Il dibattito in Italia
Secondo Luciano Violante, ex presidente della Camera
Oggi in Occidente “la democrazia è ridotta a pura tecnica di governo”, col rischio di fare “scomparire i suoi valori:
-pluralismo,
-libertà religiosa e di parola,
-separazione dei poteri,
-libere elezioni”.
Ci siamo avviati verso la “perdita della memoria della democrazia” da parte dei “giovani, che non hanno partecipato alla storia della sua costruzione”. Ma “se non ci sono più i valori l’importante diventa vincere, non governare”, e così si verifica un processo di “caporalizzazione dei partiti”, dove ci si rivolge a un “condottiero, che deve essere seduttivo e narcisista”.
“Il partito da comunità diventa un piedistallo”. E “trovo molto pericolosa la delegittimazione della politica da parte dei politici: sta venendo meno il mondo creato dall’illuminismo e dalla ragione, e stiamo entrando in una fase neo romantica, dove non conta la ragione ma l’emozione, dove si cerca cioè l’eroe”.
"Nessuno è al riparo dal
terrorismo" secondo il premier
Gentiloni.
"Non credo alla propaganda di questo o quell'altro sito
propagandistico", ma allo stesso tempo "nessun Paese, e tra questi
l'Italia, può sentirsi al riparo", da eventuali attacchi
terroristici.
"Daesh è stato sconfitto, ha perso la sua partita fondamentale,
che era l'idea di trasformare in uno Stato la sua presenza terroristica, ma la
sua minaccia continua e riguarda tutti. I terroristi non ci costringeranno a
rinunciare alle nostre libertà, le difenderemo e ringraziamo chi ogni giorno
lavora per rendere possibile a tutti noi di continuare a vivere liberi come
siamo abituati a vivere".
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