Il Tar Palermo, giovedì scorso, ha depositato una sentenza con cui per la città di Palermo viene bocciato l'aumento deciso nel 2006 della Tarsu (Tassa sui rifiuti solidi urbani). I motivi sono due:
-l'aumento del 75% non può applicarsi di colpo, in un solo anno;
-a decidere gli aumenti tributari, nei Comuni, può essere solamente il Consiglio Comunale.Si tratta di una decisione del Tar Sicilia, che i contessioti comunque già conoscevano, nei suoi contenuti, dal gennaio scorso quando per due volte erano accorsi a sentire nell'Auditorium Comunale, in piazza della Repubblica, la voce dei cinque consiglieri di minoranza, di Mimmo Clesi, di Piero Cuccia e dell'avvocato Licalzi della Federconsumatori. Tutti avevano esattamente riferito, in quella sala, le stese cose che ora il Tar ha ricordato al sindaco Cammarata. Quelle cose stanno scritte infatti su leggi della Repubblica Italiana. In quelle occasioni del mese di gennaio il Sindaco Sergio Parrino, il suo assessore del Bilancio (Guzzardi), il suo responsabile finanziario (Spera), il presidente del Consiglio (Spera), il Vice sindaco (Messina) dissero che a Contessa tutto era stato fatto perfettamente e che i cittadini dovevano pagare, dovevano stringere i denti ma pagare.
Ebbene a Contessa la situazione è più grave, sotto il profilo della legittimità, che a Palermo. La tariffa 2008 con l'aumento del + 160% non è stata fissata dal Consiglio Comunale ma dal Sindaco (Nino Lala) senza rispettare quello che la legge (ora ricordata dal Tar Palermo) prevede, ossia che gli aumenti tributari si applicano con gradualità.
Non finisce qui: anche la tariffa 2009 (che contiene una lievissima flessione rispetto al pazzesco aumento del 160%) è stata adottata non dal Consiglio comunale bensì dal sindaco, dott. Sergio Parrino. Alla luce di quanto dice il Tar Palermo anche la tariffa 2009 è illegittima.
Sabato pomeriggio nei locali della Camera del Lavoro, in via Cucci, a Contessa Entellina si è riunito il Comitato Cittadino di lotta contro il "caro rifiuti". E' stato evidenziato che sono in corso di elaborazione le bozze dei ricorsi per impugnare, dopo l'avvenuta notifica, le cartelle 2008. E' stato inoltre deciso di valutare unitamente alla Federconsumatori provinciale la portata della decisione del Tar Palermo per eventualmente proporre ricorsi anche sulla tariffa 2009.
Nei prossimi giorni, è stato deciso che verrà indetta una ASSEMBLEA CITTADINA, per informare gli utenti dell'intera problematica.
Il Contessioto ha concordato con Mimmo Clesi che su questo sito verranno fornite tutte le indicazioni utili alla cittadinanza. Intanto, qui sotto, vengono riportati due articoli giornalistici, uno de LA SICILIA di oggi e uno del GIORNALE DI SICILIA di ieri sulla conseguenza, a Palermo, della decisione del TAR/Palermo, la quale -a catena- minaccia di stringere all'angola l'Amministrazione di Diego Cammarata
Il Contessioto
La Sicilia
domenica 4 ottobre 2009
Comune. Il "balletto" delle imposte. Dopo lo stop a Ztl e Tarsu rischia anche l'addizionale Irpef
Tasse, una reazione a catena
Laddove non è riuscita la politica, a fermare l'aumento delle tasse, ci ha pensato il Tar. Dopo avere bloccato le Ztl, ha messo ulteriormente nei guai il Comune con la decisione di annullare l'aumento della Tarsu 2006 deliberato dalla giunta. Ricorso al Cga, un'arma a doppio taglio: sia perchè si tratta di fondio strutturali del bilancio, sia perchè, con l'aumento, l'Ente avrebbe incassato negli ultimi tre anni circa 40 milioni, che dovrebbe rimborsare ai cittadini.
Comune. Un dietro-front dietro l'altro riguardo le tasse
Dopo Ztl e Tarsu toccherà all'Irpef ?
Michele Russotto
Dove a Palermo non riesce la politica, che si avvita sempre più su se stessa, a fermare l'aumento delle tasse, ci pensa il Tar. che, dopo avere bloccato le Ztl, ha messo ulteriormente nei guai il Comune con la decisione di annullare l'aumento del 75% della Tarsu dal 2006 deliberato dalla Giunta. L'Amministrazione ricorrerà adesso al Cga ? Scelta delicata e complessa, sia perchè si tratta di fondi strutturali del bilancio, sia perchè, con questo aumento, l'Ente avrebbe incassato in più di Tarsu negli ultimi 3 anni, circa 40 milioni, che dovrebbe rimborsare ai contribuenti. Almeno a quelli che la pagano, dal momento che l'evasione rimane sempre molto alta.
E adesso, sull'onda di una perversa reazione a catena, in futuro, a fare la stessa fine, potrebbe toccare all'aumento dell'Irpef, dal quale il Comune intende ricavare 23 milioni all'anno per adeguare il contratto di servizio con l'Amia. Qui, a muovere concretamente per prima è la Destra di Storace, come aveva già preannunciato nel mese di agosto il segretario provinciale Filippo Cangemi, quando venne fuori l'ordinanza Berlusconi, che assegnava questa facoltà al Sindaco, togliendola, di fatto, al consiglio. "Nel momento in cui quell'ordinanza verrà applicata (come è avvenuto il 25 settembre scorso) e quindi andrà a ledere gli interessi dei cittadini e non prima -disse allora Cangemi- la destra presenterà ricorso".
Cangemi vuol mantenere quell'impegno. Dice infatti: "Abbiamo atteso speranzosi, ma invano, che il consiglio comunale riuscisse a deliberare la revoca entro il 30 settembre, termine arbitrariamente fissato in una illegittima ordinanza. Adesso la Federazione de La destra di Palermo impugnerà la delibera di Giunta innanzi al Tar per impedire che vengano prelevati dalle tasce dei cittadini soldi che servono soltanto a riparare guasti della mala gestione. Lo faremo da soli e senza aspettare nessuno -polemizza l'ex assessore provinciale-, visto che non intendiamo confonderci con quanti, da quasi due mesi, annunciano sempre ricorsi senza mai farli. I nostri legali, dell'ufficio tutela del cittadino, sono già al lavoro nella stesura del ricorso e i palermitani, che vogliono opporsi al sorprusso, potranno sottoscrivere il ricorso assieme a noi. Nel frattempo -conclude Cangemi- sollecitiamo l'Assessore per le Autonomie locali perchè eserciti il suo potere ispettivo, a tutela dell'Autonomia della regione, gravemente offesa e violata da cammarata". Riferendosi a tutta la vicenda che dovrebbe raddoppiare l'Irpef con effettpo retroattivo dal primo gennaio 2009, Cangemi parla di "manovra furtiva e talmente maldestra che non raggiungerà lo scopo, in quanto costruita su atti amministrativi illegittimi, emessi violando norme costituzionali, quali l'art. 23 e lo Statuto siciliano, nonchè lo leggi dello stato e della Regione.
E tornano a sparare a zero contro il sindaco due deputati dell'Ars del Pd, Davide Faraone e Antonello Cracolici. Quest'ultimo commenta: "Dopo la decisione del Tar di bocciare l'aumento della Tarsu 2006, Cammarata ha una strada obbligata. convocare la giunta, revocare l'aumento dell'Irpef deciso nello stesso modo, e comunicare le sue dimissioni". Aggiunge Faraone che "non è la decisione del Tar a mettere in ginocchio il comune, è Cammarata che ha messo in ginocchio la città".
Giornale di Sicilia
Sabato 3 ottobre 2009
Tributi. Accolto il ricorso presentato da Assindustria. E c'è chi adesso annuncia anche di voler impugnare il raddoppio dell'addizionale Irpef
LA TARSU DI NUOVO NELLA BUFERA - ANNULLATO L'AUMENTO DEL 2006
Il Tar boccia il rincaro del 75 per cento voluto dalla giunta. "Spettava al Consiglio"
I giudici hanno annullato l'aumento sia perchè l'aggiornamento della tariffa della Tarsu spettava al Consiglio, sia perchè il rincaro non ha rispettato il principio della gradualità.
Fabrizio Carrera
La stangata finisce ko. Il tar ha annullato la delibera della giunta comunale che prevedeva l'aumento del 75 per cento della Tarsu. Il provvedimento fu adottato ai primi di giugno del 2006 e rientrava in una più ampia manovra varata da Palazzo delle Aquile per aumentare le entrate. Ora arriva la sentenza-batosta che azzera l'aumento e mette in difficoltà la non facile gestione dei conti del Comune. A presentare ricorso è stata l'Assindustria Palermo che contestava l'aumento consistente in un solo colpo. In sintesi i giudici (il presidente Giorgio Giallombardo con Nicola Maisano e Roberto Valenti) hanno accolto il ricorso di Assindustria e annullato l'aumento sia perchè l'aggiornamento della tariffa della Tarsu è sottoposta alla competenza del consiglio comunale, sia perchè il rincaro non ha tenuto conto del principio della gradualityà così come invece, secondo i giudici del Tar, era necessario rispettare.
Cosa succede adesso ? Laconico l'assessore al bilancio Sebastiano Bavetta che ieri sera non aveva ancora approfondito il caso (la sentenza è stata depositata giovedì): "Vedremo il da farsi, ancora è prematuro ogni valutazione". Sembra scontato un ricorso al Cga, il Consiglio di Giustizia Amministrativa l'organo di appello al Tar, magari con una richiesta di sospensiva per tentare di bloccare gli effetti di questa sentenza. Perchè in teoria ai cittadini andrebbero ora restituiti i soldi versati a partire dal secondo semestre del 2007 (il periodo da cui si era stabilito decorresse l'aumento del 75 per cento). Prefigurandosi così lo stesso scenario che ha visto il comune costretto a restituire le somme versate dai cittadini per le Ztl. Quella che fu una vittoria per le associazioni dei consumatori e una Caporetto per Palazzo delle Aquile........
E c'è già chi accosta la fresca bocciatura del Tar all'aumento della tassa rifiuti solidi urbani alla vicenda dell'addizionale Irpef. Come Gerlando Inzerillo, consigliere comunale ... il quale annuncia " Ci sarà un ricorso al Tar anche contro la decisione di raddoppiare l'addizionale Irpef...."
Oggi la Tarsu porta alle casse del Comune poco più di 100 milioni di euro; la morosità è di circa il 20 per cento, percentuale che non dovrebbe tenere conto degli evasori totali, cioè di chi non risulta ancora iscritto a ruolo. La manovra di tre anni fà, oggi bocciata dal Tar, portava la tariffa per la prima casa dall'euro e trenta a 2,27 per metro quadro e quindi per una casa di 100 metri quadri l'aumento versato dai cittadini è stato di p7 euro. Adesso il Tar ha rimesso tutto in discussione e per la Tarsu si profila una nuova stagione di ricorsi e lotte politiche.
Oggi la Tarsu porta alle casse del Comune poco più di 100 milioni di euro; la morosità è di circa il 20 per cento, percentuale che non dovrebbe tenere conto degli evasori totali, cioè di chi non risulta ancora iscritto a ruolo. La manovra di tre anni fà, oggi bocciata dal Tar, portava la tariffa per la prima casa dall'euro e trenta a 2,27 per metro quadro e quindi per una casa di 100 metri quadri l'aumento versato dai cittadini è stato di p7 euro. Adesso il Tar ha rimesso tutto in discussione e per la Tarsu si profila una nuova stagione di ricorsi e lotte politiche.
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