di Nicola Graffagnini
II° Parte
A Caprera un Convegno per ricordare l’avvio dei festeggiamenti per l’unità d’Italia
Mentre a Genova il Presidente della Repubblica dava il via dallo scoglio di Quarto ai festeggiamenti per il 150° Anniversario della spedizione dei Mille e dell’Unità d’Italia, a La Maddalena il 5 Maggio 2010 si è tenuto un importante Convegno sull’Unità, cui hanno partecipato il Prof. Berardi, Presidente dell’Istituto di Studi Internazionale Garibaldi, e il Presidente della sezione Sarda dei festeggiamenti per l’Unità, Prof. Accardo.
Il Sindaco Angelo Comiti di La Maddalena ha ricordato il legame intangibile che unisce Garibaldi a La Maddalena, e per questo si è augurato che Caprera e La Maddalena diventino un punto di partenza per una riflessione di tutti gli italiani su “ciò che siamo stati, siamo e vogliamo diventare”.
Il Prof. Accardo dell’Università di Cagliari ha ricordato che la rivoluzione italiana del 1860 può considerarsi come la conclusione inevitabile di quei nuovi valori umani e sociali sbocciati con la rivoluzione francese del 1789.
Furono i giovani a trovare la forza di ribellarsi, di organizzarsi, di combattere, (si ricorda a tal proposito un intero battaglione formato dagli studenti universitari di Pisa guidati dai loro professori). I tanti giovani che andarono al patibolo per difendere le nuove idee e non lasciarsi travolgere dal ritorno “all’ancien regime”, alla restaurazione, guardavano al futuro di una unica Patria.
In questo quadro assume un posto di rilievo l’epopea dei mille e di Garibaldi che lasciò Caprera per guidarla, che puo’ rappresentare la sintesi della difesa della libertà di pensiero, dei valori civili, di dignità e di eguaglianza dei popoli.
Il Presidente Berardi, non ha risparmiato severe critiche a quelle forze politiche che oggi con ogni mezzo tentano di apportare revisioni della storia garibaldina, ma è documentato che senza quella rivoluzione, oggi non ci sarebbe l’Italia unita.
Il Prof. Berardi ha ricordato infine come il 9 Novembre 1860, dopo aver consegnato il Regno del Sud al Re Vittorio Emanuele, Garibaldi lasciò Napoli per tornarsene a Caprera con un sacco di sementi per coltivare la sua isola. Un esempio di uomo d’azione e di dignità che oggi non sarebbe nemmeno concepibile.
Sorgerà a Caprera il Museo Nazionale Garibaldi
La sede sarà quella del Forte Arbuticci, che ha ospitato fin dalla seconda guerra mondiale strutture operative a difesa della flotta italiana.
Un luogo magico, sulla sommità di una collina da dove si vede l’arcipelago di La Maddalena, la Sardegna e la Corsica, così lo descrive l’Arch. Pietro Pellegrini, autore del restauro.
All’Istituto dell’ Enciclopedia Italiana, è stata presentata l’iniziativa, in ragione del valore simbolico e del contributo che potrà offrire allo sviluppo turistico dell’isola, sostenuta dallo Stato e dalle Fondazioni Bancarie.
L’intervento terrà conto anche della sistemazione dell’area agricola, per illustrare le attività sviluppate da Garibaldi sull’isola di Caprera, in ambito agricolo e ambientale.
Il Museo del Forte Arbuticci, nasce per raccogliere materiale cartaceo e storico, cimeli e collezioni su Garibaldi ,sulle sue battaglie in giro per il mondo, sui suoi scritti e discorsi pronunciati in pubblico e in Parlamento. In più vi sarà una parte multimediale in cui scorrerà il racconto su ciò che è esposto all’interno dei percorsi in via di allestimento.
Certamente non c’era la Lega a mettere i bastoni tra le ruote, in quel lontano 1961, allorchè per celebrare degnamente il Centenario dell’Unità d’Italia, partì dal Sindaco di Torino l’iniziativa di un grande raduno di tutti i Sindaci d’Italia.
Per la verità ho tentato di effettuare ricerche accurate sul raduno, rimaste fino ad oggi infruttuose, a parte l’accenno alla città di Torino che oggi ancora una volta si distingue dal team nazionale, e decide un percorso autonomo del 150° col progetto ambizioso e ben riuscito: ”Torino e la Venaria reale”.
Ciò che mi ricordo ancora nitidamente è un racconto, fattomi da mio Zio Vincenzo Cilluffo che vi partecipò per accompagnare il Sindaco del tempo, l’Insegnante Pia Schirò, per tanti anni valente Fiduciaria delle Scuole Elementari di Contessa Entellina.
Mi ricordo che mio Zio per illustrarmi il racconto del grande raduno, mi mostrò una fotografia che riprendeva in primo piano lui e il Sindaco Pia Schirò con altri Sindaci, sulle numerose barche che insieme si avvicinavano all’Isola di Caprera per visitare la casa e rendere omaggio alla tomba di Garibaldi, in nome e per conto di tutti i cittadini italiani.
Nicola Graffagnini
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