Le Poste Italiane ormai ci stanno abituando alle disfunzioni. Decidono di chiudere per una settimana un ufficio di paese come se fosse fatto ordinario. Non mancano, ovviamente, gli inconvenienti. Venerdì il cervellone elettronico è andato in tilt, non nel solito paese di periferia, ed è scoppiato il caos.
In 170 uffici postali di Palermo e provincia, a causa di un guasto al sistema informatico della società che ha provocato veri e propri blocchi o rallentamenti nelle operazioni, mandando su tutte le furie gli utenti, le file di persone, persone in carne ed ossa, raggiungevano le decine e decine di metri di lunghezza
In difficoltà, come sempre capita in queste circostanze, sono stati soprattutto gli anziani, che in molti casi non sono riusciti a ritirare le pensioni.
Poste italiane ha comunicato di aver provveduto a riparare il guasto che, a quanto pare, sarebbe avvenuto a livello nazionale. Poi, attraverso una nota, la società si è scusata con la clientela «per le difficoltà nella fornitura dei servizi, con l'effetto di allungare i tempi di attesa. I tecnici hanno ripristinato il regolare funzionamento del sistema».
Per agevolare la riscossione delle pensioni, Poste Italiane ha messo a disposizione canali alternativi al pagamento in contanti. «La pensione - ha spiegato la società - può essere accreditata sul conto BancoPosta o sul libretto di risparmio: il denaro viene versato automaticamente il primo giorno del mese, non occorre andare allo sportello per prelevare l'importo».
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