21 Aprile
Nasce il 21 aprile 1889 a Firenze Piero Calamandrei, giornalista, giurista, politico e docente universitario italiano.Fu uno dei redattori del codice di procedura civile del 1942, in parte ancora in vigore. Manifestò sempre la sua avversione alla dittatura fascista e, dopo la Liberazione, partecipò attivamente alla stesura della nuova Costituzione.
L’avvento del fascismo lo portò ad impegnarsi contro la dittatura. Di qui la collaborazione con Salvemini e poi con i fratelli Rosselli, con i quali fondò il Circolo di Cultura di Firenze che, nel 1924, dopo essere stato devastato dagli squadristi, fu definitivamente chiuso per ordine prefettizio.
La violenza fascista non spaventò il professore, che partecipò alla pubblicazione della testata “Non mollare” e all’associazione “Italia Libera”, che avrebbe più tardi ispirato il movimento “Giustizia e Libertà” e poi il Partito d’Azione. Piero Calamandrei, che aveva anche aderito all’Unione nazionale antifascista promossa da Giovanni Amendola e che, nel 1925, aveva sottoscritto il Manifesto degli intellettuali antifascisti redatto da Benedetto Croce, dopo il consolidarsi della dittatura tornò ai suoi studi giuridici, pur mantenendo sempre i contatti con l’emigrazione antifascista. Quando gli fu richiesto di sottoscrivere una lettera di sottomissione a Mussolini, Calamandrei preferì dimettersi dall’incarico universitario, che avrebbe ufficialmente ripreso, come rettore, alla caduta del fascismo.
Nel 1942 fu tra i fondatori del Partito d’Azione e, dopo l'armistizio, inseguito da un mandato di cattura, si rifugiò in Umbria. Di qui seguì, “con trepidazione e fierezza”, la nascita e l’espansione del movimento partigiano, mantenendo contatti e collaborando con la Resistenza, nella quale fu particolarmente attivo il figlio Franco.
Dopo la Liberazione, Piero Calamandrei fu nominato membro della Consulta nazionale e dell’Assemblea Costituente in rappresentanza del Partito d’Azione.
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