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lunedì 1 agosto 2011

Un articolo del quotidiano "La Sicilia" sui lavori nella Chiesa della Martorana, a Palermo

La Sicilia
Sabato 30 Luglio 2011 - Palermo Pagina 31

Il Borremans torna a splendere
Restaurati gli affreschi della chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio, nota come la «Martorana»

Giuseppe Ippolito
Tornano a rivivere, grazie ad una complessa e delicata operazione di restauro, gli affreschi settecenteschi realizzati da Guglielmo Borremans, Gaetano Lazzara e Olivo Scozzi nel coro e nel sottocoro della chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio, meglio nota come la Martorana.
In dirittura d'arrivo anche la ristrutturazione del campanile e delle due facciate, la normanna e la barocca. E sono già cominciate le prove di restauro dei mosaici della navata.
I lavori, progettati e diretti dall'architetto Giovanni Di Fisco della Mediterranea Engineering, hanno preso il via ad agosto del 2010; ad eseguire tutte le operazioni di restauro - per un importo complessivo di poco meno di due milioni di euro - è un equipe di quattordici restauratori dell'impresa Lares di Venezia che ha già operato in cantieri come quello del Teatro La Fenice e dei Musei Capitolini.
«Il complesso percorso di rimodulazione architettonica che la Martorana ha subito nei secoli risulta adesso più leggibile nella sovrapposizione di superfici dipinte e musive - spiega il direttore dei lavori, Giovanni Di Fisco - si tratta di un restauro completo e, allo stesso tempo, molto complesso che si è avvalso di diverse metodologie operative in funzione dei diversi materiali perché lavoriamo contemporaneamente al restau! ro strutturale, pittorico musivo e lapideo. In tutti i casi ab! biamo seguito, dove possibile, un criterio conservativo nel rispetto dei precedenti restauri, in particolare quello ottocentesco del Patricolo».
«Si tratta del più importante lavoro di restauro avviato in questo momento in Italia; un lavoro di conservazione svolto all'insegna dell'applicazione delle tecniche più sofisticate - aggiunge Mario Massimo Cherido, amministratore della Lares - per bloccare l'avanzato stato di degrado della Martorana. Le operazioni di pulitura, ad esempio, vengono effettuate con il laser per rimuovere solamente gli agenti inquinanti e non intaccare le tonalità di colore».
Tecniche avanzate sono state usate anche per consolidare la volta con gli affreschi del Borremans; qui, per far evitare che i due strati di intonaco risalenti rispettivamente al '500 e al '700 si staccassero definitivamente, sono state praticate cento microiniezioni di una speciale malta fatta di resina e calce desalinizzata e si è, inoltre, provveduto ad ancorare l'intera ! volta, attraverso cinquanta tiranti in acciaio con molle di compensazione, ad un'orditura lignea aggiuntiva. Lavori piuttosto complessi che hanno richiesto dieci mesi. «Nella volta si è deciso - spiega ancora Di Fisco - di rimuovere il tavolato ligneo che, addossato alla grata del coro, impediva di federe gli affreschi del Borremans dalla navata. In questo modo abbiamo ristabilito l'antico rapporto visivo esistente tra la navata e il coro. Successivamente sono stati puliti gli oltre cinquecento metri quadrati di pitture e sono state eliminate le vernici che, nei precedenti restauri, avevano abbassato i toni dei dipinti». Gli affreschi della volta, in piccola parte, sono stati integrati nelle lacune, dove la perdita dei valori cromatici ne aveva compromesso la leggibilità.
La data prevista di consegna dei lavori è quella del 5 agosto 2012 ma, probabilmente, per ammirare nuovamente in tutto il suo splendore la chiesa della Martorana servirà un po' più di tempo rispetto a ! quello preventivato. «Nel corso dei lavori si verifica l'esigenza di ripetere più volte alcune operazioni - spiega l'architetto Gaetano Corselli d'Ondes, assistente alla direzione dei lavori - come ad esempio la rimozione dei sali che affiorano dai mosaici, intervento che è stato eseguito già otto volte. E questo può causare qualche lieve ritardo». La messa del prossimo Natale dovrebbe essere celebrata. Nel frattempo i turisti avranno la possibilità di osservare da vicino il lavoro dei restauratori, quando la Prefettura concederà l'autorizzazione.

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