StatCounter

sabato 18 gennaio 2025

Da dove origina l'Universo ?(1)

 Dalla Presistoria alla Storia

Il nostro pianeta pare si sia formato oltre 4miliardi di anni fa.

Per assumere l'assetto (aspetto) dei nostri giorni ha attraversato cinque lunghissimo intervalli di tempo (a scuola ci insegnarono di definirli ERE), nel corso dei quali profondissimi sono stati i cambiamenti climatici e  geologici.

Come facciamo a sapere ?

Gli studiosi hanno potuto ricostruire e comprendere cosa è accaduto analizzando fossili e rocce: l'evoluzione della Terra.

I continenti, secondo gli studiosi, risalgono al tardo PALEOLITICO, quando tutte le terre emerse erano unite in un unico blocco (denominato Pangea).

    Quell'unico blocco di terre emerse pare abbia cominciato a dividersi, prima in due grandi blocchi distinti e poi via via in settori più piccoli (deriva dei continenti) conseguenti alla tettonica a zolle del pianeta (=grandi placche in lento movimento le une dalle altre). Questo processo è ancora in atto ai nostri giorni.

  Le specie animali e vegetali, pure esse hanno subito una progressiva evoluzione e differenziazione: la vita sarebbe nata dall'acqua e a poco a poco avrebbe colonizzato la terra ferma. Il processo, stando agli studiosi avrebbe avuto scansioni lungo milioni di anni: =alghe e pesci si adattarono alla vita negli ambienti emersi dove insistevano le felci, da cui capiterà che si evolveranno le piante superiori, e dagli anfibi cui seguiranno i rettili che nel MESOZOICO  (230-65 milioni di anni fa)  diventeranno, con i dinosauri, i dominatori del pianeta.

   A partire da 2,5 milioni di anni fa inizia un più che lungo processo che porterà alla comparsa dell'uomo: =i primati lasceranno il posto agli australopitechi, a cui serguiranno i protoantropi e gli uomini di Neanderthal

   Con la comparsa dell'Homo sapiens si ha l'accellerazione significativa della cultura con la scoperta del fuoco, i primi villaggi, le prime pitture parietali.

   Con la fine dell'ultima glaciazione (circa 11.000 anni fa) si ha la comparsa dell'Homo sapiens sapiens (=l'uomo attuale). Ed inizia la grande avventura umana espressa nel sorgere dei primi insediamenti urbani (villaggi), l'affermarsi dell'agricoltura e dell'allevamento fino all'uso progressivamente dei metalli (= e siamo già all'alba della Storia umana: VI-III millennio a.C.).

= = =

Proveremo ad inserire caselle della vicenda pre-storica e poi della vicenda storico- umana. 

  

2025. Fra attualità e rievocazioni

Il ‘900: Il secolo in cui tanti di noi -oggi plurimaggiorenni- siamo nati


 Immagini come quella qui riportata, a decine, forse a centinaia, sono impresse in chi all’inizio degli anni sessanta era appena ragazzino, anche meno di decenne.

Nel periodo della mietitura c’era da evitare che li laura, ormai maturi rischiassero di essere investiti dallo scirocco e strasiccassero, pertanto i contadini, che fossero piccoli burgisi o  braccianti dovevano darsi da fare per completare la mietitura. Occorreva evitare appunto che li lavura strasiccassero. Da quest’esigenza era d’obbligo prendere un pasto portato da casa, generalmente consistente in pane e tumazzu oppure uno o due uova “cirusi” o “fatti a pisci” e subito riprendere a metiri e riprendere la mietitura.
Eppure nel periodo della mietitura i pasti contadini, in conseguenza della durezza del lavoro, quei pasti venivano considerati “forti”  forse perché accompagnati da un sorso di vino, da due patate bollite e magari da mezza cipolla.

Il periodo a cui ci riferiamo è quello in cui la riforma agraria in Sicilia (a cura dell’Eras) era circostanza recente e la piccola proprietà terriera era situazione recente (rispetto al secolare latifondo), di cui avremo ben altre foto da riportare sul blog.

Politica, economia, sociologia, diritto

 Elon Musk

Elon Musk in Germania
sostiene il partito neo-nazista

L’America non fu culla della democrazia?

Dirige sei aziende impegnate nelle tecnologie d’avanguardia dei settori più disparati (spazio, auto elettrica, robot, robotaxi, intelligenza artificiale, reti sociali, telecomunicazioni, ma impianta anche microprocessori nel cervello e sperimenta collegamenti sotterranei veloci), ha un incarico impegnativo nel governo Trump e passa molto tempo col nuovo presidente. Ora, poi, interviene sempre più spesso nella politica europea: appoggia la Meloni, attacca i giudici italiani, critica Macron, si schiera con l’estrema destra tedesca dell’AfD e ora ha preso di mira il premier laburista Starmer (Gran Bretagnacon l’obiettivo di rovesciare il governo.

Da tempo Elon Musk stupisce con la metamorfosi dell’«Iron Man», genio ingegneristico capace di creare aziende e tecnologie d’avanguardia, in protagonista della politica con aspirazioni da kingmaker geopolitico (coi suoi satelliti di comunicazione Starlink) ed elettorale con l’impegno nella campagna per Trump e il suo ruolo di megainfluencer che promuove candidati della destra europea.

venerdì 17 gennaio 2025

Una buona notizia

PACE FRA ISRAELE E HAMAS

Arrivato finalmente l'esito atteso dopo mesi di negoziati. 

La notizia che è stata data da media internazionali mercoledì è stata confermata dai mediatori: Qatar, Egitto e Stati Uniti. 

La tregua avrà vigore dal 19 gennaio. Lo ha annunciato il premier qatarino Al Thani

L'Accordo per il cessate il fuoco nella guerra di Gaza  prevede la liberazione di decine di ostaggi in cambio di prigionieri.

A proposito di centenari

 Mario Francesco Antonini (Firenze, luglio 1920 – 22 gennaio 2008) è stato un medico italiano. Considerato pioniere della geriatria in Italia. In una intervista a Sergio Zavoli ebbe a dire:

Uno studio statistico di qualche anno fa

indicava che 115 anni è più o meno il massimo 

che possiamo sperare di vivere. Ora cinque 

diversi studi lo confutano: se c'è un tetto, 

è più alto, e forse neppure c'è.









Ciò che sta accadendo è un fatto unico nella storia della nostra specie. Dopo millenni di relativa stabilità, e contravvenendo ai suoi stessi ritmi biologici, l’esistenza ha compiuto un grande salto: i centenari che solo qualche decennio fa  rappresentavano un’eccezione, ora si contano a migliaia. Tutto ciò induce a ritenere ogni nostra cognizione sul limite massimo da assegnare alla vita; e ad accettare che si possa, anzi che si debba, morire fra i 105 ed i 120 anni. Questo, si, sarà un traguardo difficilmente valicabile, almeno secondo gli attuali criteri di riferimento. Già oggi, tuttavia, la morte di un ottantenne  deve essere considerata prematura. Avviene, infatti, quasi sempre per malattia, non per usura fisiologica. Si stenta a crederlo perché siamo riluttanti a liberarci di un’antropologia arcaica, che continua a invischiare  idee, progetti, speranze.

Politica, economia,sociologia, diritto

 

Ad un giovane, giovane serio e studioso, mesi fa, chiesi perché non si era attivato -assieme al suo gruppo di amici- per concorrere alle elezioni comunali di Contessa Entellina dove, quale dimostrazione di disimpegno e insufficienza di senso civico e amore per la terra di appartenenza, ha concorso -nell’attuale mandato- una sola lista. Mi rispose che la politica non si adattava al suo vivere il mondo, che la politica non gli apparteneva. Ovviamente sbagliava, proprio quel suo voler vivere il mondo secondo i suoi valori di amore per il bello, per la correttezza e la solidarietà, avrebbero invece dovuto spingerlo ad attivarsi.

Rievocando quella chiacchierata, curerò sul blog una serie di brevi pagine di riflessioni sul senso civico, alla luce della Costituzione repubblicana. L’intento è, sarebbe, che ad occuparci della nostra casa, del nostro spazio, del nostro bagaglio culturale, se non siamo quei pochi residenti locali, diventa forzatura e piagnisteo inutile il volercelo pigliare con i politici, vicini o lontani, regionali o con quelli nazionali o di altre dimensioni se la viabilità di collegamento col resto del mondo, e/o quella delle nostre campagne non  è adeguata alle esigenze del terzo millennio.

xxxxxxx               xxxxxxx                xxxxxxxxx


Riflessione sull’Ordinamento Costituzionale

italiano


L’Italia, stando alla nostra Costituzione, è un paese che garantisce la 

=partecipazione democratica, 

=l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, 

=diritti e doveri comuni per tutti, 

=tutela delle minoranze che siano linguistiche, religiose o etniche,

=pluralismo delle idee che compacino o meno con quelle della maggioranza, 

=separazione dei poteri nel senso che chi esercita il potere non è giudice del suo operato.

  —-

Sulla griglia riportata rifletteremo periodicamente su

Politica, economia, sociologia e diritto


giovedì 16 gennaio 2025

Politica, economia, sociologia, diritto

Il caso Cecilia Sala in Occidente e’ ripugnante,

in Iran viene  messo in atto dal regime di governo

 

Da che cosa origini la nostra ripugnanza, che invece in Iran  viene operata dal Governo?

  Quanto accaduto è frutto di una cultura, di un pensiero, di una storia che non tutti nel mondo, anzi davvero pochi in realtà, hanno la fortuna di condividere, oltre agli ayatollah.

 Da noi, in Occidente, l’avversione a quanto operato da quel governo chiama «habeas corpus» (letteralmente: «abbi il tuo corpo»), ed è uno dei principi cardini della civiltà giuridica dell’Occidente: protegge l’inviolabilità personale dalla detenzione arbitraria (disposta da un don Rodrigo, da un re, da un regime autocratico o teocratico), ed è perciò il più formidabile strumento di uguaglianza, perché mette la legge sopra tutto e tutti.

Fu introdotto nella storia dell’Occidente cristiano dalla Magna Carta, e ci sono voluti secoli di lotte e di ribellioni contro il potere per affermarlo dapprima nella Rivoluzione inglese, poi nelle rivoluzioni americana e in quella francese. Ora è sancito in ogni dichiarazione dei diritti dell’uomo, fino a quella Universale del 1948, e in tutte le Costituzioni occidentali a partire dalla nostra, che all’articolo 13 dichiara: «La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione, o perquisizione personale, né altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge».


Secondo uno studio della Tulane University di New Orleans

  Il consumo di caffè, in particolare nelle 

ore mattutine, è probabilmente salutare

 Bere caffè al mattino, appena svegli, protegge il cuore. Il beneficio è maggiore rispetto a quello dato dai caffè bevuti nel corso della giornata. 

  A sostenerlo è uno studio della Tulane University di New Orleans (Usa), pubblicato sull'European Heart Journal: la tazzina del mattino riduce il rischio di morire per malattie cardiovascolari e il rischio di mortalità generale in misura più elevata.







 «Le ricerche condotte finora suggeriscono che bere caffè non aumenta il rischio di malattie cardiovascolari - sottolinea Lu Qi, autore del lavoro - e sembra ridurre il rischio di alcune malattie croniche, come il diabete di tipo 2. Visti gli effetti che la caffeina ha sul nostro organismo, abbiamo voluto verificare se il momento della giornata in cui si beve il caffè ha un impatto sulla salute del cuore». 

   Lo studio ha preso in esame i dati di 40.725 adulti americani che hanno partecipato alla «National health and nutrition examination survey» tra il 1999 e il 2018. A tutti era stato chiesto di elencare gli alimenti e le bevande consumati in determinati giorni, incluse le quantità e gli orari. È stato inoltre incluso un sottogruppo di 1.463 persone (del «Women's and men's lifestyle validation study») che hanno compilato un diario dettagliato su cibi e bevande per una settimana.

   Il 36% dei partecipanti è risultato bevitore mattutino di caffè (prima di mezzogiorno), il 16% bevitore nel corso della giornata (mattina, pomeriggio e sera) e il 48% non bevitore. I ricercatori hanno collegato queste informazioni con le registrazioni dei decessi e delle cause di morte per un periodo di circa dieci anni, in cui si sono verificati 4.295 decessi per tutte le cause, di cui 1.268 per malattie cardiovascolari e 934 per cancro. Dopo l'aggiustamento per le quantità di caffè con caffeina e decaffeinato, le ore di sonno e altri fattori potenzialmente confondenti, il «modello mattutino», piuttosto che quello giornaliero, è stato significativamente associato a rischi inferiori di mortalità per tutte le cause (-16%) e per malattie cardiovascolari specifiche (-31%) rispetto al non consumo di caffè. Anche quantità elevate di caffè (tre tazzine o più) sono risultate significativamente associate a un rischio inferiore di mortalità per tutte le cause, ma solo nei partecipanti «mattutini», non in quelli «giornalieri».

Nostri giorni

 

Stando ai dati dell’Organizzazione Intenazionale
del Lavoro, agenzia delle Nazioni Unite
 
specializzata sui temi del lavoro e della
politica sociale. Sono dati allarmanti perché
segnalano che nel nostro Paese l’andamento
inflativo fortemente accelerato nell’ultimo
anno ha prodotto una 
diminuzione del 5,9%
sul livello 
precedente dei salari
 Stipendi e pensioni fermi

Costo della vita cresciuto


Nell’anno appena trascorso (2024) abbiamo raggiunto in Italia  il record storico di gente occupata, con un posto di lavoro: oltre 24 milioni. 

  Nel contempo i disoccupati sono diminuiti, per la prima volta, sotto 1,5 milioni. Una riduzione importante e 

sotto certi aspetti impensabile se pensiamo che nel 2015, avevano toccato il triste record di oltre 3 milioni di disoccupati. 

  Eppure !  Non c’è nulla da festeggiare se si guarda oltre i numeri.  Infatti! Se è cresciuta la quota di contratti a tempo indeterminato — ad arrancare-, a soffrire sono i salari.  Sono infatti rimasti  “al palo”. 

   Tra il 1991 e il 2022 i salari reali in Italia sono cresciuti di appena l’1% rispetto a quanto avvenuto  32,5% in media nell’area Ocse. 

   L’inflazione in Italia ha praticamente rosicchiato le buste paga e gli stipendi, sostanzialmente, sono rimasti fermi. 

mercoledì 15 gennaio 2025

Nostri giorni

Perché la California va in fiamme

Le case americane 

I roghi di Los Angeles sarebbero stati
provocati da problemi nella rete elettrica. 
Lo sostiene Whisker Lab, una
società che raccoglie dati da
sensori in grado di monitorare problemi
sulla griglia 
delle forniture energetiche.




Gli incendi si propagano con molta facilità anche a causa della struttura urbanistica di Los Angeles: le case di legno unifamiliari circondate da giardini di cui è fatta quasi interamente la città.

 Sono bellissime da viverci e insieme estremamente vulnerabili al fuoco. Il National Geographic racconta un esperimento che mostra come le tipiche case californiane si incendiano facilmente. L’Ibhs, Istituto di Assicurazione per la Sicurezza delle Aziende e delle Case, ha costruito un edificio a due facce, uno con i materiali tipici di Los Angeles e molte altre città americane (rivestimento in legno, grondaie in vinile, finestre a un solo pannello, giardini con aiuole ricoperte di pacciame), l’altro con materiali resistenti al fuoco (copertura di cemento, grondaie in metallo, finestre a doppio vetro, un’area ricoperta di ghiaia intorno alle parete). Poi lo ha dato alle fiamme: «I risultati sono stati sorprendenti: In 10 minuti il lato tradizionale della casa ha preso fuoco. Il lato resistente al fuoco non ha fatto scintille» scrive il National Geographic.

Molti cercano un colpevole chiaro per il disastro, e il cambiamento climatico è tra i sospetti più popolari. Tuttavia, gli incendi sono pure il risultato di fattori naturali e umani. Il cambiamento climatico può aver avuto un ruolo, ma altre cause più dirette devono avere la nostra attenzione.

Politica, economia, sociologia, diritto

 
                                                 1968 - L'anno che è durato a lungo          

 Pagina 1




Nella memoria di tanti di noi, quando nella società entro cui viviamo (intesa sia come comunità locale sia come stato nazionale) tutto non va come si vorrebbe che andasse, si è soliti dire che sta succedendo un '48. Il 1848 fu effettivamente un "annus terribilis": l'intento fu di liberarsi degli stati assolutisti e, in Italia, quell'anno è ritenuto come iniziale periodo di avvio del processo di Unità del Paese.

  Per chi è nato negli anni o nei decenni prossimi alla metà del '900, l'anno terribilis  individuato dalla stampa, dai giornali e sopratutto dagli storici, è stato -a dimensione continentali- il 1968

Quel Sessantotto durò a lungo e si condenso' per la gente della Valle del Belice nell'infinito, pluridecennale,  processo della Ricostruzione dai danni del terremono del gennaio di quell'anno.

 Al livello europeo e più ampiamente alla dimensione dei paesi occidentali europei e nord-americani capitò ed esistette, un'ulteriore Sessantotto che durò a lungo, come vivaio di dibattiti, denunzie, meditazioni e commenti, che ebbe sottofondi ampiamente culturali. Si trattò, stando ad alcuni osservatori e storici, di una vasta e diffusa tempesta mediatica che verosimilmente si estese fra il 1965 ed il 1970.

1968- Iniziano le proteste studentesche
  
Negli Istituti Medi Superiori e nelle
Università inizia un lungo periodo di
proteste: gli studenti denunciano
l'esistente distacco della scuola dalla
vita


 Per quanto attiene il "Sessantotto culturale",  esso fu ricco di fermenti culturali che riuscì  ad agitare le masse dell'Occidente, iniziando ai suoi albori con le contestazioni studentesche ed arrivare alle rivolte razziali negli Stati Uniti, con guerre sconvolgenti come quella del Vietnam alle repressioni con le truppe dell'Unione Sovietica ai danni dei paesi satelliti dell'est europeo, dai grandi miti agitati in quella stagione ai relativi mutamenti degli "stili di vita".

   Sul blog, sino a quando non ci mancherà la voglia di proseguire, ci piace rivisitare gli eventi o quel "come eravamo" noi gente della   Valle del Belice e noi "osservatori" degli eventi culturali/politici che investirono l'intero Occidente. Si trattò di avvenimenti che segnarono umanamente, politicamente e culturalmente i giovani di allora, fino agli attuali anni venti del XXI secolo, quando giovani non sono più.

Il sociologo Danilo Dolci durante
una manifestazione a Portella della Ginestra
di denuncia sull’arretratezza sociale
ed economica
della Sicilia 1968.


* * * 

ED ESISTEVA LA MAFIA

Cosa Nostra 

   Secondo alcuni storici, e lo ha asserito pure il sociologo Anton Blok nel libro che fotografa il microcosmo contessioto, la mafia era nata in Sicilia per difendere i diritti feudali di alcuni discendenti dai baroni. In seguito all'instaurarsi del Regno d'Italia essa è andata sviluppandosi all'ombra del potere politico ed economico di turno fino a diventare lo sconcertante fenomeno criminoso della seconda metà dell'Ottocento e sostanzialmente dell'intero Novecento. 

 Verosimilmente ad oggi la lotta alla Mafia non è solamente devoluta alle forze di Polizia e alla Magistratura ma -in buona parte- anche alla Società Civile (=al mondo della Cultura, alle Organizzazioni Sindacali, a parte della Politica più avanzata, e, pure, alla scuola) e si sta assistendo a una discreta presa di coscienza contro la prepotenza di tutte le arroganze. Da noi pure l'arroganza ha a che fare con la prepotenza, e pare -ci spiegano i sociologi- che la prepotenza sa già di tanti elementi base della Mafia.

===

Questa pagina vorrebbe tratteggiare l'assetto dell'unica pagina giornaliera (o comunque periodica) del Blog a cominciare dalle prossime settimane. 

L’intendimento del curatore è di modificare il profilo ed il complessivo taglio culturale.

Calendario della Parrocchia di San Demetrio

 

Abbiamo ricevuto il Calendario 2025   scritto in albanese a cura dell’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana congiuntamente alla Cattedrale di San Demetrio

  Iniziativa apprezzabile, però …

  L’Assessorato e la stessa Cattedrale  saranno (riteniamo) sicuramente a conoscenza che a Contessa E. conosciamo discretamente l’arbreshe, ma ... non più di tre o quattro persone sono qui in grado di conoscere approfonditamente  (scrivere, leggere, tradurre) l’albanese.

====

Proveremo comunque di tanto in tanto a tradurre brevi tratti dei testi riportati sulla prima pagina:

Janar 2025 = Gennaio 2025


Andai isht ai gjah drudi i shkulur e i  ven

nd’aneze nd’aneze te

vijet me une, i cili jep prementi e ti te moti

i tij, e fleta e tij s’ le e cdo ben i vere mbarre

Beato e’ colui che come un albero piantato presso corsi d’acqua,

il cui fogliame non appassisce,

ogni cosa che farà riuscirà (gli andrà bene).

martedì 14 gennaio 2025

2025. Fra rievocazioni ed attualità

 14 Gennaio 1968

 Ero giovane studente  e vivevo a Palermo, primo anno di Università. Però la notte del terremoto mi trovavo a Contessa perché in quel giorno si sarebbe dovuto svolgere il funerale del nonno, ma non fu possibile eseguirlo perché in più punti del tragitto dalla chiesa al cimitero la neve superava il metro di altezza. Ricordo oltre alla neve pure le grida che, nella notte del terremoto, arrivavano nello Spiazzo Greco (affollato da gente che aveva abbandonato le abitazioni) provenienti dalla zona Rahjo nella cui area era deceduto il giovane concittadino Merendino, persona simpatica ed allegra. Quando ancora a Contessa non esisteva la Scuola Media eravamo oltre una ventina di ragazzi che in quegli anni precedenti il sisma frequentavamo la scuola media e la scuola di “avviamento” a Bisacquino ed ogni mattina, col bus Stassi, ci ritrovavamo studenti e passeggeri (questi per le più motivazioni si recavano nel vicino paese per sbrigare situazioni familiari). Frequentemente viaggiava Merendino che attirava noi i ragazzi-studenti nella parte posteriore del bus raccontandoci barzellette. Era una gran brava persona, persona allegra.

Uno dei tanti volumi,
dalla stampa di allora,
definiti “Libri dei sogni”
Cos’altro ricordo di quel terribile terremoto?

Ricordo le grandi promesse di riscatto sociale delle popolazioni del Belice da parte dei politici di quegli anni. La Valle quasi giornalmente, per oltre un anno dagli eventi sismici, giornalmente, venne visitata da autorità regionali e nazionali  di ogni livello e rilevanza; tutti promettevano, tutti si mostravano sensibili della grave situazione che il sisma mise a nudo: la Valle era terremotata (non va dimenticato) ancor prima che avvenisse il sisma, ma i politici (quelli di Roma, così li si appellava) non si erano mai accorti che quasi il novanta per cento delle abitazioni della Valle consistevano in case solo per modo di dire.

Per un ventennio dopo gli eventi sismici mi capitò di lavorare in Municipio, in ruoli amministrativi, e di poter seguire il processo della ricostruzione, di cui fu insuperabile artefice Francesco Di  Martino. Gli enti locali nell’allora assetto pubblico-amministrativo garantirono in tempi congrui i progetti e le nuove visioni della pianificazione urbanistica, ma i politici romani che avevano mostrato sconcerto sulle condizioni di arretratezza della Valle, trascinarono per oltre un cinquantennio le realizzazioni urbanistiche e quelle abitative e li si fermarono. Nulla si fece infatti  dell’industrializzazione da localizzare a Capo Granitola e nulla del risveglio socio-umano finalizzato a bloccare la massiccia emigrazione che invece si espanse sia verso il Nord Europa, che verso il Sud America e persino verso l’Australia, col viaggio pagato dallo Stato. Si preferì destinare risorse per disperdere capacità e risorse umane piuttosto che immaginare Piani di impiego e sviluppo all’interno del territorio nazionale.Piani che comunque furono redatti, ben pagati ai professionisti esterni alla p.a., che rimasero inattuati e che costituirono “offesa” nei confronti delle migliaia di lavoratori della Valle a cui -nella sostanza- fu proposto di emigrare col biglietto pagato, in molte direzioni.

Ed il Piano integrato di sviluppo rimase uno delle centinaia e centinaia di studi senza alcun seguito, se non quello dell’edilizia abitativa, protrattasi per oltre un trentennio e forse più.


 

Nostri giorni

 La sanità.

(Appunti e riflessioni sollevati dalla lettura della stampa nei nostri giorni) -

La cosiddetta prima repubblica riuscì a varare il Servizio Sanitario che per qualche decennio ebbe tutti i caratteri di essere definito universale. Ai nostri giorni da universalistico che era rischia, sempre di più, di esserlo soltanto in teoria. Esso sulla stampa è diventato noto solamente per le liste d’attesa, che devono subire coloro che si rivolgono al SSN. Leggiamo sui media della carenza di personale che addirittura comincia ad interessare persino la medicina territoriale. 

All’origine della Riforma Sanitaria, quando furono abolite le Casse Mutue di Categorie, si volle introdurre il criterio «aziendale» per ridurre le cattive gestioni e gli sprechi, e negli ospedali le direzioni dei nosocomi furono messe nella condizione di «far quadrare i conti», il che fu anche una buona cosa in sé, salvo non esserlo affatto per sé quando si indussero le direzioni in questione a sollecitare i propri medici a privilegiare prestazioni che prevedono un maggiore rimborso rispetto ad altre meno «redditizie».

 Fu quella una distorsione che può impattare sulla spesa sanitaria complessiva, minando alla radice lo scopo ed il ruolo dei Dirigenti. E, in termini di indirizzo e di filosofia generale, può confliggere con gli sforzi e gli investimenti che vengono e che andrebbero fatti in prevenzione.

lunedì 13 gennaio 2025

Politica, economia, sociologia, diritto

Rievocando quel gennaio 1968

 Paolo Barile, figura di grande politico e di giurista-costituzionalista (fu ministro dei rapporti con il Parlamento nel governo Ciampi 1993-1994), ebbe a scrivere riferendosi a Piero Calamandrei:

La legalità in democrazia, cioè la certezza del diritto, 

promana solo dalla sovranità popolare, principio

 “per il quale la legge, anziché in posizione eteronoma di 

un’autorità posta al di sopra dei sudditi, è espressione 

di un’autorita’ scaturente dalla partecipazione di tutti

i cittadini alla formazione di essa (e in questo principio

e’ l’essenza dello Stato democratico)”.

La punteggiatura delimita
le aree danneggiate dal
terremoto del gennaio ‘68
che produsse i maggiori
danni in 15 comuni della
Valle del Belice
  La riflessione attribuita a Piero Calamandrei, era ben nota a Francesco Di Martino, sindaco socialista  di Contessa Entellina nel periodo più difficile della nostra comunità locale, quella post sisma 1968. Sisma di cui ricorre in questi giorni il 57’ anniversario.

 Al significato e all’essenza di questo concetto, Di Martino sindaco, ha improntato tutta la sua azione politica lungo il difficile corso della ricostruzione ed in generale durante tutta la sua lunga sindacatura. La partecipazione di tutti i cittadini alla formazione delle scelte politiche, sopratutto quelle post-terremoto le fece discendere infatti sempre dalle frequenti “assemblee cittadine”  con cadenze quasi settimanali che indiceva in più ambienti e che, poi, stabilizzò per più anni nel cosiddetto baraccone di Via Palermo.


====


Ai nostri giorni, nel 2025, la Politica sembra sia divenuta populismo (=demagogia) e coloro che immaginano di essere politici, da Roma in giù, ritengono di non necessitare di confronti. In questo contesto assistiamo a politici che sanno tutto loro e non necessitano di confronti ne’ con i media ne’, ancor meno, con le cittadinanze. I loro discorsi pubblici sono colloqui con se stessi, per sé stessi. La politica dei nostri giorni, da Capo Lilibeo a Roma, passando per Palermo, sanno purtroppo di carenza quasi assoluta di confronti e a maggior ragione di contraddittorio, per non dire che mancano di contenuti.


(*)Su questa pagina che avrà cadenza periodica rifletteremo

Nostri giorni

 Brucia la California

==In Italia, un rapporto di Legambiente del 2022 ricorda che dal 2008 al 2021 sono bruciati circa 724mila ettari di terreni— una superficie pari a circa quella della regione Umbria.


* * *

== A rischio sono le fasce più svantaggiate della popolazione
. Mentre gli incendi a Los Angeles continuano a divampare, il fumo miete vittime silenziosamente, subdolamente. Molte delle persone esposte al fumo non hanno idea che sono esposte a concentrazioni relativamente alte di sostanze tossiche e, anche se fosse, non hanno molte alternative se non restare in casa o utilizzare respiratori. Purtroppo, verosimilmente, a pagarne il prezzo più alto saranno come spesso accade i più deboli, quali anziani, bambini e coloro che appartengono a classi sociali medio basse che non hanno i mezzi per contrastare l’avanzata dell’esercito di particelle nocive. 

==Una cosa deve essere chiara: non si tratt0a più di preservare solo il nostro pianeta, ma di salvare la vita delle persone.


domenica 12 gennaio 2025

Nostri giorni

 Si parla sui media della sentenza che ha colpito Donald Trump, che ne fa il primo presidente americano condannato nella storia. Ma anche del finale insolito, visto che alla condanna della giuria non è seguita alcuna pena comminata dal giudice.

Donald Trump a maggio era stato condannato da una giuria di dodici persone per la falsificazione di documential fine di nascondere il suo rapporto con la pornostar Stormy Daniels durante le elezioni del 2016. 

 Come e’ uso nei tribunali americani, dopo il verdetto di colpevolezza deve essere un giudice a dover quantificare la pena. Ed ovviamente e’ venuta a crearsi una situazione imbarazzante dalla circostanza che Trump è diventato, per la seconda volta, presidente degli Stati Uniti. 

  Il giudice Juan Merchan ha preso una decisione salomonica: ha imposto una pena di «unconditional discharge». Una condanna, insomma, senza pena e senza condizioni.

La domenica serve anche per riflettere

 Il Nuovo Testamento

I Vangeli, scritti tra il 60 e il 100 d.C.,
 fanno parte del canone delle Sacre Scritture,
ossia dell’elenco completo degli scritti sacri.





La regola per la fede e la vita delle iniziali comunità e’ data da una serie di testi che sono venuti progressivamente formandosi o ad opera delle comunità stesse o per mani di singole autorevoli personalità, ma che le comunità comunque fanno propri riconoscendo in essi l’autenticità della predicazione apostolica relativa a Gesù’ di Nazaret e raccogliendoli perciò in collezioni di particolare autorità: le lettere di San Paolo anzitutto (scritti negli anni cinquanta come istruzioni e ammonimento alle comunità da lui fondate o con cui vuole essere in contatto). La critica ritiene sicuramente autentiche le lettere ai Tessalonicesi, ai Filippesi, ai Galati, I e II ai Corinzi, ai Romani e a Filomene. In esse sono riportate tutte le affermazioni che costituiscono la base della serie di discussioni teologiche dei secoli successivi come 1) la giustificazione  per fede, 2) il problema della Legge, 3) la risurrezione dei morti, 4) la chiesa corpo di Cristo e Tempio dello Spirito.

E poi, mediante un processo molto complesso di formazione letteraria, che arriva dalla predicazione orale dei primi discepoli, attraverso la fissazione di alcuni nuclei tematici scritti, fino alla redazione di vere e proprie opere unitarie, arrivano i quattro vangeli  (nell’ordine: Marco,  Matteo, Luca e Giovanni), che raccontano la vicenda di Gesù, interpretandola e attualizzandola alla luce della riflessione teologica  e dei bisogni emergenti dalle rispettive comunità.

= = = = = 

Una riflessione dei nostri giorni di

Joseph Ratzinger

I Vangeli opere didattiche?

Si, sono un’opera didattica, ma anche semplicemente  una testimonianza. Giovanni stesso dice che vuole così render3 testimonianza. E’ la categoria fondamentale con cui li possiamo leggere. Vogliono rappresentare Gesù stesso, la sua parola, la sua opera, la sua sofferenza. Vogliono molto di più che trasmettere un insegnamento. Vogliono metterci in condizione di incontrare un evento che ha anche naturalmente un contenuto spirituale e trasmettere un insegnamento. Vogliono parlare insieme al cuore e alla ragione.

Chi è stato Ratzinger?

E’ nato a Marie am Ida nel 1927, in Baviera. Dopo gli studi teologici e l’ordinazione sacerdotale insegno’ teologia nelle Università di Monaco di Baviera,  Bonn, Munster, Tubingen, Regenburg, . Fu consigliere del cardinale Frings durante il Concilio Vaticano II. Arcivescovo di Monaco di Baviera dal 1977, nel 1981 fu nominato Prefetto per la Dottrina della Fede. Numerose sono le sue pubblicazioni presso la San Paolo.

E’ stato 265’  papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 7º sovrano dello Stato della Città del Vaticanoprimate d'Italia oltre agli altri titoli propri del romano pontefice, dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013. Settimo pontefice tedesco nella storia della Chiesa cattolica, Benedetto XVI ha tuttavia rinunciato al titolo di patriarca d'Occidente impiegato dai suoi predecessori. Dopo le dimissioni, il suo titolo diventò sommo pontefice emerito o papa emerito, mentre il suo trattamento rimase quello di Sua Santità. E’ morto il 31 dicembre 2022.

2025.Fra rievocazioni e attualità

 Il ‘900: Il secolo in cui tanti di noi -plurimaggiorenni- siamo nati

A Palermo la messa di Capodanno 1900 per salutare
il nuovo secolo fu celebrata in piazza (ai quattro
canti di città).




 Su una rivista leggo che il 1900 nacque di lunedì, giorno capofila. L’arrivo pare che sia stato salutato con luminarie e feste in quasi tutti i centri della Sicilia, pure a Contessa Entellina. Ma in un quaderno di ricordi e notazioni raccolte tantissimi anni fa da mio nonno che, dopo quell’inizio di secolo, combatte la battaglia anti-austriaca sulla Bainsizza, ho capito che quell’inizio di secolo oltre che presentarsi con le luminarie fu pure “lunatico”, pieno di contraddizioni, appunto, lunatico.  Ci auguriamo di poter periodicamente, con immagini e commenti, chiarire a cosa si riferisse il nonno.

 A Contessa a prevalere in quell’inizio di secolo furono i continui riti propiziatori in Chiesa, dalla notte fino a quasi il mattino. Verosimilmente il ricordo di nonno era condizionato dal fatto che il cognato e più suoi cugini erano Papas (sacerdoti di rito bizantino). Allora il numero dei Papas locali superava le dieci unità, la maggior parte portavano il cognome LoJacono.

 A Palermo in quell’inizio di secolo vi furono molte manifestazioni di giubilo, e comunque il cuore delle manifestazione fu assegnato, pure li, ai riti religiosi. A piazza  Vigliena, oggi meglio nota come i Quattro Canti, con la presenza del Cardinale Celesia, fu celebrata una solenne messa alla quale il popolo accorse  in massa anche dai paesi più prossimi alla città. E pare che la partecipazione delle folle era più numerosa di quella che ai nostri giorni partecipa ai concerti di Capodanno.

= = = =

  Volendo tratteggiare, per quanto possiamo, il passato e il presente della nostra terra, ci piace riportare sul blog fotografie ed immagini del tempo trascorso (oltre che presente) e nel contempo evocare gli stili di vita dei nostri antenati.

 

Politica, economia, sociologia e diritto

La libertà’ d’espressione rappresenta 
una pietra angolare dell’ordine democratico, contribuendo
in modo determinante alla pari dignità di tutti i cittadini.
Libertà di parola, libertà di stampa

Per venti giorni Cecilia Sala ha dormito senza materasso, senza cuscino, senza abbastanza coperte, senza buio. 
A terra, per la maggior parte del tempo in una cella lunga quanto la sua sagoma. È stata liberata l’8 gennaio, dopo aver vissuto nel carcere di Evin, quello dei dissidenti politici, a Teheran, senza una vera e propria accusa formale.

 La sua detenzione, al pari di quella di tantissime altre donne che, pure giornaliste, sono finite dietro le sbarre per aver documentato le vicende politiche di un Paese, l’Iran. 

  Sui giornali e’ dato leggere che negli ultimi cinque anni si contano  88 giornaliste incarcerate, che diventano 692 se si conteggiano i sequestri e le detenzioni (dati dell’organizzazione no-profit Coalition for women in journalism).

In uno Stato costituzionale e
democratico, la libertà di stampa
rappresenta una delle manifestazioni
fondamentali della autonomia individuale. 







Dopo l'Iran, i Paesi con il maggior numero di giornaliste private della loro libertà sono: Cina, Russia, Bielorussia, Azerbaigian, Birmania e Turchia. 

La classifica cambia per ordine di omicidi. Primo Israele, poi Russia, Afghanistan e Messico. Seguono: Iraq, Pakistan, Cile, Stati Uniti, Sudan, Somalia, Camerun e Siria.