Agricoltura, fondi regionali alla first lady e alla moglie di Cuffaro
L'agronomo della consorte del governatore: «Saveria Grosso non ha mai utilizzato neppure un euro»
Saveria Grosso (sin) e Giacoma Chiarelli
Una nuova polemica infiamma la politica siciliana. La notizia secondo la quale nella graduatoria dei finanziamenti per ammodernare l'agricoltura in Sicilia sarebbero finite anche le mogli del governatore Lombardo, Saveria Grosso, e dell'ex presidente Cuffaro, Giacoma Chiarelli, ha fatto scoppiare l'ennesima bailamme. Alla prima sarebbe andato un contributo di 523 mila euro, alla seconda di 743 mila. Il bando è stato pubblicato dall'assessorato per ammodernare un migliaio di aziende agricole dell'Isola.
«Le notizie sui contributi milionari erogati dalla Regione Siciliana alle mogli del presidente Lombardo e dell'ex presidente, Cuffaro, sono la conferma di un dilagante conflitto di interessi, di un mortificante berlusconismo di borgata», afferma Leoluca Orlando. «In una Sicilia che va a rilento dove mancano le infrastrutture, dove solo il 6 per cento dei fondi strutturali sono stati impegnati, dove non c'è nulla sui rifiuti, dove non si contano gli errori sulla sanità, dalla chiusura di ospedali all'assenza di servizi, spicca decisamente il bando dell'assessorato all'agricoltura», commenta, Enzo Gibiino. «Ricevere un finanziamento alla vigilia di Natale di circa 500 mila euro è veramente un gran bel regalo», osserva il Pdl all'Ars. Il coordinatore del Pdl siciliano, Giuseppe Castiglione si chiede se sia «morale che un presidente della Regione predisponga criteri di selezione delle istanze, poi attraverso i direttori regionali da lui nominati stili la graduatoria finale e, infine, avuta la certezza del buon esito della familiare istanza, le approvi?»
Replica il senatore autonomista Enzo Oliva: «A parte le fantasiose ricostruzioni tese a creare un polverone da sollevare contro un avversario politico, ci pare eccessiva da parte di Castiglione la pretesa di dare patenti di moralità». E con una lunga nota interviene sul caso anche Claudio Raciti, agronomo tecnico dell'impresa agricola della moglie del governatore. «Ad oggi», dice, «posso affermare che da quando Raffaele Lombardo è presidente della Regione la mia committente, Saveria Grosso, non ha mai utilizzato neppure un euro di contributo per la sua azienda agricola per investimenti da parte della Regione. Mi corre l’obbligo di precisare che la signora Grosso ha già spontaneamente rinunciato a un finanziamento per un impianto fotovoltaico e a un precedente decreto dell’assessorato Agricoltura di circa 200 mila euro già finanziato per la realizzazione di un’azienda agrituristica».
Da parte di Raffaele Lombardo si asserisce «Se accetterò il finanziamento l'azienda potrà andare avanti e continuare a dare lavoro a 4-5 persone. Se si dovesse rinunciare, così come penso che si farà e come è successo recentemente per un impianto fotovoltaico sarà destinata al fallimento».
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