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venerdì 24 settembre 2010

L'8 per mille che fine fa ?


Situazioni che in Italia sono esistite

L’8 per mille nasce con la riforma del Concordato nel 1984, durante il governo Craxi. La nuova forma di finanziamento della Chiesa Italiana con l’8 per mille sostituisce la precedente forma della “congrua”, che come abbiamo visto in uno scritto precedente andava a “risarcire” il clero per gli espropri messi in atto dopo il 1860 dallo Stato unitario ai danni della Chiesa.
Il nuovo sistema di finanziamento ha finora funzionato bene per la Chiesa; gli italiani hanno massicciamente firmato (fra il 35 ed il 40%) l’apposito riquadro contenuto nella modulistica fiscale che ogni anno bisogna presentare. Stando alle notizie giornalistiche un calo potrebbe rilevarsi sulle denunce presentate nel 2010 sotto l’onda emotiva negativa prodotta dallo scandalo dei preti pedofili, per lungo tempo tenuto coperto dalle Autorità ecclesiastiche.
L’intero assetto del finanziamento della Chiesa Italiana è stato più volte oggetto di critiche e polemiche; conosciutissimo è il libro di Curzio Maltese, giornalista de La Repubblica, “Quanto costa la Chiesa agli Italiani”.
E’ da tenere presente che l’8 per mille non finisce alla Santa Sede, bensì alla Cei, Conferenza episcopale italiana.
A cosa serve questo 8 per mille ?
La retribuzione dei sacerdoti è uguale per tutti, poco meno di 1.000,oo netti al mese e meno di 1.500 euro netti per i vescovi.
La Cei ripartisce il flusso che arriva dalle casse del Ministero del Tesoro, circa un miliardo l’anno, con criteri oggettivi: metà in parte uguale fra tutte le diocesi (quindi la nostra piccola Eparchia di Piana degli Albanesi è favorita) e per metà in proporzione agli abitanti.
Piana degli Albanesi è pertanto da ritenere una diocesi ricca e le iniziative educativo-pastorali-culturali dovrebbero prosperare più che altrove, quanto meno per mostrare i tesori della spiritualità bizantina. Se giriamo per i nostri paesi non troviamo nulla che somigli a quanto fa Lungro, ove trimestralmente viene pubblicata una rivista di grande interesse. La storica rivista "Oriente Cristiano" quando quelle rare volte che raggiunge le tipografie contiene elaborati non provenienti dal territorio. Le nostre Chiese, sicuramente tenute con massimo decoro, non trasudano di ricchezze.
Che strade pigliano, in generale, i proventi dell’8 per mille ?
Il 20% deve essere destinato alla carità e alla promozione umana. La Caritas a Contessa Entellina sotto la guida di Papas Nicola ha operato abbastanza bene, sostituendosi ampiamente all'assenza dell'iniziativa comunale (guidata quest'ultima in modi molto criticabili). Il resto deve servire per il “culto” e gli “immobili”. Il sistema dell'8 per mille inoltre complessivamente assiste poco più di 35.000 preti.
Tutte le diocesi sono tenute, per legge, a rendere conto al centesimo di come hanno destinato la propria quota di 8 per mille. Tutte le diocesi generalmente pubblicano sulle loro riviste (Lungro) il rendiconto di ciascun anno. Magari per nostra distrazione su Piana degli Albanesi non ci è mai capitato di conoscere le finalità programmate, perseguite e raggiunte.
Presso ogni diocesi esiste un Consiglio per gli affari economici diocesano [CAED], organismo che coadiuva il Vescovo nell’amministrazione dei beni della Diocesi e delle persone giuridiche a lui soggette, con particolare riguardo ai profili tecnici, soprattutto giuridici ed economici.
Nell’esercizio dei suoi compiti il CAED deve tener conto che il fine proprio dei beni della Chiesa consiste principalmente nell’"ordinare il culto divino; provvedere ad un onesto sostentamento del clero e degli altri ministri; esercitare opere di apostolato e di carità, specialmente a servizio dei poveri" (can. 1254§2);
Il Consiglio per gli affari economici è composto da membri scelti dal Vescovo in ragione delle loro specifiche competenze, nel numero minimo di cinque. I membri devono possedere requisiti di comprovata competenza (can. 492 del C.J.C.).
(Continua)

2 commenti:

  1. Sono prete cattolico latino dal 1988. Mi chiedo: se la nonnina cattolico-latina ( e non solo la nonnina che forse neppure sa di essere cattolico latina, ma chiunque!), firmando 8 per Mille alla Chiesa Cattolica, sapesse che parte dello stesso è destinata anche (!) ai preti sposati delle Eparchie firmerebbe ancora? Cosa facciamo allora: le diciamo come stanno veramente le cose, o lasciamo che tutto proceda come adesso nello stato di più totale innocenza ?
    don marcello fumagalli
    Diocesi di Bergamo

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  2. Sono prete cattolico latino dal 1988. Mi chiedo: se la nonnina ( e non solo la nonnina, ma chiunque!), firmando 8 per Mille alla Chiesa Cattolica, sapesse che parte dello stesso è destinata anche (!) ai preti sposati delle Eparchie firmerebbe ancora? Cosa facciamo allora: le diciamo come stanno veramente le cose, o lasciamo che tutto proceda come adesso nello stato di più totale innocenza ?
    don marcello fumagalli
    Diocesi di Bergamo

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