Dispensa n.7
Gjëkojëm e shkruajëm gluhën arbëreshe e
Kuntisës
Parliamo e scriviamo la lingua degli Italo-Albanesi
di Contessa.
NJ nj Si legge come gn in gnomo i njomë morbido,
molle
numeri: 6, gjashtë=sei; 16, gjashtëmbëdhjetë; 600,
gjashtëqind=seicento;
Frasi: gjegjem mirë=sento bene; gjëkon mirë
arbëreshin=parla bene l’albanese d’Italia;
lopat
han barin te Brinjat= le mucche mangiano
l’erba sulla Brigna;
Verbi: U njoh io
conosco Na
njohëm Noi conosciamo
Ti njeh tu
conosci Ju
njihni voi conoscete
Aì
njeh egli conosce Atà
njohën Essi conoscono
Una poesia arbëreshe
QYVARRISU* SALVE
Qyvarrisu
hora ime Salve
paese mio,
Gjith'e
dritshme e bukurì, Tutto
luminoso e bello,
Ku do vete
me shërtime Dovunque
io sia con nostalgia
Mendja ime vien tek ty. La mia mente torna a te.
Brinja
t'blera ku bredh mëza Sulla
Brigna verdeggiante il puledro
Ndan pelës
me hingëllima, Vicino
alla giumenta saltellando nitrisce
Ku ka
dushku e trëmbur fëllëza E
nel bosco timorosa la pernice
Ik e zbiret
mi ato hima. Fugge
e, giù tra i burroni, sparisce.
Paçit t'mir
për sa t'jet jeta, Il
bene duri tutta la vita,
Paçin
varret lutje t'glata: Lunghe
preghiere confortino i sepolcri,
Ju bekoft'
dielli te dita, Vi
benedica il sole di giorno,
Ju gëzoft' hënza te nata Vi
rallegri la luna di notte.
(Giuseppe
Schirò - Roma, 1979)
*Nota - La prima strofa é
stata già riportata nella dispensa n.1 (inno di Contessa Entellina)
DON SOFRONIO GASSISI -
Liturgista, paleografo e anticipatore dell’ecumenismo.
Nato a Contessa Entellina
(PA) il 21 aprile 1873, entrò nel Monastero di S. Maria di Grottaferrata come
alunno e probando monastico nell'aprile del 1883. Manifestò subito la sua tendenza allo studio, in modo particolare
alle materie ecclesiastiche orientali. Compì con lode tutto il corso regolare
del ginnasio, entrò nel noviziato nel 1890 e fu ordinato sacerdot
Fu uno dei fondatori e dei
principali collaboratori del periodico "Roma e l'Oriente". Lasciò
diversi studi di liturgia e paleografia.
Nel 1919 fu nominato
Consultore della Congregazione per le Chiese Orientali e da tale anno fino al
1920 priore di governo della Badia, pur mantenendo sempre l'ufficio di
bibliotecario e di archivista.
Con altri suoi confratelli
contribuì al recupero del rito, degli studi e delle tradizioni monastiche.
La sua formazione eminentemente monastica contribuì alla
rinascita religiosa e spirituale della "nuova" Badia, per la quale
lavorò con l'esempio, con la preghiera, con lo studio fino alla sua morte,
avvenuta il 14 febbraio 1923.
Një horë
arbëreshe - Un comune italo-albanese
San Marzano
(Shën Marcani) é l’unico comune albanofono della provincia di Taranto. Conta
circa 6.500 abitanti. E’ famoso per i tipici pomodori e per l’amaro “BORSCI”
(parola composta albanese, che significa neve-pioggia, cioé” borë-shi”.
Una
pubblicazione arbëreshe
“Arbëresh”,
piazza Cavour, 12 - 10123 TORINO, diretto da papas Bugliari Giovanni (Comunità
degli italo-albanesi residenti nella diocesi di Torino).
Proverbio arbëresh
Xhunji me bumbullima bën shumë drith. -
Giugno tonante porta raccolto abbondante.
di Calogero Raviotta
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