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martedì 22 agosto 2017

Pigliando spunto da quanto accade a Pizzillo da due anni, dove non arriva l'acqua potabile, scopriamo che i diritti inalienabili ...

Sappiamo che la problematica sull'approvvigionamento idrico di Pizzillo è ancora irrisolta; irrisolta nel senso che nessuna iniziativa è in corso, in cantiere e/o in attesa di essere posta in esecuzione. Il sindaco, per tamponare, aveva promesso oltre un mese fa la somministrazione di due autobotti di acqua settimanali, ma ad oggi anche questo "tamponamento" avviene invece con una sola fornitura settimanale.
A Pizzillo vivono cittadini in pieno possesso di tutti i diritti che la Repubblica garantisce; essi pagano le tasse in relazione alle loro disponibilità, comprese le addizionali comunali da parte di coloro fra loro che lavorano con rapporto di dipendenza e che vengono prelevate direttamente in busta paga.

Da colloqui informali con alcuni amministratori mi è sembrato che ad essi sfugga che l'incombenza di risolvere una problematica importante come quella dell'approvvigionamento idrico e della distribuzione dell'acqua su tutto il territorio comunale compete ad essi, solamente ad essi, e a nessun altro organo territoriale.
Era stato preannunciato dagli ambienti municipali, via internet, giorni fa che il sistema di erogazione sarebbe tornato al ritmo ordinario grazie all'avvenuta riparazione della condotta a valle di Piano Cavaliere. Ed invece ancora oggi il b.go Pizzillo continua ad essere privo di somministrazione idrica.
A noi che scriviamo sembra grave la permanenza dello condizione di mancata somministrazione (che si prolunga, nella buona sostanza, da due anni), ma ancora più grave ci sembra la completa assenza di iniziative -di attività sulla questione- da parte degli amministratori comunali. Pare quasi di capire che se qualcosa non va per il verso giusto in ambito civico non è agli Amministratori che bisogna rivolgersi ma .... non si sa bene a chi.

Il caldo estivo, l'inevitabile contrazione di alimentazione del prezioso liquido da parte delle sorgenti, in un mondo civile, attivo e di visione su come garantire il benessere dei cittadini non giustificano l'assenza operativa. Ci riesce difficile pensare a come siano stati consumati due anni senza avere attivato ...  messo in campo una idea risolutiva, procurato un finanziamento o trovata una qualunque via di uscita.

In situazioni non ordinarie -generalmente-  il primo cittadino in ogni parte del pianeta scende in campo in prima linea e piglia direttamente la guida dell'emergenza, perché è di questo che si tratta in alcune zone e -nel caso specifico- a Pizzillo;  è proprio di questo che si tratta, di una emergenza con propaggini biennale. 
Alla gente in generale, e a chi sta subendo il disagio, fa male non solo il vuoto amministrativo ma anche l'assenza di comunicazione amministrativa, quella ovviamente che sia tranquillizzante e di vicinanza in attesa che si esca finalmente alla luce del sole. 

E' inimmaginabile che in Italia debbano sussistere ditte private che -in carenza pubblica e nell'inerzia pubblica- trattino acqua; peraltro ciò potrebbe accadere  se gli sfortunati del sistema di somministrazione pubblico dispongono di  cisterna. E se gli sfortunati non dispongono di cisterna ? E se gli sfortunati del "sistema" non dispongono di proprie autosufficienti finanze ?

Comunicare, essere vicini, far capire e soprattutto adoperarsi in prima persona, in tempi opportuni e tempestivi, e (magari) in tempi tardivi (dopo due anni ?) è dovere degli uomini delle istituzioni. E' compito loro risolvere i problemi, è compito loro stare vicini ai cittadini (che siano simpatici o meno). Non si è amministratori solamente per poterlo affermare con il biglietto da visita. E' se l'onere appare pesante, oltre le proprie possibilità, non esiste alcun obbligo di continuare a sedere su una postazione con responsabilità verso gli altri, verso i cittadini. 
E' difficile essere scusati con ritardi ed inerzia biennali. 

Come non capire che questo tipo di disaggi grava su degli esseri umani. Su esseri umani, non su allevamenti di animali o su piante vegetali e/o orticole. 
Su uomini e donne in carne ed ossa.  

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