di Nicola Graffagnini
Andata deserta la gara di Ottobre bandita dal Ministero dei Beni Culturali, alla ricerca di uno Sponsor privato, i 25 milioni necessari al restauro li metterà Diego Della Valle, Patron della scarpa TOD’S.
L’imprenditore marchigiano si era già fatto avanti in Autunno, ma non aveva formalizzato l’offerta perché riteneva improponibili le condizioni del bando, che accollavano al mecenate eventuale, anche la progettazione, la Direzione e infine l’esecuzione dei lavori.
Incombenze, le prime due, ora interamente a carico del Ministero, perfettamente in grado di esperirle con i suoi esperti degli Uffici Tecnici centrali, mentre il finanziamento verterà solo sull’esecuzione effettiva dei lavori, suddivisi in otto stadi di avanzamento.
Il versamento delle somme verrà erogato direttamente alle imprese appaltatrici sulla base degli stadi di avanzamento lavori sorvegliati e approvati dalla Sovrintendenza di Roma centro.
Per Alemanno, Sindaco di Roma , è “la fine di un incubo” e un segnale dato dai privati per concorrere col pubblico a difesa del Colosseo un’opera che appartiene all’umanità intera.
Della Valle, nel corso della cerimonia ha definito l’impegno assunto, come un “dovere ma anche un piacere, un gesto di riconoscenza verso il paese e un modo per far vedere al mondo che l’Italia funziona, che uno dei simboli del paese viene restaurato da un’azienda che rappresenta il made in Italy nel mondo” e si è detto certo che altri imprenditori imiteranno il suo esempio a partire da un impegno per Pompei.
Come contropartita Della Valle potrà utilizzare la dizione: “Sponsor Unico per i lavori di restauro del Colosseo” in accoppiata ai propri marchi a livello nazionale e internazionale.
Sono serviti mesi di incontri e contatti per giungere ad una intesa che darà nuova luce ad uno dei simboli della Capitale più conosciuti al mondo.
I lavori prenderanno il via alla fine dell’anno con una durata al massimo di 36 mesi. Lo Sponsor potrà promuovere e pubblicizzare i lavori di restauro in esclusiva, che durerà per l’intera durata dei lavori e per i successivi due anni.
Secondo il ViceSindaco di Roma Cutrufo, il Colosseo e i Fori Romani, accolgono ogni anno 4,5 milioni di visitatori, con un incasso di circa 30 milioni l’anno.
Negli ambienti delle Associazioni d’Arte della capitale si eccepisce che il Colosseo o i ruderi di Pompei, se ben gestiti potrebbero finanziarsi in autonomia i propri restauri, viste le cifre che risultano di dominio pubblico, così come i casi di mala gestione dei ruderi di Pompei che hanno fatto scivolare non solo l’immagine dell’Italia nel mondo ma anche quella del Ministro Bondi e del Governo.
A proposito degli incassi del Colosseo, si legge su Repubblica-Roma del 15.08.2001 che sono stati oggetto di uno strano furto in pieno giorno, compiuto da falsi vigilantes a danno degli Uffici di cassa della Sovrintendenza Archeologica centro, sono risultati sottratti dei sacchi valore per un totale di 15 milioni di euro, la metà esatta del gettito annuale di incasso dei biglietti di ingresso, nessun amministratore oculato lascerebbe in cassaforte per sei mesi l’incasso dell’Azienda omettendo di versarlo settimanalmente in Banca per concentrarlo in unico versamento in pieno Agosto.
Nicola Graffagnini
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