Il «valore aggiunto» salito dell'1,7 contro il 2,7 del centro e il 2,1 del nord-est. Ma è in linea con il nord-ovest: 1,6
In Sicilia si cresce meno rispetto al resto del Paese. Nel 2008 il valore aggiunto nelle province del meridione d'Italia è cresciuto dell'1,3 per cento, dell'1,7 nell'Isola, a fronte di un dato nazionale che parla di una crescita dell'1,9. A rivelarlo sono i dati "Valore aggiunto delle province italiane" rilevati e diffusi dall'Istat. L'incremento si è registrato maggiormente al centro Italia con aumenti del 2,7 per cento, al Nord Est del 2,1 per cento. Bassi i livelli al Nord Ovest che ha registrato anch'esso livelli bassi con un +1,6 per cento. In Sicilia il valore aggiunto pro capite in media si è attestato sui 15 mila euro. Il dato più basso si è registrato ad Agrigento, con 13.098 euro penultima provincia a livello nazionale. Palermo si attesta a 15 mila 698 euro, Trapani 14 mila 183 euro, Messina 15 mila 600 euro, Caltanissetta 15 mila euro, Enna 13 mila 807 euro, Catania 14 mila 869 euro, Ragusa 15 mila 948 euro e infine Ragusa 15 mila 997 euro. Nell'isola il valore aggiunto ai prezzi base è cresciuto nel 2008 rispetto al 2007 in media dell'1,7: dello 0,8 nel settore agricolo del 2,2 nei servizi, battuta d'arresto invece per l'industria con un calo del -0,3 per cento. La provincia che cresce di più è Catania con un +2,9 per cento mentre è Caltanissetta che fa segnare i valori più bassi con una decrescita dello 0,8 per cento. La segue Messina con un -0,6 per cento. Palermo cresce del 2 per cento, Trapani del 2,3, Enna dello 0,4, Ragusa dell'1,6, Siracusa del 2,3.
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