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lunedì 6 gennaio 2025

L’Epifania, nella tradizione bizantina

 Provare a darsi delle spiegazioni e’ esigenza umana. E se la Chiesa romana definisce l’Epifania come la festa dei Re Magi, ossia come la commemorazione della visita e dell’adorazione dei Magi al bambino Gesù, il cui messaggio vorrebbe significare la manifestazione di questi ai gentili, alle popolazioni di tradizione non ebraica e quindi pure a noi genti del terzo millennio, più articolata probabilmente è la lettura che intende evidenziare e sottolineare la chiesa di tradizione bizantina.

 Nelle Chiese di tradizione orientale l'evento celebrato il 6 gennaio  è il battesimo di Gesù, momento in cui Egli adulto viene manifestato come Figlio di Dio dalla voce del Padre e dalla colomba dello Spirito Santo che scende verso di Lui. 

 Quando vogliamo comprendere meglio il significato delle tre persone che peraltro richiamiamo col segno della croce: Padre, Figlio e Spirito Santo, ci viene spiegato che dobbiamo pensare a Dio in termini di vita e di amore (e non in termini di essenza o di sostanza). Dovremmo pensare Dio in termini dialogici, come uno scambio trinitario infinito di amore.

— la prima Persona da tutta l’eternita’ si rivolge alla seconda “Tu sei il mio Figlio prediletto” (Mc 1,11),

— la seconda persona da tutta l’eternita’ risponde alla prima “Abba’, Padre (Rm 8,15; Gal 4,6)

—da tutta l’eternita’ lo Spirito Santo suggella e conferma lo scambio d’amore paterno e filiale.

Dio e’ quindi dono di se’ reciproco, risposta, amore. In ciò convergono la teologia dei Cappadoci sulla Trinità che sant’Agostino.

Il pensiero occidentale nel corso dei secoli per flash

Dal Medioevo fino a ...

Il laico Calvacanti e la credente Beatrice.


La figura di Guido aleggia nel poema: quando
Dante incontra Cavalcante de’ Cavalcanti,
padre di Guido e questi gli chiede “Se per
questo cieco carcere vai per altezza d’ingegno,
mio figlio, ov’è?  perché non è ei teco? ”
rende un altissimo omaggio al suo amico di
gioventù.




Nella Divina Commedia Guido Calvacanti, amico di Dante, appare nell’Inferno come colui che “ebbe a disdegno” (X, 63), a causa della sua distanza dalle opinioni comuni, di farsi guidare da Beatrice, che invece rappresenta la scienza divina. Molta letteratura si è interessata del disdegno e ai nostri giorni esistono studiosi, che rifacendosi all’interpretazione tradizionale, ritiene che il rifiuto di Guido sia rivolto non solo a Beatrice, ma anche a Virgilio, simbolo della poesia epica e della certezza religiosa che invece la poesia di Calvacanti, lirica e laica, se non addirittura atea, avrebbe respinto.

Più chiaro è l’accento al dolce lume, messo in bocca a Cavalcante Cavalcanti, che interpreta l’ “ebbe” di Dante come un annuncio della morte del figlio (…”Come? / dicesti “elli ebbe”?  non viv’elli ancora? /  non fiere li occhi suoi lo dolce lume?). Metafora alla lirica siciliana e stilnovisti a il “dolce lume” che non ferisce più gli occhi di Guido, la cui malinconica e funerea poesia  ha rifiutato la luce della Grazia: per lui la ferita dell’amore doveva  necessariamente condurre  alla morte.

Lo stilema del “dolce lume”, dal quale il cieco Guido ha distolto lo sguardo, e’ ripreso nella conclusione del canto, quando Virgilio accenna al “dolce raggio” di Beatrice, colei che invece svelerà gli avvenimenti futuri (“quando sarai dinanzi al dolce raggio/di quella il cui bell’occhio tutto vede/ da lei saprai di tua vita il viaggio).

domenica 5 gennaio 2025

Politica a 5 stelle: in cosa differisce da quella di ….?

 Conti alla carlona e cifre significative

Quanto segue è estrapolato da un più lungo 

articolo  del Corriere della Sera

Una ordinanza-ingiunzione è stata trasmessa «al presidente del consiglio regionale per quanto di sua competenza in ordine all’adozione del provvedimento di decadenza di Todde Alessandra dalla carica di presidente della Regione Sardegna, nonché alla Procura della Repubblica stante le anomalie riscontrate nelle dichiarazioni riportate e l’omesso deposito della citata fattura presente nel cassetto fiscale della stessa».

1. Riportano i giornali: non e’ possibile capire se le spese «indicate nei documenti depositati afferiscano alle spese della singola candidata alla carica di Presidente o alla campagna elettorale dei candidati alla carica di consigliere sostenuti dal Movimento». 

L’ordinanza specifica che «la candidata ha inviato moduli in cui ha dichiarato, in relazione alla campagna elettorale, "di aver sostenuto spese, come da rendiconto allegato, per complessivi euro 90.629,98" e di "aver ricevuto contributi e/o servizi, come da dichiarazione allegata, per euro 90.670,01"». I moduli sono firmati solo da Todde, cui è allegato un rendiconto di spese elettorali e fonti di finanziamento che «appaiono sostenuti da un comitato denominato "Comitato elettorale del M5S per l'elezione del Presidente della Regione Sardegna"» che «risulta esser stato inviato alla Corte dei Conti quale rendiconto delle spese elettorali» dell'intero Movimento.

2Viene segnalata la mancata nomina di un mandatario unico, «la cui nomina deve ritenersi obbligatoria».

3. Non esiste un conto corrente dedicato necessario per garantire la tracciabilità dei fondi raccolti e spesi durante la campagna elettorale. Sembrerebbe di capire che il conto di famiglia serviva anche per i fondi raccolti per la campagna elettorale.

4. «non risulta l’asseverazione e la sottoscrizione del rendiconto da parte del mandatario».

5Viene contestata l'assenza di un «estratto del conto corrente bancario o postale»: la candidata «ha prodotto una "lista movimenti" di un conto corrente Intesa Sanpaolo di Montecitorio, ma non un estratto conto dal quale risulti l'intestazione del conto corrente utilizzato».

6. Non risultano, dalla «lista movimenti bancari, i nominativi dei soggetti che hanno erogato i finanziamenti per la campagna elettorale»: in particolare viene citata l'assenza dei «nominativi dei soggetti, "persone fisiche o società", che hanno erogato in data 23.01.2024 il finanziamento pari a 30 mila euro e in data 21.02.2024 il finanziamento pari a euro 8 mila».

7. Infine, «non risulta su quale conto corrente siano confluite le somme indicate nell'elenco operazioni Paypal prodotto dalla candidata»: pur avendo «prodotto una lista di 16 finanziamenti/donazioni ricevute per la campagna elettorale», non risulta «se sia stato utilizzato lo stesso conto corrente di Intesa Sanpaolo Montecitorio o un diverso conto corrente», o ancora «un altro metodo di raccolta fondi».

= V = V =

L’ordinanza sottolinea ancora che nella sua dichiarazione,  «contrariamente a quanto già specificato nella dichiarazione ricevuta a protocollo il 18 giugno del corrente anno (ove aveva specificato di avere affrontato spese pari ad euro 90.629,98 e ricevuto contributi e/o servizi per euro 90.670,01)», ha «dichiarato "sul suo onore di non aver sostenuto spese, assunto obbligazioni né ricevuto contributi e/o servizi, nonché di essersi avvalsa esclusivamente di materiali e mezzi propagandistici predisposti e messi a disposizione del partito o della formazione politica della cui lista ho fatto parte».

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Tra i Cinque Stelle si ostenta sicurezza sul fatto che Todde possa rimanere in carica, ma nel partito si respira preoccupazione. E si teme anche che una eventuale fine prematura dell’esperienza di governo in Sardegna possa danneggiare l’immagine del nuovo corso contiano.

Todde in una conferenza stampa ha spiegato il suo punto di vista. «Ovviamente l'atto amministrativo che è arrivato dalla Corte d'Appello di ieri seguirà il suo percorso e sarà ovviamente gestito dai miei avvocati. Io ribadisco la piena fiducia nei confronti della magistratura, sulle azioni che sono state fatte dal comitato che mi ha rappresentato per le elezioni. Quello che io posso dire è che ho la piena motivazione e la piena legittimazione di continuare a lavorare per i sardi e così farò», ha detto la governatrice. E ha aggiunto: «Noi siamo stati eletti per servire i sardi e, fino a quando non ci sono atti definitivi, noi continuiamo a lavorare con assoluta motivazione».

2025. Fra rievocazioni ed attualità

Quest'immagine si riferisce alla
Via Bonelli, a Palermo
Su questa strada sta la facciata principale
della Cattedrale, costruita nel 1184 dal-
l'Arcivescovo Gualtiero Offamilio.

La foto è dei primi anni del '900
—-
Perché la foto storica?
Perché nel 2025 ci proponiamo di
dedicare ampio spazio alla Storia
regionale e a quella locale.



Anno nuovo - Propositi nuovi

Appena alcuni anni decenni fa, dal crollo dei governi ideologici comunisti,  sembrava che stessimo avviandoci al mutamento strategico dello scenario internazionale in direzione di una pace consapevole dell'umanità: si era in particolare attenuata l'ostilità tra Est ed Ovest in conseguenza del crollo dell'ideologia comunista in quella che era l'URSS, si cercavano accordi per limitare la corsa agli armamenti, era nato il clima e  la politica della distensione. 

Oggi, nell'anno 2025, siamo nuovamente alla politica del porre ostacoli fra i blocchi ideologici e sembra che ci stiamo ri-avviando irragionevolmente alla corsa agli armamenti dal momento che, anche i paesi che sulla carta non sono in guerra -come l'Italia-, stanno soffrendo un vistoso processo inflazionistico per sostenere in più modi, compreso gli armamenti, i paesi come l'Ucraina che invece da gran tempo vivono in condizioni belliche contro un paese invasore, la Russia che da comunista che era decenni fa, adesso, e’ diventata paese oligarchico, governato da un dittatore, a modo suo nazionalista, che non riesce a lasciare prosperare i paesi confinanti (leggi: Ucraina, Georgia ed altri ancora).

   Gli Stati Uniti svolgono un ruolo fondamentale, che però frequentemente appare invasivo in più parti del pianeta. Dall'imsediamento, ormai prossimo, dell'Amministrazione Trump in tanti ci attendiamo una giusta mediazione per far cessare la guerra in Ucraina e non solo lì. C'è da chiudere pure la altrettanto illogica guerra fra Israele e Palestinesi, che vede due diverse visioni e stili di vita fra ebrei ed arabi che -con mezzi impari- si confrontano .

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La domenica serve anche per riflettere

 L’eucarestia - il Battesimo


Nel rito bizantino i sacramenti dell'iniziazione
cristiana (battesimo, comunione e cresima),
vengono somministrati contestualmente
e il battesimo avviene per immersione nel
fonte battesimale.



L’eucarestia costituisce fin dalle origini il momento centrale della vita delle comunità cristiane, come evidenziano le lettere di San Paolo: momento di comunione fraterna e di celebrazione della morte e risurrezione di Cristo.

La vita cristiana è di fatto segnata da due fondamentali cerimonie di culto su cui è San Paolo a  fornire la più profonda riflessione teologica:

 1) l’Eucarestia (ricordo attualizzato dell’ultima cena di Gesù con i suoi primi discepoli) che vorrebbe essere rito sacramentale di partecipazione alla vita divina e di unione dei fedeli tra loro (I Cor. 10,16-17: “Il calice della benedizione che noi benediciamo non è comunione con il sangue di Cristo? Il pane che spezziamo non è comunione con il corpo di Cristo? Essendo uno solo il pane, noi siamo un corpo solo, sebbene in molti, poiché partecipiamo tutti dello stesso pane”), (I Cor. 11,26 “Ogni volta che mangiate questo pane e bevete il calice, annunziate la morte del Signore finché egli venga).

2) Il Battesimo, e’ il rito della iniziazione cristiana a quella che vuole essere la vita nuova, l’atto di ingresso nella comunità dei salvati da Cristo, somministrato nel primo cristianesimo soltanto agli adulti in seguito alla conversione (Rm. 6,3-4:  O ignorate forse che tutti quelli che fummo battezzati per unirci a Cristo, fummo dunque sepolti con lui per il battesimo per unirci alla sua morte, in modo che, come Cristo e’ risorto dai morti per la gloria del Padre, così anche noi abbiamo un comportamento di vita del tutto nuovo).

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Una riflessione dei nostri giorni di

Piero Coda

La crisi della fede

 … ritengo che la domanda su Dio sia tenacemente, anzi inestirpabilmente radicata -in modo più o meno consapevole- nel cuore e nella mente di ogni persona, …

  I motivi sono essenzialmente due. Il primo di carattere squisitamente personale. Se le donne e gli uomini d’oggi,  come quelli di ieri  e di sempre, non continuassero ad interrogarsi intorno a questa realtà che interpella l’identità umana, la loro personalità risulterebbe tarpata nella sua espressione, nel suo cammino, nel suo destino. Il profondo e doloroso disagio esistenziale che a livello individuale constatiamo  nel nostro tempo, e che tocca tante persone, deriva in definitiva dalla mancata risposta alla domanda sul senso ultimo della vita.

  Il secondo motivo è di carattere collettivo, anzi oserei dire addirittura planetario. La nostra società -sia intesa come il piccolo ambito nel quale ci troviamo a vivere, sia guardata in modo ampio e universale- ha perduto tanti punti di riferimento morali, culturali, religiosi che l’hanno sostenuta nel passato e si trova disarmata di fronte alle acute sollecitazioni che derivano dal progresso tecnologico, dall’ingegneria genetica, ma anche dalla convivenza tra i popoli e in definitiva dall’orizzonte per la prima volta decisamente globale  della storia umana. Senza scavare nel senso ultimo del nostro esistere, non rispettando la libertà e le tradizioni di ciascuno, non è possibile fronteggiare adeguatamente queste enormi sfide.

 Sono perciò convinto che oggi sia necessario riproporsi ancor più radicalmente, in maniera genuina e onesta, con apertura di spirito e senza pregiudizi, la questione di Dio. E’ la problematica basilare per la sopravvivenza  e il futuro dell’esistenza umana, sia personale che collettiva. Poiché di essa, in definitiva, dipende la questione stessa dell’uomo.

Chi è Piero Coda

E’ dottore in filosofia presso l'Università degli Studi di Torino e in teologia presso la Pontificia Università Lateranense di Roma, dove ha anche insegnato dal 1985 al 2008. Attualmente è professore ordinario di ontologia trinitaria presso l'Istituto Universitario Sophiadi Lo Piano fondato da Chiara Lubich (dove è stato preside dal 2008 al 2020).

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Flash sulla Letteratura medievale

La letteratura = Parlare di fenomenologia emotiva, mentale e

perfino fantastica che talora precede e quasi precostituisce i fatti.

E’ quanto avviene in letteratura, dove la realtà  è spesso inventata, trasposta nei luoghi 

dell’immaginario, e nel contempo e’ esplorata per capire e spesso ricomporre una realtà oggettiva e meno fittizia.

Diceva Umberto Eco:
 Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una
sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto
5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele,
 quando Renzo sposò Lucia, quando
Leopardi ammirava l’infinito… perché la
lettura è una immortalità all’indietro”. 


 Cosa capita nella letteratura di sempre e in quella dei nostri giorni? Capita che la realtà è appunto frequentemente inventata, trasposta nei luoghi dell’immaginario, e nel contempo viene esplorata per capire e spesso ricomporre la realtà oggettiva e meno fittizia, eppure destinata più dell’altra a disperdersi.

 La Letteratura è comunque un’esperienza extratemporale quasi circoscrivibile entro uno spazio extraterritoriale, e così procedendo si pratica una sorta di sua inviolabilità, fondata sulla separatezza del suo universo parallelo, dei suoi contenuti e delle sue forme.

  Secondo altre fonti la Letteratura non ha mai mancato di costituirsi come “storia”: storia di se stessa, delle opere e degli individui che la compongono vivendo tutti insieme di interrelazioni, e di quella storia generale della civiltà o “nazioni” ( nel senso che Vico da’ a questo concetto), dove la parola è fondamento di cultura, anzi genera ed esprime cultura.

 La parola non ha perduto la sua funzione, comunicativa espressiva formativa ricostruttiva, neppure misurandosi con la trasformazione  radicale della cultura nelle società economicamente evolute: misurandosi cioè con l’espansione mondiale del suo raggio territoriale una volta limitato allo spazio euroasiatico delle epoche precolombiane, e con la rivoluzione tecnologica che ha consentito l’unificazione telematica del pianeta, la concentrazione dei suoi innumerevoli habitat nel “villaggio elettronico”  attraverso la comunicazione per immagini.

(Segue)

sabato 4 gennaio 2025

Giornalista italiana prigioniera nel paese degli ayatollah (4)

Intrico internazionale 

La giornalista usata come
merce di scambio

 «Chi è Sesilia Sa-la?», pare abbia chiesto l’iraniano Mohammad Abedini Najafabani in cella nel carcere di Opera, storpiando il nome sentito in televisione le tante volte i cui nei tg (che ascolta ma non comprende) vede da giorni passare anche la propria fotografia. 

 Quando gli spiegano la storia della giornalista italiana, arrestata a Teheran tre giorni dopo il suo fermo a Malpensa su richiesta degli Stati Uniti stante che per gli americani egli è «l’uomo dei droni» dei pasdaran iraniani, egli chiede: «Ma è una donna?». Sì, gli confermano. «Mi scrivete il nome esatto?». Glielo mettono su un foglietto. «Ecco, da oggi pregherò per lei oltre che per me».
 


   Abedini Najafabani a Milano, detenuto in un paese occidentale, ha da ieri la fortuna di avere almeno un orizzonte temporale preciso (massimo il 20 gennaio) come prima tappa del proprio percorso giudiziario: mercoledì 15 gennaio, dopo lo scadere dei 10 giorni di termini minimi imposti dalla legge dopo le 48 ore utilizzate dalla Procura generale per esprimere il proprio parere contrario, la Corte d’Appello ha fissato l’udienza di discussione dell’istanza del difensore Alfredo De Francesco di concessione degli arresti domiciliari  (con permesso di soggiorno svizzero fino a ottobre 2025) nelle more della lunga procedura di estradizione.

  Gli Stati Uniti accusano Abedini Najafabani di aver supportato i pasdaran di Teheran (tramite la propria società svizzera Illumove) nell’acquisizione di componenti tecnologiche a duplice uso civile e militare montate sui droni in uso al Corpo dei Guardiani della Rivoluzione, in particolare il sistema di navigazione del modello di drone che il 28 gennaio 2024 uccise in un avamposto giordano tre soldati americani e ferì altre 38 persone. E siccome dopo l’udienza del 15 gennaio il collegio giudicante avrà per legge 5 giorni di tempo per decidere, Abedini Najafabani ha la certezza che conoscerà il proprio destino cautelare (carcere o domiciliari) al più tardi il 20 gennaio.

  E intanto si approssima la visita in Italia del Presidente uscente USA Biden.

Il pensiero occidentale nel corso dei secoli per flash

 Dal Medioevo fino a ...

Non si può nè comprendere nè spiegare un modo di fede senza l'intervento della ragione: per questo i Padri e gli scrittori cristiani tentarono la difficile via del confronto e dell'incontro con la tradizione filosofica.

Essi dovevano perchè "una religione, che dichiara temerariamente guerra alla ragione, non può resistere a lungo contro di essa" (Kant) se non a prezzo di fanatismo disumano.

Leggiamo il mondo, senza dover ricorrere al mappamondo.

La realtà è un unicum continuo

 Parlando con un già compagno della scuola media (da ragazzo a Contessa Entellina dopo la quinta elementare bisognava scegliere di frequentare la media a Bisacquino oppure accedere al seminario di Piana degli Albanesi) e rievocando l’elenco dei compagni di classe con cui avevamo seguito il corso triennale, quell’amico  col quale non mi incontravo da decenni, ebbe -più o meno- a dire: “ Caro Mimmo, ricordati che la vicenda umana scorre come le acque di un fiume dall’andamento lento oppure vorticoso e, seppure ci si imbatte nelle misteriose correnti, quelle vicende si confondono e quei singoli dettagli e particolari che sembrano insignificanti lasciano comunque impronte che seppure dimenticate, influiscono nel corso della vita”.  Così, più  o meno, si espresse quel compagno di banco.  

 Egli si riferiva a cattiverie, vere o presunte, da lui subite da altri compagni di classe di allora. 

  In relazione a quanto asserito ho pure io provato ad immaginare il corso della vita come un film con le sue sequenze, però non ho assolutamente immaginato di aderire alla conclusione del mio amico ed ex compagno di banco.

 Ogni immagine parcellare della vita non può e non deve essere inserita nell’intelaiatura, non deve far parte del montaggio perché così facendo la storia nostra e quella della società entro cui viviamo sarebbe un inferno.  Inserendo nel film della vita tutti i pezzi, tutti i frammenti, compresi quelli dei torti subiti, davvero saremmo fuori dal disegno della vita che non solo può, ma deve, essere finalizzata sul positivo.

  La realtà che frequentemente selezioniamo per la ricostruzione della nostra vita è falsata, discrasica, rispetto a quella realmente vissuta, e ciò  avviene per molte ragioni e fattori. Deformata. E nella deformazione influiscono più fattori che la sociologia moderna spiega. 

   Con l’ausilio di più impostazioni sociologiche proveremo sul blog a fare chiarezza  culturale sul perché dopo sessant’anni una persona può continuare a portare rancore. 

Sicilia: luoghi della cultura?

 «Un milione a deputato per l'ok alla manovra»

Scrive Carlo Calenda:

La Sicilia ha strade dissestate e fatiscenti. Ha una politica 
integralmente fondata su reti clientelari. I Consiglieri 
regionali siciliani guadagnano più di tutti gli altri. Si vota 
a scrutinio segreto in modo da poter costantemente 
ricattare e avere prebende e marchette da distribuire.
L’unica salvezza per i siciliani sarebbe l’uso dei poteri 
sostitutivi da parte dello Stato per gestire i servizi
essenziali e lo scioglimento del Consiglio regionale.
Spende pro capite per la sanità quanto la Lombardia 
dando servizi da terzo mondo.


Capita di sfogliare i giornaliLe pagine di cronache di ieri non aiutano a restituire ottimismo, anzi ci dicono che non c’è speranza per quest’isola, se non la via dell’emigrazione per i nostri figli.  

L’inchiesta giornalistica,  firmata da Giacomo Di Girolamo, il giornalista che per più anni sfidò Matteo Messina Denaro quand’era ai vertici della mafia, ci fa sapere a noi sudditi di come i soldi di “Mamma Regione” vengono distribuiti in mille coriandoli : «Il compromesso è stato questo: un milione di euro a deputato per avere l’ok alla manovra. E ancora una volta, la legge finanziaria della Regione più povera d’Europa (secondo Eurostat nel 2024 la Sicilia ha indossato la maglia nera per il numero di persone a rischio povertà: il 38% della popolazione) è servita per dare mance. I deputati si sono spartiti 80 milioni di euro per distribuire soldi a enti e Comuni dei vari collegi elettorali senza alcun criterio, senza alcuna trasparenza». 

 Sagre, sagre, sagre... Con la partecipazione, a quanto pare dell’opposizione, delle stesse sinistre. Un solo deputato avrebbe rifiutato il suo milione per i suoi clientes. L’ex Iena Ismaele La Vardera. Uno. Uno su settanta. 

E poi ci chiediamo perché i paesi dell’interno si svuotano ed i giovani emigrano. E giusto che ci siamo, va rilevato che gli stessi sindaci dei paesi che si svuotano non esigono investimenti e conseguenti opportunità di lavoro. Persino loro non sanno offrire altro che feste, festicciole e chiacchiere. Non si accorgono mai che, finite le festicciole, le abitazioni e le strade dei paesi dell’interno restano deserte.

venerdì 3 gennaio 2025

Sicilia: Luoghi della cultura?

Colpa dell’ANAS ?

Negli ultimi giorni, lungo la “Strada degli Scrittori” ad Agrigento, è stato installato un cartello turistico dedicato ai Luoghi di Luigi Pirandello, ma ciò che doveva essere un omaggio alla cultura si è trasformata in una emblematica manifestazione di superficialità e disattenzione.

Il posizionamento di un cartello con errori marchiani appare nell’indicare la “Strada degli Scrittori” quella dedicata alle figure letterarie di spicco che hanno segnato la storia della Sicilia: come Pirandello, Sciascia e Camilleri, e dovrebbe rappresentare un simbolo di eccellenza culturale. Ed invece:

Gli errori sul cartello

Il cartello presenta i seguenti strafalcioni:

  • === Valle di Templi (anziché Valle dei Templi);
  • === Statua di Andrea Camilleri (corretto nel contenuto, ma decontestualizzato senza indicazioni aggiuntive);
  • === Pirandello Casa Natale contrata Caos (anziché Contrada Kaos, con un doppio errore che sbaglia sia l’ortografia di “contrada” (divenuta contrata) sia il toponimo ufficiale che va scritto con la “K”).


Giornalista italiana prigioniera nel paese degli ayatollah (3)

 Il ricatto sull’italiana Sala

perché sia liberato l’uomo dei droni

La giornalista usata come
merce di scambio

Il viceministro degli Esteri iraniano Vahid Jalalzadeh aveva assicurato al ministro degli Esteri italiano, on.le Tajani, il «benessere» della detenuta, ma nelle telefonate che ha potuto fare a casa la reporter ha raccontato tutt’altro. 

Sul versante opposto, Abedini, l’ingegnere esperto di droni, sta ricevendo un trattamento totalmente diverso. Questi e’ accusato dagli Usa di complicità con i terroristi che un anno fa hanno ucciso tre soldati americani in Giordania.  Ha già cambiato tre penitenziari e soprattutto è stato tolto dalla prigione di Rossano Calabro (dove vengono abitualmente destinati gli islamici inquisiti per reati di questo tipo) e riportato in Lombardia, nel carcere di Opera, come richiesto, preteso dal consolato iraniano. Ha potuto incontrato più volte il suo avvocato che ha presentato istanza per gli arresti domiciliari, ha pure parlato con la famiglia in Iran, è dotato di un Ipad (sia pure non connesso a Internet) e ha accesso ai notiziari televisivi. 

Condizioni imparagonabili con quelle in cui è costretta Cecilia Sala. 
Il ministero degli Esteri -fa sapere alla famiglia- che continuerà a premere sul piano diplomatico per eliminare questa disparità, ma nel frattempo è cominciata la partita giudiziaria sulla detenzione e estradizione di Abedini, che vede in campo altri due protagonisti: i giudici e il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Con ruoli distinti e separati, ma entrambi decisivi.

Storia locale per flash

I problemi complicati dei Cardona  

Prima Scena: Se la problematica di indirizzare lungo i decenni di fine Quattrocento e inizio Cinquecento gruppi di profughi albanesi che fuggivano dai Balcani pressati dagli  eserciti turchi che avevano abbattuto l’Impero Romano d’Oriente,  attraverso la Calabria e farli arrivavate numerosi fino a Messina, costituiva, e di fatto era, “questione politica” di non facilissima soluzione per la monarchia spagnola,  essa apparve invece  una facile opportunità a don Alfonso Cardona prima e poi al il figlio don Antonio.  Entrambi, in successione rivestirono alti incarichi di governo nel Regno di Sicilia, e non esitarono ad indirizzare una parte  di quei profughi  nei propri domini baronali della Sicilia Occidentale, abbondantemente disabitati e sopratutto incolti da almeno due secoli, da quando Federico di Svezia aveva fatto strage della città di Entella e persino dei piccoli casali del territorio circostante che ospitavano piccoli nuclei di poveri ed impauriti contadini mussulmani.

 Seconda scena: Si pose però  -ai Cardona- contestualmente il problema di chi porre alla guida della costituenda nuova comunità di Contessa, dovendosi trattare di uomini di (1) propria fiducia e nel contempo che fossero (2) ben accetti dalla costituenda comunità di arbereshe, e possibilmente fossero (3) di religiosità bizantina. La comunità arbereshe ormai andava irrobustendosi alle falde di Castello Calatamauro prima e, in un tempo successivo, alle falde delle colline  brignet. Bisognava guidarla e renderla laboriosa e nel contempo assecondarla nella propria cultura e religiosità.

(Segue)


Flash sulla lerreratura medievale

 La nascita delle Università 

Gerardo da Cremona
Nato nel 1114 a Cremona e ivi
  morto nel 1187 e’ stato la figura
più rilevante del XII secolo nell’ambito
delle versioni dall’arabo in latino.
Vissuto a lungo a Toledo, centro culturale
della Spagna, tradusse dall’arabo 74
opere di filosofia, logica, aritmetica,
algebra, geometria, ottica, astronomia
e soprattutto medicina. Secondo C.H.
Haskins, “più scienza araba, in
generale, penetro’ nell’Occidente
dell’Europa per opera di lui che
per qualunque altra via”.





Secondo il significato originario del termine (Università, comunità ), l’università era una corporazione di insegnanti e studenti, organizzata con ruoli diversi (a Parigi prevaleva il ruolo dei docenti, a Bologna quello degli studenti).

Nel Duecento fu usato il termine di Studium generale per indicare l’università dove vi era almeno una delle maggiori facolt, dove insegnavano numerosi docenti e dove più grande era l’affluenza di studenti, anche stranieri. I primi Studia generalia furono le università di Bologna, Parigi e Oxford. Mentre nelle università italiane prevalevano le facoltà ( o e diritto e medicina) che abilitavano a una professione nelle università straniere  la facolta’  principale era la teologia (lasciata in Italia agli ordini religiosi). Il docente universitario riceveva una paga commisurata al suo prestigio, corrisposta in un primo tempo dagli studenti con un sistema di autotassazione è costituita, in un secondo tempo, da benefici e rendite ecclesiastiche.

In quel XII secolo la diffusione della cultura filosofica contribuì a far meglio intendere quanto fosse assai avanzata l’assimilazione delle “novità propagate” dai “libri dei gentili e degli infedeli”, ormai del tutto estranee all’antica misura della teologia “monastica”. A un mondo concepito come un’universale trama di segni e rivelazioni divine, immagine temporale di una “sapienza” eterna, si opponeva adesso il concetto di una natura autonoma nei suoi stessi processi formativi, soggetta a leggi proprie e immutabili, esclusa da ogni disegno sovrannaturale. La realtà fisica diventava un “dominio” affrancato dalla secolare dipendenza dall’interpretazione scritturale, un ambito di ricerca che occorreva indagare liberamente e considerare nel ritmo eterno di una necessità scandita dai moti del cielo e dalle loro influenze.

Anche i filosofi e teologi cristiani erano costretti a misurarsi con idee, concetti e linguaggi spesso nuovi e sconcertanti che, pure, si diffondevano nei più diversi ambienti intellettuali ecclesiastici e laici. 

(Segue)

Leggiamo il mondo, senza dover ricorrere al mappamondo.

Antropologia

 L’Isola dei Santi e dei Savi

di James Joyce

La civiltà nostra è un’immensa tessitura nella

quale mescolansi gli elementi i più diversi, nella

quale sono riconciliati la rapacità nordica, il diritto

romano, la nuova convenzione borghese e gli

avanzi di una religione siriaca. In tale tessitura

inutile cercare un filo che sia rimasto mero e

vergine senza avere subito l’influenza di fili vicini.

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James Joyce. Scrittore irlandese (Dublino 1882 - Zurigo 1941). Tra i massimi autori del Novecento, dopo una prima fase in cui la sua scrittura evolve in stretta aderenza ai canoni espressivi tradizionali della prosa narrativa, animata dai temi della stagnazione e dell'inettitudine umana al vivere, si allontana da ogni convenzione formale e logica con Ulysses (trad. it. 1960), il romanzo che forse più ha inciso sulla storia della letteratura europea contemporanea.


giovedì 2 gennaio 2025

Giornalista italiana prigioniera nel paese degli ayatollah (2)

Cecilia Sala
Giornalista italiana
nelle carceri degli 
ayatollah


Sui giornali di oggi 2 gennaio 2025

 

 Nella cella lunga quanto lei sdraiata, Cecilia Sala non ha un materasso e dorme per terra, su una coperta. Ne ha un’altra di coperta per proteggersi dal freddo di Evin che è pungente — «doloroso», dicono le detenute iraniane —,  e congela. Cecilia Sala non vede nessuno dal 27 dicembre, dal giorno in cui ha incontrato l’ambasciatrice Paola Amedei. 
Non vede nemmeno le guardie perché le passano il cibo — molti datteri — da una fessura della porta. Non ha ricevuto nessun pacco. Nessun panettone. Nessun cioccolato, né sigarette, né maglioni, né i quattro libri che già immaginavamo tra le sue mani, né la mascherina per proteggersi dalla luce al neon accesa 24 ore su 24, né beni di prima necessità. Anzi: a Cecilia Sala sono stati confiscati gli occhiali da vista.

Ieri, primo gennaio, nemmeno 24 ore dopo il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dedicato anche a lei, alla giornalista del Foglio e di Chora Media sono state concesse tre chiamate: alla madre, al padre, al compagno e collega Daniele Raineri. Telefonate sconvolgenti per la famiglia che la immaginava in condizioni migliori, viste le informazioni degli ultimi giorni. E che hanno spinto la Farnesina a chiederne la «liberazione immediata» e «garanzie totali sulle sue condizioni di detenzione».

Ma il regime fa il regime e non rispetta la parola data. La versione della Repubblica islamica era un’altra. Avevano raccontato che è stata scelta una cella singola per farla sentire al sicuro, per farla stare meglio. Avevano aggiunto che finalmente erano riusciti a consegnarle il pacco dell’ambasciata con alcuni dolci, libri e beni di prima necessità. Niente di tutto questo è vero. Sala è una prigioniera a tutti gli effetti degli ayatollah che non specificano ancora l’accusa per cui l’hanno arrestata. La tengono in regime d’isolamento con un generico «ha violato le leggi della Repubblica islamica».

Contessioti che si sono incontrati nell'Inverno 1945 in Prussia Orientale

 Avvenne nell'Inverno del 1945 in una regione ad est della Polonia e ad ovest dell'Ucraina, allora denominata Prussia Orientale, controllata e governata dai tedeschi. Li due contessioti, entrambi
 di nome Pietro, avevano trascorso -da prigionieri di guerra dei tedeschi- lunghi mesi nei lavori imposti, nella fame e nel freddo  a temperature sotto lo "0"  gradi".

Avevano trascorso oltre un anno nei lavori forzati imposti dall'esercito tedesco, in punti diversi della stessa regione e però nulla sapendo l'uno dell'altro. In quell'inverno del 1945, a disfacimento dell’esercito tedesco incalzato dall’avanzata dei russi, forse era trascorso da poco il Natale (ma nessuno di essi sapeva in quale giorno stessero vivendo) ebbero difficoltà a riconoscersi in quanto entrambi erano ridotti in pelle ed ossa, e quando si riconobbero si abbracciarono nel congiunto grido prolungato: Pitriiii! nell'inclinazione arbereshe.

 Chi scrive queste righe ha avuto la possibilità di ascoltare dalla viva voce di entrambi i due "Pietro" le vicissitudini della fame e del freddo da loro patiti. Per loro non si trattò di vivere la fame, il conseguente disagio, temperato però dalla convinzione di un prossimo soddisfacimento. No, essi conobbero la fame ed il freddo come un urlo silenzioso ed un sentimento di sfacelo di tutte le loro fibre. Ebbero da mettere in conto un presagio di fine imminente a causa della fame e del freddo. Uno dei due ebbe a dire che si trattava della fame dei miserabili all'addiaccio, dei tanti prigionieri italiani abbandonati dall'esercito tedesco in fuga, perchè incalzato dall'avanzata, che però tardava ad arrivare, dell'esercito russo.

 Entrambi, i due "Pietro" ci dissero che probabilmente quel disfacimento dell'Esercito tedesco, sul fronte orientale, significò una situazione peggiore dell'occuparsi dei lavori forzati imposti durante la detenzione, o comunque della detenzione nei campi quando la pietà della popolazione polacca faceva sì che qualche pezzo di pane duro venisse buttato oltre la doppia fila di recinzione (alta oltre due metri e mezzo) e poi rincorso da trenta/cinquanta prigionieri simultaneamente; a chi l'afferrava per primo.

 Sul blog questa vicenda l'abbiamo più estesamente riportata in tempi passati. A rievocarla adesso è stata la foto, con numero di matricola del campo di detenzione, di uno dei due Pietro, che ci è capitata nel corso di alcune ricerche nei cassetti di casa.

Flash sulla letteratura medievale

La cultura medievale

Il Medio Evo
L’età di mezzo termina nel 1492 e nasce
l’uomo moderno. Forse non tutti sanno
che il termine Medioevo è un’invenzione
degli uomini moderni, fu proprio nel
 Rinascimento che si scelse di definire
i mille anni circa che andavano dalla
caduta dell’Impero romano
d’Occidente (476) fino alla scoperta
dell’America nel 1492, un periodo di
mezzo tra l’Antichità e la Modernità. 







La storia dell’esperienza letteraria italiana, nel periodo che corre  dalle sue origini sino all’età di Dante, si svolse  in un contesto intellettuale  di profonda trasformazione delle conoscenze e delle idee dominanti, trasformazione destinata a incidere via via sulla cultura dell’Occidente.

 Accaddero anzitutto eventi di carattere politico-sociale  (la “rivoluzione” urbana, il progresso delle attività mercantili entrambi riformatori della vita ecclesiastica, e poi l’iniziò delle imprese “crociate”…) che tanta letteratura ritiene che siano stati presupposti storici per la nascita della Letteratura. 

 Certamente già dall’undicesimo secolo erano sorti importanti centri d’insegnamento  e di cultura, dotati di biblioteche e di adeguate istituzioni  scolastiche per la stessa formazione dei “chierici” (=termine riferito a chiunque si dedicasse a professioni intellettuali) forniti di conoscenze sia scientifiche che filosofiche estranee alla tradizione monastica del sapere medievale.

  Dal medio-oriente dove ancora prosperavano sia l’Impero bizantino che la cultura araba arrivavano innovative conoscenze filosofiche e scientifiche estranee alla cultura prettamente monastica che dominava nell’Occidente del continente europeo. Andava imponendosi  una rinnovata meditazione metafisica e teologica  aperta alle tecniche  logiche e disputatorie  eredi della tradizione speculativa greca. Questi frutti importati non influirono solamente gli studi teologici e canonici,  ma l’intera vita intellettuale, dalla letteratura alla medicina, dal diritto alla matematica e alle scienze astronomiche. Si diffuse una sorta di aspirazione di “ritorno agli antichi” che alimentò l’affermarsi di appassionati ricercatori e lettori di testi di matematica, astrologia, medicina e pure di magia. Le numerose traduzioni dal greco e dall’arabo inevitabilmente produssero l’arricchimento della cultura filosofica che implicitamente portò alla tradizione speculativa e scientifica dei greci.

 Si impose in un certo senso, nel medioevo occidentale, un crescendo atteggiamento intellettuale che si espanse oltre che nella vita politica e sociale nel mondo dei mercanti, degli imprenditori e degli uomini d’affari tutti filoni umani che non potevano non contrapporsi alle vecchie strutture feudali, gerarchizzate.

 Comunque, il Rinascimento e la Modernità erano ancora lontani.

(Segue)

Leggiamo il mondo, senza dover ricorrere al mappamondo.

 Antropologia

Ci proponiamo di dare una diversa impostazione, sin dall’inizio del nuovo anno, al blog. Il lettore non si allarmi, nulla esclude che alla fine potremo scoprire che -in realtà- non ci siamo affatto allontanati dal vecchio bagaglio di arnesi e dal sapere culturale di sempre, quello che ha caratterizzato finora il blog.
   Come potrebbe essere diversamente?

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Viaggiare nel sapere del XXI secolo

Viaggiare, lavorare, studiare, tutto ai nostri giorni andrebbe fatto esprimendo al meglio tutte le attività umane nell’intento di realizzare l’individuale personalità propria nella cornice del benessere comunitario, collettivo, universale. Questo sarebbe il quadro del vivere, di quello affermatosi nelle intenzioni della parte occidentale del pianeta; quadro del vivere sviluppato sopratuttro nelle culle culturali dei nostri giorni: le università, più che le chiese, i media tecnologici, più che i libri.

Ma tutti sappiamo benissimo che il meccanismo universale ormai in mano alla politica, all’economia, alla tecnologia, e anche (e sopratutto) alla cattiveria umana, non sempre funziona come dovrebbe.

-Le sfide del nostro tempo, fra noi che nel XXI secolo ci sentiamo evoluti, continuano incredibilmente a ruotare intorno al (1) bisogno di identità, alla difficoltà di conciliare la difesa dei principi con le costrizioni della politica e sopratutto, della geopolitica. 

-L’Europa che si pregia di essere evoluta si irrigidisce (2) frequentemente e vergognosamente di fronte alla gestione dell’immigrazione dai luoghi sfortunati del pianeta. 

-La religione da fattore di amore ed unione, con massima frequenza (ne sappiamo qualcosa da massima follia noi contessioti che pochi anni fa assistevamo ai portoni di chiesa chiusi in faccia da gente ignorantissima degli elementi base della religiosità) torna a trasformarsi a (3) fattore di appartenenza molto più forte della razza.

L’ideale della politica e della democrazia da esportare, lo notiamo tutti, urta con la crescente diseguaglianza e l’avvenuta scomparsa (persino nella politica della attuale finta Sinistra) della mobilità sociale. E da noi, nel Meridione, urta sopratutto nella carenza della politica, della politica quella vera, al punto che nessuno si accorge di come l’emigrazione sta desertificando vasti territori delle aree interne. Al punto -ancora- che nei Consigli Comunali non si sente più discutere ma di sciorinare chiacchiere senza sostanza.

Quelli che fino a qualche decennio fa venivano definiti i valori dell’Occidente moderno (la libertà, la democrazia, la partecipazione) li scopriamo tutti che stanno per apparire vuoti se da essi la politica (quella della Sinistra sopratutto) continua ad attardarsi a passare agli altrettanti grandi valori della giustizia sociale e dell’eguaglianza. Sarebbe questa infatti la missione della Sinistra, fino a ieri definita socialista e/o socialdemocratica e che oggi si trincera, per ragioni che avremo modo di commentare, sulla generica denominazione di Partito Democratico, dove là si vede accorpata con le più varie tradizioni politiche. Circostanza che del resto capita a Destra, che conoscevamo missina e democristiana e che oggi la ritroviamo tradotta in Conservatrice, in ultrà leghista e in una porzione moderata, quella già democristiana che oggi porta abiti di Forza Italia.

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Il Blog, si propone di leggere il mondo, la cultura, le visioni e le identità dei nostri giorni con gli arnesi dei nostri tempi (giornali, partiti, associazioni, sindacati, scuole di pensiero, filoni religiosi del mondo cristiano, identità collettive, sistemi di valori). Ci piacerà sostanzialmente riflettere, detto in poche parole, sulle identità storiche e culturali oggi in gioco. Identità che, la storia ci insegna, non sono date e che non resteranno immutabili. 

 La Storia dell’umanità, ormai lo sappiamo, non è mai immutabile dal momento che procede per intrecci e condizionamenti reciproci, e ovviamente per mescolanze. Ed in cio’ si riconosce l’osservazione “politica”. La politica non è infatti qualcosa di cui devono occuparsi (-come capita in via di fatto-) solamente gli incompetenti, o peggio i rampanti.

 Ci occuperemo quindi di politica. O quanto meno di lettura politica delle vicende umane. Ci auguriamo possa trattarsi di Politica con la “P” maiuscola. 

 La cadenza del blog comunque non sarà, come finora avvenuto, con pubblicazioni regolari nel tempo. Questo nuovo indirizzo non significa che trascureremo i tanti filoni culturali finora perseguiti di carattere religioso, storico, geografico-etnico e in generale culturali. Anzi introdurremo pure una pagina sulla letteratura dei nostri giorni che va ad aggiungersi ai commenti sull’opera dantesca che è in corso da qualche giorno a cura di giovani amici.

Come sempre, chiunque, se lo vorrà, potrà dire la sua senza tema di essere censurato. Anche coloro che non hanno mai tollerato il blog potranno esprimere il loro punto di vista sulle pagine del blog. Potranno liberamente criticare il blog e chi in esso si adopera. Ove lo vogliano! Pubblicheremo anche i testi di critica alla linea del blog.

mercoledì 1 gennaio 2025

New Orleans: la città che accoglie oltre diecimila discendenti da Contessa Entellina

 New Orleans, «almeno dieci morti e 30 feriti». 

Fbi: «Trovati ordigni esplosivi». Killer ucciso dalla polizia.

Secondo la Polizia di New Orleans

Un uomo sceso dall’automobile ha
iniziato a  sparare contro la folla. L'uomo
 la notte di Capodanno, si è  lanciato
con il suo pick up contro la folla
in piazza nel quartiere francese
di New Orleans. 




Un'auto lanciata ad alta velocità ha investito la folla che stava festeggiando il Capodanno a Bourbon Street, nel quartiere francese di New Orleans, una zona molto frequentata da turisti. Il quartiere dove i nonni materni di chi scrive, all’inizio del Novecento, gestivano un negozio-bar-sala bigliardo: il cosiddetto “quartiere francese”, allora, in quegli anni, frequentato da tutti gli arbereshe di origine contessiota.

I morti sarebbero «almeno dieci e più di trenta i feriti» trasportati in cinque diversi ospedali locali.

Dopo aver investito le persone, il conducente del veicolo è sceso con un fucile da assalto e ha iniziato a sparare ferendo anche due agenti di polizia che sono stati «ricoverati in condizioni stabili». Stante a notizie diffuse dal New York Times, le forze dell'ordine hanno poi risposto al fuoco e ucciso il killer, di cui non sono state rese note le generalità.

L'uomo ha provato a investire il maggior numero di persone possibile, e non è stato un caso di guida in stato di ebbrezza. Era proprio intenzionato a provocare una carneficina.

 Nell’area interessata dall’incidente tutt’ora lavorano persone native di Contessa Entellina. Si tratta dell’area che rappresenta il cuore della città di New Orleans.