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lunedì 25 ottobre 2010

E padre Giorgio Ilardi si presenta a tutti i contessioti all'insegna dell'umiltà e della pace

La presentazione

Dopo aver superato senza attribuirgli alcuna significanza (fra le risate di alcuni sciocchi “veri latini”*) l’atto di teppismo messo in atto da “fanatici”, che per vietargli l’ingresso in Chiesa hanno otturato il buco della serratura della porta di accesso in sacrestia, ieri è stata la giornata della grande accoglienza dei contessioti tutti tributata a padre Giorgio Ilardi, il nuovo responsabile della parrocchia della Favara.
Le due celebrazioni, quella delle ore 11,oo e quella delle 18,oo, sono state seguite da centinaia di contessioti; tutti i banchi della chiesa sono stati infatti occupati da fedeli (con l’esclusione dei “fedelissimi”, impegnati altrove). Il sacerdote si è presentato all’insegna dell’umiltà e della pace, aiutato in ciò dalla lettura evangelica che ieri prevedeva la parabola del pubblicano (colui che senza additare il comportamento altrui, si riconosce sempre peccatore) e del fariseo (colui che ritiene di avere sempre la coscienza apposto).

I propositi
Da oggi, ogni sera, padre Giorgio celebrerà la messa alle ore 18,oo, senza avere alcuna intenzione -sul piano organizzativo- di voler innovare rispetto all’assetto fatto consolidare dal predecessore, ma col proposito di voler accogliere nella Chiesa tutti i contessioti disponibili, greci o latini che siano. E già da ieri, durante le due distinte celebrazioni, i bizantini sono stati ben rappresentati da una buona affluenza, accanto a tanti parrocchiani della chiesa, che per la prima volta hanno potuto sedere nei primissimi banchi, quelli da sempre riservati ai "fedelissimi".
Abbiamo la sensazione che a Contessa Entellina la pace e la serenità sia davvero tornata. Ieri abbiamo visto sedere l'uno accanto all'altro contessioti a cui non interessava nulla quale fosse il loro certificato di battesimo.

Nota
* Ci pare di non avere mai attaccato su questo blog né greci nè latini in quanto tali. Avremmo smentito la natura del blog se lo avessimo fatto, siamo infatti portatori dell'annuncio che siamo figli di una "unica famiglia" umana. Con “veri latini” non vi è alcun dubbio che ci riferiamo a quei “fedelissimi” che l’altra domenica hanno insinuato, nella Chiesa della Favara, la distinzione fra “veri latini” e “… (fasulli ?)”.
Quando si fanno queste distinzioni non c’è dubbio che si è entrati all'interno del fenomeno del  “fanatismo”.
Il Fascismo distingueva fra “veri italiani” e “antipatriottici” (=coloro che difendendo i valori della democrazia furono costretti a scappare all’estero); Berlusconi distingue fra “veri italiani” ed “anti italiani” (=coloro che osano dire che il nostro paese va a rotoli).

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