Ferrovie dimenticate e dismesse, ormai del tutto abbandonate. Perché non scoprirle di nuovo?
Era questo l’intento dei tanti soldi spesi per trasformare in pista ciclabile l’antico percorso della ferrovia che da Corleone, Contessa Entellina, Bisacquino, Chiusa Sclafani raggiunge Burgio.
"Ferrovia fra cultura, arte e artigianato" è stata qualcuna di quelle passeggiate lungo la tratta ferroviaria che univa Palermo con Burgio.
Nella vecchia stazione di Contessa Entellina, sul percorso antico della ferrovia, trasformato in percorso ciclabile, l’amministrazione comunale di Bisacquino ha acconsentito che venisse costruito un impianto di trattamento dei rifiuti organici, ad un metro –peraltro- dal ciglio stradale (provinciale Contessa E.-Campofiorito).
Finora la gerazione di chi scrive queste righe ha assistito a
“soldi spesi per dismettere i binari”,
“soldi spesi per realizzare la pista ciclabile”,
“soldi spesi per restaurare i fabbricati ex-ferroviari”,
“soldi spesi per costruire l’impianto di trattamento dei rifiuti”.
Cosa c’è oggi nell’antica stazione “Contessa Entellina ?
Nulla. Il posizionamento dell’impianto dei rifiuti non è di certo un servizio salutare e compatibile con l’ipotizzato percorso ciclabile. Ma la cosa più rilevante è che ad oggi i tanti soldi di tutte queste creative e fantasiose iniziative non sono serviti a nulla.
Niente ciclisti e niente trattamento rifiuti.
In Sicilia alla politica interessano gli “appalti”, il resto non conta.
Come possiamo criticare, da meridionali, la “Lega Nord” con questi politicanti che ci scegliamo da noi stessi ?
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