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martedì 26 novembre 2013
Legge di Stabilita'. Alcuni spunti
Secondo l'Ocse il cuneo fiscale, che il governo vorrebbe ridurre con la legge di stabilita' attualmente in discussione in Parlamento, che grava sul lavoratore medio dell'industria italiana e' del 47,6% del costo del lavoro. Cio' significa che ogni 100 euro che una Azienda esborsa per la retribuzione di un lavoratore la meta' finisce nelle casse pubbliche: Stato, Inps, Inali, Regione, Comune, Servizio Sanitario e l'altra meta' nelle tasche del lavoratore. La cosa che ormai e' divenuta antipatica, intollerabile, inaccettabile e' che quel denaro sudato dalla gente passa per le mani di "ladri" e di mascalzoni, ossia di politicanti e di funzionari corrotti che distraggono buona parte di queste risorse. Significativo e' il caso della siringa che costa x all'azienda sanitaria privata ed invece al Servizio Sanitario costa x moltiplicato otto.
La situazione italiana e' grave non perche' il cuneo fiscale sia notevole ma perche' il denaro pubblico finisce in mille rivoli fuori controllo. In Belgio, in Germania ed in Francia il cuneo fiscale e' ben piu' consistente che in Italia, ma la gente sa che quel denaro e' custodito da persone serie e scrupolose.
Tralasciando questi aspetti corruttivi divenuti ordinari nel panorama della societa' italiana, c'e' da rilevare che l'intervento a beneficio dei lavoratori nella ipotesi di Legge di Stabilita' e' limitato piu' o meno al 40% dei lavoratori dipendenti ed e' limitato pure nella misura: il beneficio pare non arrivi a 10 euro mensili.
Per lo Stato -nel 2014- e' previsto un incremento della spesa corrente (ossia per consumi) e le voci piu' significative in questa direzione sono: 765 milioni di euro per le missioni di pace internazionale, 360 milioni di euro per il finanziamento della cassa integrazione in deroga, 400 milioni per l'incremento del fondo 5 per mille e 330 milioni di euro per il sostegno al comparto dell'autotrasporto merci.
Negli anni successivi al 2014 queste voci non dovrebbero piu' sussistere e dovrebbero venir fuori, dal 2015, almeno 2,7 miliardi da destinare ad investimenti.
La spesa per il pubblico impiego in Italia e' in discesa dal 2010 e dovra' proseguire questo trand anche nel 2014 per ricominciare a salire, secondo l'ipotesi governativa, nel 2015.
In estrema sintesi, la Legge di Stabilita' per il pubblico impiego prevede a) il blocco della contrattazione collettiva per quanto attiene gli aspetti economici; b) una piu' restrittiva modalita' di calcolo della vacanza contrattuale per il 2015-2017, congelandola ai valori del 31 dicembre 2013 c) i vincoli sulle assunzioni e sul turn-over estesi fino al 2018.
Per quanto riguarda le pensioni e' di queste ore, mentre scriviamo, la notizia che il congelamento delle indicizzazioni viene esteso a quelle che eccedono i 1500 euro mensili e che un contributo di solidarieta' per finanziare il reddito minimo di alcune fasce di "poverta'" dovra' provenire dalle pensioni d'oro (quelle eccedenti i 90.000,oo euro annui).
Secondo le ipotesi governative dovrebbe intervenire una nuova regolamentazione per le indicizzazioni del triennio 2014-2016 e secondo questo nuovo meccanismo, piu' restrittivo, saranno interessate anche le pensioni basse o, se si vuole, bassissime.
Le misure che toccano gli Enti Locali sono piuttosto contenute. Le minori spese sono di un miliardo nel 2014 per poi diventare, nel 2016, due miliardi di euro.
Piu' complesse sono le misure nel comparto sanitario, su cui ci soffermeremo in appresso.
Per gli Enti Locali e' inoltre previsto un allentamento del patto di stabilita' attraverso due modalita'. Vengono esclusi i pagamenti "rilevanti" in conto investimenti per un importo massimo di 1 miliardo, da ripartire fra Comuni e Province in proporzione alle richieste. La stessa natura presentano i 500 milioni previsti per lo smaltimento dei residui passivi al 31 dicembre 2012 in conto capitale.
Per quanto riguarda il calcolo degli obiettivi risulteranno premiati quei Comuni che piu' si sono adoperati a contenere la spesa corrente (sic !). I Comuni virtuosi si vedranno assegnati significativi alleggerimenti degli obiettivi di saldi.
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