Sotto il titolo sopra riportato ci proponiamo di riflettere sul tipo di società in cui viviamo.
Un convincimento di tipo vecchio-socialismo verosimilmente ci guida, come -per esempio- l'idea che tanta "corruzione" è frutto, conseguenza, del tipo di società. La struttura socio-economica, insomma, produce questa "puzza", per dirla con Papa Francesco.
Chi intende seguire questa pagina, periodica, sappia comunque che essa si svilupperà fra le discipline dell'Economia e della Sociologia.
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Ormai da quindici anni viviamo dentro il terzo millennio.
Sotto il profilo socio-economico due sono i fenomeni che stanno incidendo sul benessere (o forse per meglio dire, sulla vita) dell'uomo dei nostri giorni.
L'ascesa e il dominio sempre più consolidato del "capitalismo globale" e l'assoluta necessità di imporre, per la sopravvivenza dell'uomo, un modo di progettare il futuro -nel contesto in cui viviamo- nell'ottica ecologica e della sobrietà.
Non bisogna essere economisti per capire che il capitalismo dei nostri giorni è di gran lunga diverso, molto diverso, da quello di venti/trenta anni fà. Allora il capitalismo era costretto ad operare entro frontiere e confini nazionali e a riconoscere e rispettare le leggi di ciascuno stato. Oggi il capitalismo globale ignora le regole e le intenzioni di ciascun governo, esso ha infatti perso il contatto con le realtà oggettive del produrre umano, è diventato solamente ed esclusivamente (al livello decisionale) capitalismo finanziario che conosce ed agisce attraverso le reti elettroniche dei flussi finanziari e informativi.
L'obiettivo di questo nuovo tipo di capitalismo, così come esso si presenta ed opera -ai nostri occhi-, è di massimizzare la ricchezza e il potere delle èlite.
Questo nuovo tipi di "economia" è nata dalla rivoluzione della tecnologia dell'informazione degli ultimi trenta/quarant'anni e si struttura non tanto attorno ai poli industriali o comunque produttivi di ciascun paese bensì attorno alle reti dei flussi finanziari.
Grazie alle sofisticate tecnologie dell'informazione e delle comunicazione, il capitale (il denaro) può spostarsi rapidamente in tutto il pianeta alla continua ricerca di più elevate opportunità di rendimento.
La realtà è tale che nell'arco di una sola giornata ingentissimi capitali finanziari possono fare più volte il giro del mondo da New York a Francoforte, da Milano a Singapore, da Sidney a chissà dove.
E' palese al lettore che ha deciso di seguirci che il nuovo modello di capitalismo poggia sui modelli informatici capaci di gestire la complessità generata dall'irrilevanza delle frontiere e la infinità varietà dei nuovi strumenti finanziari.
Solo per dare il senso di come funziona il sistema capitalistico di ultima generazione, riteniamo di poter dire che fino a trent'anni fà il benessere di un paese, dell'Italia o della Germania, dipendeva in larghissima parte dagli uomini di governo; oggi il benessere o il malessere dipende da "entità" che stanno nei piani più alti dei grattacieli di New York o di Sidney.
I nostri politici, quelli che in Italia occupano i posti in Parlamento o al Governo, sono semplicemente dei burattini annoiati che aspettano che qualcuno gli dica, o non dica, cosa fare e come votare.
Per superare la noia, ovviamente rubano.
Ecco perchè la politica è caduta tanto in basso. E' scomparsa la distinzione fra fronte politico socialista (Sinistra) e fronte politico liberale (Destra) poichè è stato sterilizzato il ruolo dei politici.
Oggi basta guardare la Tv e accorgersi che i politicanti sono divenuti semplicemente dei "pappagalli" che parlano di cose che ignorano nel loro significato più vero e che comunque non sono nella loro portata.
Il nuovo tipo di "economia" è talmente complesso e turbolente da sfuggire alle analisi della tradizione politico-economica.
Sotto il profilo socio-economico due sono i fenomeni che stanno incidendo sul benessere (o forse per meglio dire, sulla vita) dell'uomo dei nostri giorni.
L'ascesa e il dominio sempre più consolidato del "capitalismo globale" e l'assoluta necessità di imporre, per la sopravvivenza dell'uomo, un modo di progettare il futuro -nel contesto in cui viviamo- nell'ottica ecologica e della sobrietà.
Non bisogna essere economisti per capire che il capitalismo dei nostri giorni è di gran lunga diverso, molto diverso, da quello di venti/trenta anni fà. Allora il capitalismo era costretto ad operare entro frontiere e confini nazionali e a riconoscere e rispettare le leggi di ciascuno stato. Oggi il capitalismo globale ignora le regole e le intenzioni di ciascun governo, esso ha infatti perso il contatto con le realtà oggettive del produrre umano, è diventato solamente ed esclusivamente (al livello decisionale) capitalismo finanziario che conosce ed agisce attraverso le reti elettroniche dei flussi finanziari e informativi.
L'obiettivo di questo nuovo tipo di capitalismo, così come esso si presenta ed opera -ai nostri occhi-, è di massimizzare la ricchezza e il potere delle èlite.
Questo nuovo tipi di "economia" è nata dalla rivoluzione della tecnologia dell'informazione degli ultimi trenta/quarant'anni e si struttura non tanto attorno ai poli industriali o comunque produttivi di ciascun paese bensì attorno alle reti dei flussi finanziari.
Grazie alle sofisticate tecnologie dell'informazione e delle comunicazione, il capitale (il denaro) può spostarsi rapidamente in tutto il pianeta alla continua ricerca di più elevate opportunità di rendimento.
La realtà è tale che nell'arco di una sola giornata ingentissimi capitali finanziari possono fare più volte il giro del mondo da New York a Francoforte, da Milano a Singapore, da Sidney a chissà dove.
E' palese al lettore che ha deciso di seguirci che il nuovo modello di capitalismo poggia sui modelli informatici capaci di gestire la complessità generata dall'irrilevanza delle frontiere e la infinità varietà dei nuovi strumenti finanziari.
Solo per dare il senso di come funziona il sistema capitalistico di ultima generazione, riteniamo di poter dire che fino a trent'anni fà il benessere di un paese, dell'Italia o della Germania, dipendeva in larghissima parte dagli uomini di governo; oggi il benessere o il malessere dipende da "entità" che stanno nei piani più alti dei grattacieli di New York o di Sidney.
I nostri politici, quelli che in Italia occupano i posti in Parlamento o al Governo, sono semplicemente dei burattini annoiati che aspettano che qualcuno gli dica, o non dica, cosa fare e come votare.
Per superare la noia, ovviamente rubano.
Ecco perchè la politica è caduta tanto in basso. E' scomparsa la distinzione fra fronte politico socialista (Sinistra) e fronte politico liberale (Destra) poichè è stato sterilizzato il ruolo dei politici.
Oggi basta guardare la Tv e accorgersi che i politicanti sono divenuti semplicemente dei "pappagalli" che parlano di cose che ignorano nel loro significato più vero e che comunque non sono nella loro portata.
Il nuovo tipo di "economia" è talmente complesso e turbolente da sfuggire alle analisi della tradizione politico-economica.
(segue)
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