StatCounter

domenica 2 settembre 2012

Regione. Non pagare le fatture delle aziende produce ancora più danni che non pagare stipendi pubblici

E' incredibile !
I politicanti, almeno quelli che ritengono di volersi ricandidare per il rinnovo dell'Assemblea Regionale Siciliana, sono in giro per i paesi di Sicilia, per i quartieri, per gli studi delle emittenti televisive locali. Sono alla ricerca del consenso elettorale.
Tutti, proprio tutti, vengono ovviamente richiesti di chiarire quale sarà il destino che attende i lavoratori precari, quando si potrà contare sui denari che arriveranno dai pagamenti alle imprese che hanno eseguito lavori per la regione, quanti soldi restano per i bandi psr etc.
Le risposte di questi poveri diavoli, ignoranti come una capra, è sempre, ovunque, la stessa: "è tutta colpa del patto di stabilità".
Poveri diavoli !
Il Piano di Stabilità non è un mistero da scoprire al momento in cui ci si ritrova avvinchiati. Il Piano di Stabilità è contenuto in leggi pubblicate in gazzetta ed il buon politico, il buon amministratore, è tenuto a programmare, a rimodulare l'attività in relazione all'Ordinamento. Il buon politico non incentiva la "spesa corrente", privilegia gli investimenti.
 
In Sicilia -con 90 ignoranti che oltre a farsi, in gran parte, gli affari propri, non sanno vedere oltre il proprio naso- si stanno verificando situazioni davvero drammatiche.
 
Avere bloccato fino a gennaio prossimo i pagamenti alle imprese che hanno eseguito lavori, forniture e/o servizi per conto della Regione (per garantire gli stipendi a chi ha rapporti di lavoro dipendente) non è una circostanza innocua, priva di conseguenze pesanti e controproducenti.
La gran massa delle imprese siciliane che lavorano con la Pubblica Amministrazione non sono "conglomerati" che possono disporre di liquidità da più fonti. Se è giusto pagare gli stipendi pubblici  (spesa corrente) è doveroso pagare le fatture presentate alla Regione in quanto la ricchezza di una realtà non proviene dai "clienti dei politicanti" bensì dalle aziende. Ed in Sicilia le imprese devono comunque pagare le imposte (iva, irpef) e le commesse di acquisto etc.; e se non  ce la fanno, non riescono a saldare i debiti, licenziano personale.
Con i licenziamenti scaturenti dalle aziende si apre pure il circolo che conduce alla povertà; tutto procede come una spirale negativa.
Non è colpa del "patto di stabilità" (che esiste anche in Germania) è colpa dei politicanti "super-ignoranti" che non hanno la stoffa per guidare le "comunità". Il patto di stabilità è divenuto una camicia di forza perchè i politicanti  hanno ridotto la Pubblica Amministrazione in braghe di tela.
Il "patto di stabilità" è divenuto e diventerà sempre più stringente in conseguenza dei disastri prodotti dalla classe dirigente col malgoverno, non è la causa.
 
Serve -a questo punto- la consapevolezza dei siciliani: coloro che ci hanno condotto in questo incaglio socio-economico-finanziario (che peraltro sono in politica attiva da due/tre legislature) sarebbe opportuno che non venissero votati dagli elettori e che restassero a casa a giocarellare col gattinom in cucina,  o che -per la prima volta in vita loro-, andassero a lavorare.

Nessun commento:

Posta un commento