Ci perviene con richiesta di pubblicazione
Corigliano / Da San Nico un appello alla Chiesa per il rispetto della tradizione ortodossa
Scritto da redazione, 01-09-2010 10:16 Pagina vista 713
Corigliano - A Sua Santità Bartolomeos, I Patriarca Ecumenico, a Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, a Sua Santità Daniel, Patriarca di Romania a Sua Santità Maxim, Patriarca di Bulgaria a Sua Beatitudine Ieronimos, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, a Sua Beatitudine Anastas, Arcivescovo di Tirana e di tutta l’Albania, a Sua Beatitudine Ioan, Arcivescovo di Ochrida, e per conoscenza a: Sua Santità Benedetto XVI, Papa di Roma; S. E. R. Pio Tamburrino, Metropolita di Foggia, Visitatore Apostolico di Piana degli Albanesi; S.E.R. Salvatore Nunnari, Metropolita di Cosenza, Amministratore Apostolico di Lungro.
"Santissimi Padri, discendenti da greci e arvanites giunti in Calabria dall’Oriente per rimanere cristiani ortodossi, ci appelliamo alle Vostre Santità nel nome dei nostri Padri che, pur non separatisi dalla Chiesa Ortodossa unendosi alla Chiesa Romana, sono stati latinizzati, per mezzo millennio, insieme agli altri ortodossi del Regno di Napoli. Nonostante le difficoltà di allora il Patriarcato Ecumenico e l’Arcivescovado di Ocrida hanno inviato Vescovi ortodossi giunti fino ai nostri paesi per guidare il gregge nella fedeltà alle tradizioni dei Padri. Come sapete nel secolo scorso la Chiesa Romana ha istituito due Vescovati Greco-Cattolici, costituiti dalle nostre comunità superstiti in Calabria e in Sicilia. Clero e popolo delle due Diocesi, (Lungro in Calabria e Piana degli Albanesi in Sicilia), hanno operato per ristabilire le Tradizioni, cancellate durante la nostra lunga latinizzazione: le statue sono state da allora sostituite da Sacre Icone. L’apertura ecumenica della Chiesa Cattolica ha, inoltre, ristabilito i nostri rapporti con l’Oriente Ortodosso, avviati dalle visite alla Diocesi di Piana della Delegazione del Santo Sinodo della Chiesa di Grecia e a Lungro del Metropolita Emilianos di Calabria, di beata memoria, il quale ha spesso ricordato quanti presbiteri, durante la sua visita in Calabria, a dicembre del 1965, gli abbiano manifestato il desiderio di rientrare nella Chiesa Ortodossa. Ma né il rapporto dell’ultimo Metropolita ortodosso di Calabria, né la più recente richiesta di nostri fratelli di Santa Sofia di Epiro, che volevano essere accolti nella Chiesa Ortodossa, hanno ricevuto alcuna risposta dal Patriarcato di Costantinopoli.
Soltanto il Patriarcato di Mosca ha consentito la fondazione di due Parrocchie Ortodosse tra gli albanesi di Calabria e ordinato il primo presbitero ortodosso greco-albanese, autorizzato ad esercitare il sacro ministero anche nei nostri paesi. Adesso, però, la nostra comunità di San Nico di Corigliano, costituita da fedeli provenienti da paesi arbresc, è stata staccata dalla Parrocchia Greco-cattolica di Cantinella e assegnata alla Parrocchia latina dipendente dall’ Arcivescovato di Rossano. Senza rispetto per le nostre tradizioni spirituali
veniamo di nuovo destinati alla completa latinizzazione, nonostante recenti scandali locali non del tutto estranei alla costruzione di una Chiesa latina destinata alla nostra comunità greco-albanese! Avviati alla perdita della nostra identità spirituale ci appelliamo alle Vostre Santità spinti dalla crisi di identità, diffusa tra arbresc di Calabria e di Sicilia, e dall’abbandono spirituale nel quale si trovano i nuovi immigrati ortodossi (romeni, e slavi), residenti anche in nostri paesi arbresc e privi di clero ortodosso. Non siamo pochi oggi, in Calabria e in Sicilia, quanti riteniamo che la assenza dai nostri paesi della Chiesa Ortodossa contribuisca alla nostra crisi di identità spirituale, resa ancora più acuta dall’incontro quotidiano con immigrati cristiani ortodossi, privi di guide spirituali. Inviando a Piana degli Albanesi l’Arcivescovo di Foggia Monsignore Tamburrino, insigne monaco e studioso e a Lungro l’Arcivescovo di Cosenza, Monsignore Nunnari, noto pastore e pubblicista, la Chiesa Cattolica intende risollevarci, prima di nominare i nuovi Vescovi Greco-cattolici. Riflettendo, pertanto, sulle cause della nostra odierna situazione, dovuta a lunghe sofferenze spirituali, domandiamo umilmente alle Vostre Santità di ristabilire i contatti mantenuti con le nostre comunità
anche in secoli di accese polemiche tra cattolici e ortodossi. Nel maturato dialogo tra Chiesa Cattolica e Chiesa Ortodossa, che incontra difficoltà nell’uniatismo, il parallelo intervento di entrambe le Chiese, senza polemiche o reciproche interferenze, guarirà la nostra crisi di identità, aiutandoci a ritrovare, finalmente in autentica libertà, le nostre singole collocazioni ecclesiali nella Chiesa Cattolica, (latina o bizantina), o nella Chiesa Ortodossa. L’iniziativa svilupperà la reciproca fiducia indispensabile per procedere nel cammino verso l’unità. Riteniamo che la nostra travagliata potrà indurre Papa Benedetto XVI non soltanto ad invitare i Prelati preposti a Piana e a Lungro a non ostacolare questa nostra iniziativa ma a sollecitare fraternamente i Primati Ortodossi, destinatari dell’appello, ad inviare Vescovi a visitarci per guarire le nostre infermità, nel rispetto delle nostre singole coscienze. San Nico di Corigliano 24 agosto 2010: memoria di San Kosmas di
Etolia, infaticabile isapostolo che ha difeso fino al martirio le tradizioni dei Padri".
L’APPELLO SARA INVIATO A TUTTI I DESTINATARI IL GIORNO 14 SETTEMBRE IN MODO DA CONSENTIRE AD ARBRESC E A QUANTI ALTRI IN CALABRIA E IN SICILI DESIDERINO
FIRMARLO, A DIFESA DELLE NOSTRE TRADIZIONI, DI COMUNICARLO ALL’EMAIL:
avv. viterittidamiano@libero.it .
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