Pochi contessioti fanno uso oggi della provinciale che, passando per l'antica stazione ferroviaria (nei pressio di Batellaro inferiore), conduce a Bisacquino e/o a Campofiorito. Tutti usiamo la fondovalle sia per recarci a Palermo che a Sciacca; chi deve recarsi a Corleone usa la più breve (ma in pessime condizioni, specialmente in questi giorni di abbondanti piogge) strada che, attraversando Realbate, consente di evitare il transito di Campofiorito. Chi si reca a Bisacquino preferisce percorrere la pessima (e pericolosa) strada che fiancheggia Batellaro superiore. Quasi nessuno, quindi, transita per la vecchia stazione, strada provinciale, pure essa in condizioni degne delle sue origini, ossia di strada realizzata per i carretti di fine Ottocento.
Ebbene sul ciglio della strada provinciale, proprio lì dove stava l'antica stazione, è stato realizzato un impianto per il trattamento dei rifiuti solidi urbani, o meglio per i rifiuti organici, quei rifiuti delle nostre cucine, non solo delle nostre ma per quelle di buona parte della Sicilia occidentale. La realizzazione di questo enorme impianto in perfetta aderenza alla strada è stato localizzato lì su scelta del Comune di Bisacquino, su progetti ato e su finanziamento comunitario. Il comune di Bisacquino ha competenza territoriale perchè la località ricade entro la sua giurisdizione ed ha scelto come idoneo quel sito, quella contrada, che per esso conduce a Contessa Entellina, come dire nel paese dove Cristo ha perso le scarpe; il comune di Bisacquino avrà fatto un ragionamento del tipo: lì nessuno solleverà obiezioni. E' così è stato, in quel sito, dove altri organismi pubblici, con altri fondi pubblici, hanno investito per recuperare a piste ciclabili gli antichi percorsi dei binari ferroviari, in quel sito dove sono stati spesi tanti denari pubblici per recuperare gli antichi edifici della stazione, in quel sito che vede ad 1 metro dal ciglio della strada grandi colate di cemento per realizzare l'impianto di trattamento dei rifiuti organici, lì, nessuno ha avuto nulla da obiettare. Il sindaco di Bisacquino ha avuto grande intuito a scegliere quel sito. Aveva, secondo quel che si dice, tentato di posizionare l'impianto di trattamento dei rifiuti nei paragi della strada che da Bisacquino conduce a Chiusa Sclafani, ma lì la gente e gli amministratori di Chiusa hanno tempestivamente evidenziato che la vocazione di quelle terre era votata ad altre iniziative più consone allo sviluppo socio-economico-culturale. E quindi al Comune di Bisacquino non è rimasto che indirizzarsi in direzione di Contessa Entellina, sul ciglio della strada provinciale. E' notorio nel circondario, c'è da pensare infatti, che Contessa Entellina, da anni, da qualche decennio, è priva di amministratori pubblici che sappiano leggere la vocazione del territorio e quindi essi, i facenti funzione di amministratori pubblici, nessuna obiezione hanno ritenuto di dover muovere.
Per contestare quell'impianto, localizzato lì, non occorreva nè essere ecologisti, nè urbanisti, nè grandi esperti del territorio; bastava evidenziare che l'impianto mandava all'aria i precedenti investimenti con denaro pubblico sul recupero dei locali della stazione e sull'esecuzione delle piste ciclabili. Bastava evidenziare che in linea di massima le costruzioni devono arretrare dal ciglio della strada di un pochettino di metri. Ma così va il mondo ! anzi così va Contessa Entellina !
A meno chè, a meno chè, per gli amministratori le pericolose strade di Batellaro Superiore e di Realbate non abbiano definitivamente sostituito l'antica strada provinciale e che -noi contessioti- dobbiamo ormai ritenere questo antico percorso alla stregua di 'strada vicinale', strada di campagna.
Mimmo Clesi
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