La Chiesa di Piana è “Ingiusta con i giusti e magnanima con i disinvolti”. Sembra la battuta di Calogero in colloquio con l’amico Nenè, invece è quanto ritiene -in vastissima maggioranza- la gente di Contessa Entellina, quella gente da sempre rispettosa nei confronti del Vescovo Sotir e che ha invece scoperto che l’Eparca non conosce, anzi disconosce, i suoi pastori, primo fra tutti papas Nicola Cuccia che in oltre venti anni di direzione parrocchiale era riuscito a far identificare tutti gli strati della popolazione nella “Chiesa” locale, grazie alle mille iniziative che coinvolgevano chiunque.
A Contessa Entellina nessuno ormai dubita che l’Eparca soffra di amnesia o, verosimilmente, di eccesso di ossequio nei confronti di Mons. Tamburrino che per “trasferire” papas Nicola a Palazzo Adriano, a dire dei maldicenti, qualche ragione doveva pur averla.
E’ certo che in tanti mesi di “missione” in Sicilia la montagna del “delegato pontificio”, montagna venuta da Roma, finora invece di fornirci dei motori da Ferrari ha saputo partorito, alla data del 14 ottobre 2010, solamente il trasferimento di papas Nicola Cuccia, l’uomo giusto per antonomasia.
“Ingiusta con i giusti e magnanima con i disinvolti” suona bene con un’altra familiare espressione del linguaggio popolare, con la ricorrente citazione del grande politico e statista Pietro Nenni: “lo Stato è forte con i deboli, è debole con i forti”.
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