Peppino è un contessioto sincero.
Ama il suo paese e tutti i suoi abitanti, che siano laboriosi o perditempo, impegnati sul civile o "lagnusi", latini o greci.
Pur amando ogni pietra con cui è costruito il suo paese, ha bisogno di raggiungere di tanto in tanto Palermo per mantenere un giudizio distaccato e non eccessivamente "sciovinista".
Oggi era la giornata in cui Peppino, uomo amante dell'arte, si sarebbe dovuto aggirare nei paraggi di Palazzo dei Normanni, della Cattedrale e poi scendere lungo l'antica strada del Cassaro.
Peppino non ha creduto ai suoi occhi: lo stesso quartiere palermitano oggi è stato meta di altri contessioti. Uno sparuto gruppo di contessioti, ben noti nel nostro piccolo paesino, si aggiravano fra i palazzi sacri e non cercando la "verità".
Si aggirava (il gruppo) nei pressi della facoltà teologica di San Giovanni Evangelista, ma ha scoperto, all'improvviso come Paolo sulla strada di Damasco, che la "verità" avrebbero potuto trovarla a casa propria, chiudendosi in una stanza ed interrogando la propria coscienza.
Peppino non andò incontro al gruppo, ma si propose di fare sapere al Blog che "chi non ha fede" girerà il mondo, sarà sempre alla ricerca della perfezione, ma non troverà mai la "serenità".
Questa, la serenità interiore, non abita fuori da noi, ma è dentro di noi. Cerchiamola senza scomodare nè le Autorità Ecclesiastiche, nè i presunti buoni pastori.
Interroghiamoci prioritariamente per sapere se cerchiamo la pace, "quella che viene dall'alto" o la guerra ed il male del prossimo.
L'amico di Peppino
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