Il tema sui populismi è -come tutti constatiamo- di stringente attualità. Questi movimenti politici hanno profondamente mutato lo scenario dell'Italia contemporaneo, e sono oggi al centro dell’attenzione anche in relazione al voto di maggio per il rinnovo del Parlamento dell’Unione Europea.
Dureranno nel tempo? Certamente dipende dai loro elettori, ma dipende pure e soprattutto da come andrà il corso dell'economia. La gente sta vivendo infatti un periodo in cui la percezione generale e collettiva lascia intendere che qualcosa si vada perdendo in termini di benessere e di potere d'acquisto. La gente inoltre ha la sensazone che i "predecessori", oltre che poco affidabili per la gestione delle risorse pubbliche, intendevano favorire lo "straniiero". La percezione ovvamente non significa verità assoluta anche se qualcosa di vero cogle.
a) La crisi della rappresentanza democratica (i partiti -pd e pdl- non hanno mai fatto sfogio nell'ultimo ventennio di avere mandato nelle istituzioni gente competente, seria ed onesta ma hanno dato anzi la sensazione di avere scelto -a gara fra loro- mascalzoni e amici degli amici, basta pensare, per citare un esempio fra altre centinaia di casi, cosa è accaduto nella vicenda "Roma Capitale")
b) e la crisi economica (che rispetto al resto dell'Europa ha in Italia avuto un impatto maggiore che altrove per il semplice motivo che il "ciclo economco"* non è mai stato governato nè dal centro-destra e ancor meno dal centro-sinistra).
hanno investito il nostro Paese creando un terreno molto fertile per la nascita o il rafforzamento di partiti neopopulisti/neofascistoidi.
nota
(*) La logica del ciclo economico esige che
--in circostanze di espansione va ridotto il debito pubblico
-- in circostanze di recessione vann compiuti massicci investimenti.
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