In fondo l'Iconostasi della Chiesa San Nicolò e SS. Annunziata |
Nelle Chiese di rito bizantino ha molta rilevanza l’architettura, la forma in cui l’edificio di culto si sviluppa. Da noi a Contessa Entellina le Chiese attuali hanno un gusto più o meno barocco; esse risalgono infatti al massimo al Seicento, quando non si poteva costruire diversamente stante la pressante influenza dei Vescovi latini su tutto ciò che veniva messo in campo.
Solamente nella seconda metà del Novecento si è tentato di dare loro una parvenza bizantina: altare staccato dal muro, introduzione dell’Iconostasi e così via.
Chi è entrato in una chiesa di rito bizantino, nota subito la presenza di una barriera tra la gente e chi celebra il rito, è l’Iconostasi. Pur essendo una parete ricolma di opere d’arte, l’Iconostasi resta sempre un confine!
Alla Iconostasi sono appese venerate icone con immagini sacre.
Nell’icona è “scritto” un messaggio sacro, infatti, le icone non si dipingono, ma si scrivono!
E’ da quelle “immagini scritte” che proviene la catechesi per gli ortodossi e per i cattolici di rito orientale e potendola riassumere in parole povere è: “Non bisogna tentare di capire Dio, perché non si può arrivare a Dio attraverso la ragione, ma solo attraverso l’esperienza”.
Tre sono le aperture praticate nell’Iconostasi. Due sono porte laterali dalle quali, in momenti particolari delle lunghissime celebrazioni (possono durare anche ore…), escono i diaconi portando processionalmente in mostra ai fedeli le Sacre Scritture o altri simboli. Nel centro dell’Iconostasi vi è una terza porta che ha alla destra l’immagine di Cristo benedicente e, alla sinistra, quella della Madonna con in braccio Gesù bambino, ma questa apertura chiamata “porta bella”, viene utilizzato esclusivamente dal vescovo o prete celebrante la Sacra Liturgia. Alla destra del Cristo benedicente c’è l’icona di San Giovanni Battista ed a sinistra della Madonna col bambino c’è l’icona del protettore della località, da noi San Nicola.
Sui livelli superiori dell’Iconostasi vengono sistemate icone dei:
• I patriarchi che affiancano l'icona della Trinità e rappresentano l'Antico Testamento
• I profeti
• Gli apostoli, gli Evangelisti etc.
• Il Deisis o deesis (preghiera) che costituisce il registro centrale e principale, dove si trovano le icone dei santi (principalmente San Giovanni e Maria) in posizione di preghiera intorno a Cristo Pantocrate o Cristo Crocifisso
• Le icone delle feste poste in alto: queste icone vengono spesso cambiate a seconda della festività.
In conclusione:
In linea di massima la Chiesa bizantina non si presta alla libera inventiva del parroco o dei fedeli: Da una parte, nel vestibolo e parte centrale, i molti fedeli (che ascoltano, pregano e cantano) e al di là i pochi ministri che celebrano una liturgia ricca di simboli e misteri! Misteri (… e tali devono rimanere) di un rito al quale partecipano i sacerdoti, col popolo, come detto, che durante la Liturgia canta, legge e ascolta la Parola di Dio, ma anche compie gesti di comunione con i fratelli e partecipa all’Eucaristia…
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