Secondo un amico si tratta di un
vizietto classico per gli Enti locali siciliani, almeno per i “soliti”.
I bilanci di previsione e, spesso, i rendiconti di gestione puntualmente arrivano con mesi di ritardo rispetto al
tempo limite – già peraltro prorogato - fissato dal Governo nazionale e
regionale.
E quest’anno, la situazione sarà anche peggiore per via di
un’inadempienza legata direttamente al Governo siciliano. La lunga crisi
politico-amministrativa, infatti, ha portato all’emissione del provvedimento di
invio dei commissari ad acta con mesi e mesi di ritardo.
In anni passati, il provvedimento di
nomina dei “commissari” è scattato già qualche giorno dopo la scadenza del
termine fissato.
A Contessa Entellina il Commissario ad acta avrebbe già dovuto
arrivare ai primi di Ottobre.
La sensazione è che in realtà ad avere ritardato "i commissari" sia stata la grave crisi politico-amministrativa che da mesi fa soffrire tutti i governi diretti da Rosario Crocetta..
La realtà siciliana, sotto questo aspetto, è davvero drammatica, con gli enti locali che sembrano sempre meno capaci di gestirsi.
Non disponiamo di dati sui Comuni ancora
inadempienti che non hanno approvato il bilancio di previsione, però che
Contessa Entellina sia privo di un nocchiero che sappia gestire i conti è più
che palese. C'è peraltro da mettere in conto l'assenza per motivi privati del responsabile dell'area finanziaria.
Lo scorso anno siamo arrivati a disporre di “previsioni” per una
sola settimana (dal 23 dicembre al 31 dicembre) e quest’anno siamo a metà
Novembre ed ancora siamo in “esercizio provvisorio”.
Ciò significa che il Comune è privo del bilancio di previsione, ossia
naviga a vista d’occhio. Forse non naviga affatto.
Qualcuno assicura che i commissari cominciano ad essere in movimento.
Il commissario -come è noto- prende l’incarico, ma con
funzioni di vigilanza affinchè il Consiglio comunale convochi l’assemblea entro
30 giorni dal suo insediamento, con un ulteriore mese di tempo per
l’approvazione. Soltanto dopo quest’ulteriore termine scatterebbe il commissariamento
vero e proprio.
Il limite consentito entro cui approvare il
bilancio avrebbe dovuto essere il 30 settembre.
A livello sanzionatorio vigono gli articoli 151 e
174 del decreto legislativo 267 del 18 agosto del 2000 e dell’articolo 109 bis
dell’O.R.EE.LL., l’ordinamento regionale degli Enti locali, approvato con legge
regionale del 15 marzo del 1963 numero 16 che comporta per i Comuni e le
Province inadempienti l’azione sostitutiva dell’assessorato regionale agli Enti
locali con la nomina di un commissario ad acta.
Se si dovessero superare anche
questi due mesi di ulteriore proroga, allora si arriverebbe allo scioglimento
del Consiglio comunale. Cosa inimmaginabile, infatti saremmo già nell'esercizio 2015.
Nel Settentrione i Comuni già si accingono a varare i Bilanci di previsione 2015.
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