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martedì 18 gennaio 2011

Sono prossimi ad essere varati i decreti delegati sulla finanza locale (sempre che Ruby non produca la caduta del regime berlusconiano)

La pacchia è finita

Finanze locali. La svolta normativa e gli effetti in Sicilia.

Ogni amministrazione dovrà contare sulle proprie forze, attuando politiche economiche per incrementare le entrate tributarie e tagliare le spese superflue.
Per l’assegnazione dei fondi da parte del Governo nazionale (trasferimenti) si terrà conto dei “fabbisogni standard” per uniformare le spese degli enti locali su tutto il territorio italiano.
Sergio Parrino forse dovrà convincersi a breve che ormai non è più possibile richiedere ulteriori assunzioni di due precari per accontentare le famiglie che gli fanno da supporters politico-amministrativi.
Ormai ci stiamo accostando a tempi duri per i sindaci siciliani, che non potranno più amministrare “alla giornata”, ma dovranno eliminare sprechi e clientelismi se vorranno garantirsi congrue risorse in cassa. Con la prossima attuazione del federalismo fiscale, infatti, i Comuni dovranno tagliare le spese superflue e recuperare il più possibile dalla riscossione dei tributi.
Da una simulazione degli effetti del federalismo, città come Palermo vedrebbero un calo dei trasferimenti del 55%, Catania del 43%, Messina addirittura del 59%. Una “scure” che cancellerebbe anni di gestione allegra, come quella di avere (a Contessa Entellina) quattro assessori retribuiti quando la normativa, da oggi (anzi da ieri) , ne prevede tre. I Comuni siciliani, insomma, sono chiamati a camminare sulle loro gambe, iniziando quel percorso indispensabile per diventare finalmente virtuosi, secondo criteri che dovranno essere rispettati su tutto il territorio nazionale. In pratica sarà assurdo per Sergio Parrino andare in Consiglio Comunasle per richiedere €. 40.000,oo da destinare alla progettazione (da affidare a professionisti esterni) non per realizzare nuove opere, ma per le "MANUTENZIONI" della Sala Rai, l'ULTIMAZIONE del Centro Civico ed alttre simili opere. Abbiamo più volte scritto che in Piemonte i comuni fino a 30.000 abitanti dispongono di un solo "tecnico" nel Servizio Tecnico e che lì, quel singolo geometra, non si sogna mai di poter pretendere che le progettazioni delle manutenzioni, delle'ultimazioni, siano affidati a professionisti esterni.
Da noi l'Ufficio tecnico dispone di un Ingegnere, di un geometra a tempo pieno e di due geometri-precari, oltre che di altre figure amministrative.
Siamo certi che Sergio Parrino è prossimo a rinsavire; a meno che il caso Ruby non blocchi l'emissione dei decreti sul federalismo per far correre Berlusconi verso elezioni politiche anticipate.

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