Non c'e' dubbio che Napolitano e Letta sono riusciti a non far affondare (fino ad oggi) il governo.
La scissione di oggi nel Pdl stando ai numeri che circolano segna, in Senato, un margine di manovra alla maggioranza indipendentemente da cio' che decidera' di fare Berlusconi con i suoi.
Il quadro politico e' comunque in fibrilazione continua. Se infatti volgiamo lo sguardo altrove balza all'occhio il terremoto inarrestabile e con un sistema ormai entrato in seria crisi.
Il centro fa registrare una mini-separazione, tra montiani e popolari, la Lega esibisce uno scontro sempre più aspro fra Bossi e Maroni.
E il Pd? Lo scontro all’arma bianca tra Renzi e Cuperlo, col secondo che nel partito sta ottenendo risultati superiori alle attese, lascia il campo a diverse ipotesi. Renzi potrebbe diventare segretario senza ottenere la maggioranza degli iscritti. Per lui significhera' che dovrà cucire rapporti e stabilire mediazioni.
E il governo che fine farà?
Certamente la scissione del Pdl apre nuovi scenari. Alfano e i suoi accetteranno il ruolo di “cugini d’Italia” al quale pare li voglia relegare Berlusconi?
Saranno solo una piccola pedina del futuro centro-destra filo berlusconiano?
O giocheranno la carta del superamento del berlusconismo attraendo quel che resta del centro? Oppure segneranno la fine del bipolarismo all’italiana che solo una legge proporzionale senza premio di maggioranza potrebbe (forse) garantire?
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