A Catania IKEA è un miraggio, in quarantamila domande per 240 posti .
Ieri una notizia in prima pagina su Repubblica nazionale porta in primo piano l’attenzione sulla gravità della crisi percepita in Sicilia, nonostante i risultati dei sondaggi Pepoli sulla Sicilia, pubblicati con roboante ripetizione in certe TV.
Concetto Vecchio ci racconta che l’IKEA in vista dell’apertura del nuovo sito in Sicilia, vicino Catania .. ha lanciato la ricerca di alcuni profili professionali.
Il sito internet ha rischiato di collassare per eccesso di invii di domande d’assunzione, 24 mila in soli 72 ore. E i posti di lavoro sono appena 240. C’è tempo fino al 10 Ottobre e di questo passo è stato calcolato che alla fine le richieste sfioreranno quota 40 mila.
Anche in passato, continua l’articolo, l’IKEA aveva conosciuto la grande fame di lavoro del mezzogiorno. Nel 2004, quando aprirono a Napoli, furono inondati da 23 mila curriculum. A Bari nel 2008 la valanga di aspiranti arrivò a 30 mila per 262 impieghi. A Salerno nel 2008 i candidati furono 21 mila per 210 assunzioni.
Benchè sia sufficiente esibire il diploma di scuola media superiore e vantare una certa esperienza nella grande distribuzione, moltissimi candidati sono laureati disposti ad accontentarsi di un lavoro purchessia a patto di sfuggire alla inattività. Contestualmente alla domanda va fatto un test online ed è il primo ostacolo ma i rallentamenti nella rete internet …stanno rendendo le cose più complicate …. Si dice che solo uno su quattro riesce a superarle.
Chi lo supera è convocato ai colloqui di gruppo per saggiare la capacità di lavoro in gruppo, in modo positivo, superato questo scoglio .. vi sono i colloqui individuali, detti motivazionali, ove si riceve un punteggio.
Alla fine di tutto se prescelti ci saranno percorsi formativi, è richiesto il lavoro nel wek-end e nei festivi e la disponibilità a fare i turni. Altri cento posti o di più salteranno dall’indotto. Altri 200 posti sono in previsione per Pescara ed entro il 2012 si pensa a un nuovo punto vendita nella periferia di Roma.
Nicola Graffagnini
Ma è necessario che arrivi l'Ikea?
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