da tempo ormai a Contessa Entellina tutti assistiamo alla retrocessione della civiltà. Il regolare recapito postale delle lettere, che nel passato era un sacro diritto garantito dalla Costituzione, ormai è una utopia. Le lettere indirizzate ad una famiglia finiscono nella cassetta di un’altra famiglia; conseguenza dei “postini-precari” che non sanno orientarsi nella toponomastica di un paese dove svolgono servizio solo per tre mesi (o giù di lì).
L'erogazione, nei termini prefissati, della pensione, a coloro che non dispongono del conto corrente, implica di imbattersi nella sorpresa di trovare l’ufficio chiuso, ovvero, il ritrovarsi nella “bolgia postale”.
Eppure, con spirito piuttosto smarrito di fronte alla realtà che ci capita di osservare, sappiamo e ci diciamo che il diritto alla comunicazione, alla corrispondenza postale riservata, sta scritto sulla Costituzione. Eppure sappiamo che il servizio postale, nei centri minori, oltre che essere “impresa produttiva” è anche istituzione sociale.
Cosa sta succedendo ?
-Recentemente i dipendenti assegnati alla sede Poste Italiane di Contessa Entellina sono passati da due unità ad una;
-Il disagio ormai assume sempre più i colori della ripetitività, e basta l’indisponibilità per malattia o altro fatto privato dell’unico operatore che la vicenda da fatto singolo (e privato dell’operatore rimasto in servizio) si trasforma in evento sociale che investe il paese;
-D’altronde è evidente a tutti che questa situazione non può essere affrontata solamente con lo sforzo, l’abnegazione e la buona volontà dell’unico operatore, che tutti conosciamo e di cui tutti apprezziamo la massima disponibilità;
-Il danno che la cittadinanza sta subendo non è misurabile solo dalle estenuanti code, ma anche nell’impossibilità per gli operatori economici locali (dei pochi coraggiosi che insistono) di poter effettuare le operazioni finanziarie implicite nelle loro aziende.

Il Contessioto è perfettamente consapevole che la questione da noi sollevato è sociale, collettiva, politica. Tuttavia la recentissima relazione del Sindaco ai Consiglieri Comunali descriveva una Contessa Entellina fuori dal baratro e all’interno della civiltà europea.
Il problema non è quello di sollecitare alla solerzia i dirigenti di PosteItalia di Palermo, cosa che pure va fatta e che probabilmente è stata fatta dal sindaco, bensi di capire che, se un servizio pubblico così rilevante viene messo in dubbio, è segno che l'importanza della comunità contessiota (fatta di soli anziani) è ormai minimale nella programmazione socio-economica pubblica del territorio.
Servirebbero, pensiamo noi, un paio di occhiali da regalare per chi ha preparato la relazione al nostro sindaco procurandogli tale brutta figura!!
E’ possibile che non ci si accorga che Contessa Entellina non esiste più ?  e che si inventino tanti festini e tante rendicontazioni di "mangiate di vastedda" e tavolate per mariti/mogli di consiglieri e per taluni ex consiglieri da far pagare a "cappiddazzu" ?
Possibile che non ci si accorga che non ha senso continuare a pagare assessori che non servono a nulla ?
Perché non si comincia, come prescrive la legge di fine anno 2008, col ridurre il numero degli assessori  (da quattro a tre, modificando lo Statuto) ?
Perché le poche risorse disponibili non finiscono in iniziative di utilità sociale ? in iniziative di utilità economica ?  per il funzionamento delle tantissime cose che vanno spegnendosi e declinando ?
Il caso delle PosteItaliane descritto, va ben oltre il servizio postale. E' indice di un paese in declino, al tramonto. Eppure come sul Titac che affondava qualcuno faceva suonare l'orchestra ! (da noi si fanno mangiate da rendicontare quà e là, in piena cecità).
Il Contessioto

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