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venerdì 21 giugno 2019

"O bella Albania". Un paese da pochi decenni democratico in cui le istituzioni rischiano di esplodere

Pochi giorni fa abbiamo sul blog trattegiato la difficile situazone istituzionale dell'Albania; adesso alcuni giornali oltre che evidenziare come a Tirana si respiri la forte calura estiva mettono in evidenza come il collasso politico abbia raggiunto livelli non immaginabili per un paese che insiste nel contiinente europeo.
La frattura fra il governo a guida socialista e l'opposizione democratica (centro-destra) che fra l'altro ha fatto dimettere dal Parlamento i suoi rappresentanti, è -appare- insanabile.

Edi Rama, il premiier in carica, forte del successo elettorale intende andare avanti e ha già da tempo indetto per il 30 giugno le elezioni amministrative negli enti locali. 
L'opposizione ha da parte sua preannunciato che boicotterà i seggi. Il Presidente della Repubblica, Ilir Meta, politico di centro-destra, ha emesso un decreto di rinvio delle elezioni amminstrative subito, però, contestato da Edi Rama (centro-sinistra) che richiamando la Costituzione eccepisce che il Capo dello Stato non ha un simile potere.
La Corte Costituzionale dovrebbe risolvere il caso di competenza fra poteri, ma ben 8 giudici su 9 si sono dimessi o sono stati rimossi per accuse di corruzione.

Edi Rama ha, come contromossa rispetto a quella di Ilir Meta, riconfermato la data del 30 giugno per le elezioni amministrative.
Fra dilagare nel paese di droga e corruzione il segretario del partiito democratico (centro-destra), Lulzim Basha, è stato indagato per finanziamenti esteri illeciti, arrivati dagli Stati Uniti.

Questa situazione sta creando i presupposti perchè saltino i colloqui con l'Unione Europea, previsti dal prossimo settembre,  per il conseguimento dello statuto di "Paese in via di adesione".
Nonostante il governo abbia mantenuto un atteggiamento lontano dall'uso della forza, una cosa è certa: il Paese -a cagione dei disordini fomentati settimana dopo settimana dall'opposizione- ha già perso l'appuntamento dello statuto per l'avvio di adesione all'U.E.
Forse ha pure perso l'opportunità che le competerebbe -dal prossimo gennaio- della Presidenza dell'Ocse.

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