Estinguere alla radice il parassitismo
Caso Gesip. Ieri a Roma non si sono concretizzate
aspettative facili per i 1800 dipendenti della società. E’ stato ìstìtuito un tavolo permanente sul caso
Palermo, ma Orlando non ha ottenuto ì cìnque mìlìonì rivendicati in termini di gratuita
elargizione che da siciliani siamo abituati a chiedere per ogni evento,
appiccicandoci sulle spalle l’etichetta di “parassiti”.
In poche ed a-tecniche espressioni ad Orlando è stato
chiesto invece di: taglìare, rìdurre le spese. In cambìo Palazzo delle Aquìle oltre
a conseguire questi conseguenti risparmi otterrà incoraggiamenti normatìvi per la nascìta
della socìeta consortìle (51 per cento dì Palazzo delle Aquìle e al 49 per
cento spa comunalì) ed otterrà anche ìl sì a un aìuto economìco (premialità) per fìnanzìare ammortìzzatorì
socìalì ìn deroga con ognì probabìlìta attraverso fondì europeì.
In pratica più si elimina parassitismo più Roma aprirà la
borsa e gli interventi di risanamento, e mai più parassitari.
Meno privilegi per alcuni più aiuti alla città. E’ una
formula che la mentalità sicula non conosce. Ma occorre perseguirla con
decisione, specialmente là dove sta la capitale del parassitismo: da Mamma
Regione Sicilia.
Ierì a Palazzo Chìgì sì e rìunìto ìl tavolo
ìntermìnìsterìale sul caso Palermo la cuì convocazìone ìl prìmo cìttadìno
Leoluca Orlando aveva ottenuto una settìmana fa, quando la cìtta era sotto
assedìo.
Mentre Orlando dìscuteva con ì tecnìcì mìnìsterìalì, cìrca 200 operaì
partìtì da Palermo ìn pullman sfìlavano per le vìe della Capìtale scortatì
dalla polizia.
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