Nenè: Domenica scorsa -a Palermo- padre Mario ha cercato in tutti i modi di contattare i Vescovi di Sicilia, lì per rendere omaggio al Papa.
Calogero: Vuole trasferirsi in una diocesi latina ?
Nenè: No ! In qualsiasi diocesi non riuscirebbe a resistere dieci anni, quanti ne sono trascorsi di sua permanenza a Contessa Entellina. Solo col vescovo Sotir egli si trova bene.
Ha chiesto ai componenti della Conferenza Episcopale Siciliana se avessero ricevuto la lettera da lui spedita alcune settimane fà con cui, sotto vesti dimesse, descriveva che l’Eparchia lo perseguita e lo maltratta per la sola ragione che lui è un latino di Cianciana e che Mons. Tamburrino, ascolta-ascolta questa, è un bizantino travestito da benedettino.
Calogero: Cosa hanno risposto i colleghi di Mons. Sotir ?
Nenè: Di essere impegnati col Papa e di non potergli dare ascolto.
La realtà è che gli unici che ancora si occupano di lui sono rimasti quelli del Blog, ma ancora per pochi giorni, in attesa di passare a occuparsi del sindaco Sergio in procinto di partire per la Lapponia.
La realtà è che gli unici che ancora si occupano di lui sono rimasti quelli del Blog, ma ancora per pochi giorni, in attesa di passare a occuparsi del sindaco Sergio in procinto di partire per la Lapponia.
Dopo su di lui calerà il silenzio.
Figurati ! pure papas Sepa, di cui finora ha millantato comunione, amore, armonia e identità assoluta fino a far credere che sono unica persona, ha smentito di avere rapporti al di là della semplice conoscenza con lui e fino al punto di sostenere di non aver mai posseduto il suo numero di telefonino.
Lo stesso Avvocato continua a telefonargli col solo fine di ricordargli che la parcella ancora non è stata saldata.
Calogero: Da sacerdote in solitudine comincia a farmi simpatia. Sarò l'unico in Eparchia a tesserarmi all'Azione Cattolica.
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