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domenica 5 maggio 2024

Storia del Cristianesimo

Brevi Riflessioni, n. 17)

Concilio di Calcedonia

La formula conclusiva attribuiva al Cristo
due nature unite, inconfuse, inconvertibili,
inseparabili
; si apriva così un contrasto
insanabile tra le comunità monofisite di
Egitto, Siria e Armenia, e la Chiesa di

Roma e Costantinopoli.






A Calcedonia (anno 451) si affronto’ anche, fra le questioni dogmatiche, la condanna del monofisimo (= è il termine usato nella teologia cattolica e nella storiografia occidentale per indicare la forma di cristologia, elaborata nel V secolo dall'archimandrita Eutiche, secondo la quale la natura umana di Gesù era assorbita da quella divina e dunque in lui era presente solo la natura divina). E pero’ se sul piano dogmatico non vi furono contrasti, su quello politico, approfittando di un vuoto di potere conseguente alla morte della reggente Pulcheria i monofisiti, contando su vaste masse di monaci occuparono tre delle sedi della pentarchia: Gerusalemme, Alessandria e Antiochia. Situazione questa protrattasi fino al 457, data di insediamento dell’Imperatore Leone I.
 Quest’Imperatore, Leone I, fu il primo a farsi incoronare dal patriarca di Costantinopoli, in ossequio  a quanto prescritto dal famigerato canone 28 di Calcedonia, contrariamente a quanto era avvenuto con i predecessori che venivano incoronati dal patriarca di Roma.
Le vicende che seguiranno,  con l’ascesa sul trono imperiale di Zenone (genero di Leone I), continueranno a complicare il quadro del mondo cristiano.  Questi emise e pubblico’, nel tentativo di conciliare monofisiti e bifisiti, nel 482, un documento denominato Henotikon. Ma da qui nasceranno ulteriori polemiche all’interno dei cinque patriarcati.
(segue)

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Piccolo glossario in uso nelle Chiese di tradizione bizantina

49) JHWH: tetragramma di Jave che significa “Io sono Colui che sono”; il nome di Dio è impronunciabile per gli ebrei.

50) Katholikon : chiesa principale di un monastero greco-ortodosso.

51) Kenosis : spoliazione, abbassamento, annullamento, rinuncia, sacrificio, riferita all’icona del Battesimo di Gesu’ , della Crocifissione, della discesa agli Inferi.

52) Klobuc: copricapo semisferico usato dai metropoliti con fasce laterali, ornato di croci e cherubini.

53) Kongakion: inni liturgici che si concludono con acclamazioni.

54) Koukoulion: cappuccio che copre testa e spalle del monaco che indossa il grande skema.

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La Bibbia

Secondo San Basilio

E’ la grande strada che conduce alla scoperta del dovere.


Un Personaggio

 

Guido Crosetto, e’ un politico italiano, dal 22 ottobre 2022 ministro della difesa nel governo Meloni. È stato sottosegretario di Stato al Ministero della difesa nel governo Berlusconi IV.

Nascita19 settembre 1963 (età 60 anni), Cuneo








L’Italia e

L’Ucraina



«La nostra posizione non cambia: 

abbiamo sempre detto che l’Ucraina 

andava aiutata in ogni modo possibile, 

e lo stiamo facendo, ma abbiamo anche 

sempre escluso un intervento diretto 

nel conflitto dei nostri militari». 

sabato 4 maggio 2024

Antropogenesi, Antropologia, Homo Sapiens (1)

La Storia dell’umanità s'inquadra nella Storia naturale dei Primati, al cui ordine appartiene biologicamente anche l'uomo.

 (Così inizia la Storia dell'umanità dell'istituto Geografico De Agostini)

* * *
Antropogenesi

È la branca del sapere umano che si dedica al processo di discendenza dell'uomo da presunti antenati animali.

Secondo questa branca di studi il ramo umano si sarebbe separato dalla branca delle grandi scimmie africane solo qualche milione di anni fa. Per oltre 60 milioni di anni, l'avventura dell'uomo sarebbe rimasta indistinta da quella degli altri primati, la cui origine, come la maggior parte dei grandi gruppi di mammiferi, risale al Mesozoico, epoca dominata dai Rettili.

Gli esseri umani, insieme a specie estinte, come il Proconsul, un genere di primati quadrupedi estinti, vissuti in Kenya e Uganda tra 25 e 23 milioni di anni fa durante il Miocene visse 18 milioni di anni fa, e specie viventi, come il gorilla e lo scimpanzé, fanno parte della famiglia degli "Ominidi".

Un Personaggio

 

Sergio  Zavoli, è stato un giornalista, scrittore, politico e conduttore televisivo italiano. 

Nascita21 settembre 1923, Ravenna
Morte4 agosto 2020, Roma





L’uomo

Viviamo in una civiltà straordinaria che ha manomesso l’ecosistema, ha visto aggravarsi il dramma della fame, della sete e delle malattie, non ha risolto i problemi della sicurezza e del lavoro, sopratutto giovanile, ha sottovalutato lo squilibrio demografico tra il mondo ricco e quello povero, il bisogno di solidarietà e la sfida delle migrazioni; infine, non ha garantito la pace, lasciando che la violenza assumesse cento volti, a cominciare da quello,  il più subdole e feroce, del terrorismo. 

Un giorno, di questo tempo che ha visto l’uomo compiere imprese straordinarie - alcune memorabili, come la scoperta dell’atomo, la “passeggiata lunare”, la mappa del genoma - si dirà che fu grande e dissennato; e che, tra tanti errori, il più grave, quello che lo condusse alle soglie del pericolo più insidioso, fu la mancata percezione del pericolo.


venerdì 3 maggio 2024

Parole ricorrenti sui media

 

EUROPARLAMENTO  Si tratta dell’unica istituzione europea a essere eletta direttamente dai cittadini dell’Unione. Le prime elezioni risalgono al 1979.

 L’europarlamento è composto da 705 eurodeputati che rappresentano i 27 Stati membri dell’Ue. 

 Dopo la Brexit, all’Italia spettano 76 seggi: si tratta del terzo gruppo più numeroso dietro a Germania (96) e Francia (81), davanti a Spagna (61) e Polonia (53).

 Le deputate e i deputati al Parlamento europeo si riuniscono in gruppi politici e sono organizzati non già per nazionalità bensì per affinità politiche. Vi sono attualmente 7 gruppi politici.

 Un gruppo politico è composto da un numero minimo di 23 deputate e deputati e rappresenta almeno un quarto degli Stati membri. Una deputata o un deputato non possono aderire a più gruppi politici.

 Le deputate e i deputati che non aderiscono a nessun gruppo politico sono noti come non iscritti.

1950: Rivolte contadine e ritorno del fenomeno del brigantaggio

 Salvatore Giuliano (3)

Fu un primo maggio di sangue:
quello della strage di Portella della
Ginestra, in prossimità di Piana
degli Albanesi nel 1947. Undici
persone uccise, altre ventisette
ferite sotto i colpi della banda
di Salvatore Giuliano. 


Su questo episodio ci
soffermeremo nella
prossima pagina.



 Salvatore Giuliano, nel contesto sociale ed economico della seconda guerra mondiale -con gli americani già sbarcati in Sicilia- diventa personaggio di interesse delle cronache giornalistiche nel 1943, quando dopo aver ucciso un carabiniere tenta nelle campagne dell' Isola di sottrarsi alla giustizia, e poi quando nel 1944 fonda la banda di malviventi che effettuerà scorrerie e razie nelle province di Palermo, Trapani e Caltanissetta.

  L'attività di commercio clandestino del "grano" in periodo di guerra fu la sua iniziale operosità che, inevitabilmente attirò l'interesse della Mafia, che inizialmente tentò di inglobarlo nella sua rete di illegalità senza riuscirci. Giuliano infatti non fu un mafioso ma un vero e proprio bandito, un esclusivista che non amava gerarchie al di sopra di sè.

  Per conservare però la latitanza necessitava di coperture e, nel clima del dopoguerra, non fu difficile trovarle nel confuso mondo politico post-fascista tra quelle forze che della mafia erano in qualche modo riflesso. Il suo iniziale sostegno politico lo trovò nel Mis (Movimento per l'indipendenza siciliana) che lo nomina, addirittura, comandante dell'Evis (Esercito volontario per l'indipendenza siciliana).

  L'operatività di Salvatore Giuliano negli anni 1945 e 1946 è intessuta di numerose (numerosissime) azioni militari contro le forze dell'ordine dello Stato Italiano. Quando però il Mis diventa, viene riconosciuto, movimento politico legale, Giuliano e la sua banda si specializzano nel sequestro di persone. La stampa comincia a dare sempre più spazi giornalistici al personaggio e alla sua banda e capita, piuttosto stranamente ed illogicamente che talune fasce di popolazione vedano in lui una specie di giustiziere alla Robin Hood.

  Per il governo di Roma il personaggio Salvatore Giuliano comincia a diventare un vero e serio problema.

  (segue) 

Dal vivere individuale a quello comunitario

Fra sociologia, economia e diritto ( 4) 

Il vivere comunitario è sicuramente l’espressione più avanzata della civilizzazione umana eppure non manca chi lo ritiene nello stesso tempo dissipatore d’umanità. E’ scontato che il vivere negli aggregati urbani (città, paesi e/o villaggi) e’ un fenomeno, dovrebbe essere, intrigante e coinvolgente.

Dalla realtà fisica che ci sta attorno,
alla realtà sociale, umana su cui imbattiamo.


L’aggregazione urbanistica degli uomini ha origini protettive contro le avversità della natura per ogni essere umano, eppure non mancano occasioni per ritenerla come ambiente avverso. In questa situazione i sociologi spiegano che ci si trova in presenza di antinomie antiche, tanto antiche quanto lo sono le realtà comunitarie cittadine.

Le città, i paesi, le comunità da che mondo è mondo risultano essere contemporaneamente intime, amate e nello stesso tempo misteriose, estranee.

Se quanto ora riportato può riguardare la realtà fisica, strutturale ed urbana entro cui prevalentemente tutti viviamo, verosimilmente e’ ancora più vero se lo sguardo lo posiamo dall’aggregato urbanistico a quello comunitario, all’aggregato civile, sociologico ed umano che sta all’interno del sito territoriale.

 Per meglio conoscere questo secondo aspetto del vivere comunitario (all’interno delle realtà territoriali, fisiche) e’ necessario usare strumenti intellettuali, utili per cogliere simboli, norme comportamentali ed espressive. Sono le scienze sociali che aiutano a comprendere e ad inquadrare le caratteristiche nascoste in tutte, in ogni società urbana. Da qui la bontà delle discipline sopra evocate nella titolazione di pagina di sociologia, economia e diritto.

(Segue)

Un Personaggio

Giuseppe Palmeri, nato a Palermo il 19 luglio 1939, è stato avvocato presso l’Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana, direttore della Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, più volte rappresentante della Sicilia a Bruxelles nei procedimenti di controllo delle misure di aiuto ad imprese e produzioni regionali. 

 Nato a Palermo il 19 luglio 1939


Palermo di una

volta


Al tempo in cui la

televisione era assente

o scarsamente diffusa,

i media digitali ancora

inimmaginabili e le grandi

testate nazionali giungevano

con difficoltà al sud e nelle

isole, la città di Palermo

conosceva un'intensa attività

pubblicistica. I giornali redatti

e stampati in città svolgevano

un'insostituibile ruolo informativo

per i lettori, attratti in strada 

dagli "strilloni" che ne

 annunciavano le principali

notizie sventolando i

fogli che ancora sapevano

di inchiostro.

giovedì 2 maggio 2024

Candidati della Circoscrizione Isole (Sicilia-Sardegna): Elezioni Europee

I candidati italiani alle elezioni europee dell'8 e 9 maggio dei principali partiti.

Circoscrizione Isole, che comprende Sardegna e Sicilia.



FRATELLI D'ITALIA


1. Giorgia Meloni detta Giorgia. 
2. Salvatore Deidda detto Sasso
  3. Elvira Amata.  
4. Massimiliano Giammusso Detto Massi Detto Musso
  5. Giuseppe Milazzo
  6. Ruggero Benedetto Italo Razza
   7. Giuseppa Savarino Detta Giusi. 
8. Alessia Scorpo

FORZA ITALIA


1. Caterina Chinnici  
2. Michele Cossa
  3. Maddalena Calia
  4. Massimo Dell’Utri
   5. Marco Falcone
  6. Bernardette Felice Grasso
  7.  Margherita La Rocca Ruvolo Detta Rita. 
8.  Edmondo Tamajo detto Tamaio detto Di Maio detto Edy detto Edi
 detto Eddy

LEGA 


1. Annalisa Tardino 
  2. Roberto Vannacci 
   3. Ester Bonafede 
  4. Antonino Germana' 
  5. Michelina Lunesu 
  6. Francesca Reitano   
7. Raffaele Stancanelli 
  8. Girolamo Turano.

PARTITO DEMOCRATICO


1. Elly Schlein
   2. Antonio Nicita
  3. Lidia Tilotta
   4. Pietro Bartolo
  5. Angela Quaquero
  6. Giuseppe Lupo
  7. Maria Flavia Timbro
   8. Giuseppe Belvisi.

MOVIMENTO CINQUE STELLE


1. Giuseppe Antoci 
   2 .Cinzia Pilo
   3. Patrizio Cinque 
   4.  Antonella Di Prima.  
5. Virginia Farruggia 
   6. Matteo Porcu.   
7. Antonino Randazzo    
8. Matilde Montaudo.

ALLEANZA VERDI SINISTRA
   1. Leoluca Orlando
   2. Ilaria Salis
   3. Domenico Lucano detto Mimmo
4. Cinzia Dato.  
5. Emanuele Barbara
   6. Giuliana Fiertler detta Firtler, detta Fitler
   7. Francesco Muscau
  8. Stefania Pagliazzo.

AZIONE


1. Carlo Calenda
  2. Sonia Alfano
   3. Gianfranco Damiani
   4. Martina Benoni.  
5. Gianni Palazzolo detto “Giangiacomo” 
   6. Rosanna Cocomero 
   7. Nicola Trudu 
   8. Elena Bonetti

STATI UNITI D'EUROPA


1. Rita Bernardini. 
2. Francesco Concetto Calanna
   3. Fabrizio Micari
   4. Valentina   
5. Pietrina Putzolu
  6.  Luca Ballatore
  7.  Carola Politi. 
8. Matteo Renzi


Il delitto Matteotti (9)

Giugno 1924

 La notizia del rapimento dell'onorevole Matteotti, parlamentare e segretario del Partito Socialista Unitario, si diffonde nel pomeriggio dell'11 giugno 1924 (all'indomani della scomparsa). L'allarme investe prioritariamente i compagni di partito.

  Filippo Turati scrive ad Anna Kuliscioff "Siamo in una pena orribile sulle sorti di Matteotti (...) ieri alle 16 uscì di casa e non so se passò alla Camera, ma nessuno di noi l'ha visto e da allora non se ne hanno più notizie. (...) La moglie lo attese btutta la notte alla finestra, e più tardi scrisse a noi per avere notizie. E' moralmente impossibile che egli sia assente durante la discussione dell'esercizio provvisorio, per la quale stava anche preparando un discorso,  ma più moralmente impossibile che,  quand'anche avesse creduto di assentarsi o perchè pedinato o perchè minacciato, non pensasse di far arrivare in qualche modo una parola rassicurante alla mamiglia e a noi".

 Dopo ancora un giorno di angosce e di consultazioni e ricerche, il 13 giugno, i giornali socialisti, l'Avanti! e la Giustizia, parlano sia pure con più punti interrogativi, di un "fosco delitto antisocialista" e, con titoli più cauti e misurati,  gli altri giornali di opposizione al governo, dal "Mondo" alla "Stampa", al "Corriere della Sera" di Luigi Albertini.

 Il "Popolo d'Italia", giornale fascista, addossa immediatamente il delitto, il sospetto di delitto, a imprecisati "nemici del fascismo" e su queste posizioni si allineano tutti i gionali e testate nazionali e non fiancheggiatori del fascismo. Nessun giornale mette in discussione il ruolo del regime. Il clima politico a Roma e nel paese, attraverso i circoli socialisti, comincia ad allarmarsi e Mussolini ndella serata del 12 giugno sente il bisogno di rassicurare la sua maggioranza parlamentare di Montecitorio. In quella sede afferma "Credo che la Camera sia ansiosa di avere notizie sulla sorte dell'on.le Matteotti, scomparso improvvisamente nel pomeriggio di martedì scorso in circostanze di tempo e di luogo non ancora ben precisate, ma comunque tali da legittimare l'ipotesi di un delitto che, se compiuto,  non potrebbe non siscitare lo sdegno e la commozione del Governo e del parlamento. Comunico che appena gli organi di polizia della prolungata assenza dell'on. Matteotti, io stesso impartii ordini tassativi per intensificare le ricerche a Roma, fuori Roma, in altre città e ai paesi di frontiera. La Polizia, nelle sue rapide intagini, si è già messa sulla strada di elementi sospetti e nulla trascurerà per fare luce sull'avvenimento,  arrestare i colpevoli ed assicurarli alla giustizia. Mi auguro che l'on. Matteotti possa ritornare in parlamento".

 I giornali non allineati dell'epoca scrissero che Mussolini nell'occasione mostrò, con tono imbarazzato e indeciso, e addirittura con incertezza a lui non abituale, la difficoltà personale e quella di governo. Qualche parlamentare di istintò ebbe ad esclamare "Allora è complice!". Ed in effetti già al momento dell'intervento parlamentare (19,30 del 12 giugno), Mussolini sapeva bene quale era stata la fine di Matteotti e persino dove era stato malamente sepolto da A. Volpi, A. Poveruomo, A. Viola, e A. Malacria, comandati da Amerigo Dumini, lo squadrista regolarmente scritto a libro paga dalla Presidenza del Consiglio.

(Fonte di quanto riportato sopra è il

testo "L'Avvento del Fascismo e il Regime".

La Biblioteca di Repubblica

1950: Rivolte contadine e ritorno del fenomeno del brigantaggio

Salvatore Giuliano (2)

La Sicilia del secondo dopoguerra mondiale, in relazione all'assetto prettamente agricolo-latifondista, si presentò alla realtà politica nazionale con la massima immagine di arretratezza e di povertà. Il banditismo diffuso sull'intera Isola ne era la più chiara manifestazione. Salvatore Giuliano (noto come Il bandito Giuliano, Bannera, Re di Montelepre, detto Turiddu, nato a Montelepre, 16 novembre 1922 – morto a Castelvetrano, 5 luglio 1950), è stato il brigante ed il  terrorista che ha caratterizzato e trasmesso al mondo  un'immagine dell'Isola nel quinquennio successivo alla fine della seconda guerra mondiale.

Se Giuliano ha rappresentato un simbolo, gli avvenimenti di cui egli è stato protagonista hanno trasmesso all'Europa e al mondo un quadro culturale ed economico-sociale di diffusissimo degrado umano dell'Isola che si reggeva (e secondo tanti osservatori italiani e non, in parte, continua a reggersi) su diffusi rapporti clientelari e mafiosi.

Giuliano, colui che verrà definito Re di Montelepre, assurge all'onore delle cronache giornalistiche nel 1943, quando dopo aver ucciso un carabiniere fugge e si nasconde nelle montagne che fanno da sfondo e cintura alla Conca d'Oro palermitana. Da quell'ambiente che non gli è per nulla ostile egli fonda una numerosa e fedele banda di fuori-legge con cui riuscirà per parecchio tempo a condizionare la misera e povera vita post-guerra di parecchie comunità e paesi delle province di Palermo, Trapani e Caltanissetta.

(Segue)

Un Personaggio

 

Papa Benedetto XVI, nato Joseph Aloisius Ratzinger, è stato il 265º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 7º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d'Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice, dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013.

Nascita16 aprile 1927, Marktl, Germania
Morte31 dicembre 2022, Monastero Mater Ecclesiæ, Città del Vaticano.




La Fede

La Fede rimane un cammino.

Durante tutto il corso della

nostra vita siamo in cammino,

e perciò la fede è sempre 

minacciata e in pericolo.

Ed è anche salutare che si

sottragga in questo modo al

rischio di trasformarsi in 

ideologia manipolabile. Di

indurirsi e di renderci incapaci

di condividere  riflessione e

sofferenza con il fratello che

dubita e che s’interroga. Una

fede può maturare solo nella

misura in cui sopporti e si 

faccia carico, in ogni fase 

dell’esistenza, dell’angoscia 

e della forza dell’incredulità 

e l’attraversi infine fino a farsi

di nuovo percorribile in una

nuova epoca.

mercoledì 1 maggio 2024

Giornale edito dalla Camera del Lavoro di Corleone


 

Parole ricorrenti sui media


 Pil. Il Prodotto interno lordo (abbreviato Pil) misura il valore aggregato, a prezzi di mercato, di tutti i beni e i servizi finali (quindi esclusi i beni intermedi) prodotti sul territorio di un Paese in un dato periodo. 

Normalmente si usa come riferimento l’anno solare, ma sono usati anche altri archi temporali, ad esempio il trimestre. 

Il Pil è un indicatore che esprime o simboleggia il benessere di una collettività nazionale relativamente al suo livello di sviluppo o progresso. 

1950: Rivolte contadine e ritorno del fenomeno del brigantaggio

Salvatore Giuliano (1)

 Quello delle rivolte contadine nell'Italia post-seconda guerra mondiale è stato un fenomeno relativamente frequente, nè esclusivo della storia dell'Isola..

  I libri di Storia evocano:

Il banditismo-fenomeno criminale.

Imperversò in Sicilia, nel primo
 dopoguerra  e in seguito allo sbarco alleato
nel luglio 1943.


Perse ruolo negli anni '50, con la morte del
bandito  Salvatore Giuliano.





1) A Bronte, un centro ad occidente dell'Etna, i contadini nel 1948 occuparono parte della tenuta che nel 1799 i Borboni avevano donato a Horario Nelson e passata poi, via via di mano in mano, ad altre mani latifondiste. I libri scolastici di Storia, per quelle stesse tenute, ricordano che nel 1860  accaddero tragici eventi che  vengono sintetizzati nell'avvenuta fucilazione di tutti i capi contadini per ordine di Nino Bixio, il luogotenente di Giuseppe Garibaldi.

  Molto meno sono evocati i seguenti altri episodi del secondo conflitto mondiale:

2) A Melissa, località nei pressi di Crotone, nel 1949 un gruppo di contadini occupò un fondo denominato Fragalà, in gran parte assegnato sin dal periodo napoleonico al Comune. La mattina del 29 Ottobre, la polizia provò a farli sgombrare: tre contadini rimasero uccisi.

3) A Montescaglioso, in Basilicata, nel dicembre 1949 circa 20mila contadini occuparono feudi per circa 15mila ettari nella zona prossima a Matera. A metà dicembre la polizia irruppe nel paese e sparò sulla folla radunata nella piazza uccidendo una persona.

4) In Abruzzo, a Fucino nel febbraio 1950 i braccianti marciarono sui feudi dei Torlonia e scavarono dei canali di irrigazione. Alla fine di Aprile nella medesima zona, nel paese di Torlonia,  le guardie private dei Torlonia ricorsero alle armi e spararono sulla folla: due persone rimasero uccise.

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 Proveremo a evocare in poche pagine dei prossimi giorni, quanto accaduto nell'Italia post seconda guerra mondiale con il drammatico ritorno del fenomeno del brigantaggio, che coinvolse le campagne siciliane avendo come protagonista il bandito Salvatore Giuliano.

  Il tempo anteriore e successivo all'anno 1950 fu quello della ricostruzione economica dal dopoguerra. L'Italia da sempre paese agricolo aspirava a divenire una realtà industriale. Effettivamente quel disegno politico-economico riuscì a procurare benessere alle regioni settentrionali. Di contro accadde che il Meridione e soprattutto la Sicilia fu tagliata fuori da quell'ambizioso disegno di sviluppo socio-economico. Ciò avvenne nonostante incenti risorse furono assegnate alla disastrata ed arretrata economia del Sud mediante quell'istituzione denominata Cassa per il Mezzogiorno. 

 Proprio in quel dopo-guerra, ricomparve nell'Isola l'antico fenomeno risalente al sorgere (inizi del 1800) del latifondismo, ossia del banditismo.

 La vicenda di cui sarà protagonista di primo piano Salvatore Giuliano non fa altro che mettere in luce il quadro culturale e quello socio-economico di massimo degrado dell'Isola. In Sicilia con la fine della seconda guerra mondiale ci furono forze politiche che puntarono, ancora,  sull'antica carta di valori clientelari e peggio ancora mafiosi.

(Segue)

Un Personaggio

Jorge Luis Borges, è stato uno scrittore, poeta, saggista e traduttore argentino. Le opere di Borges hanno contribuito alla letteratura filosofica e al genere fantastico.

Nascita24 agosto 1899, Buenos Aires, Argentina
Morte14 giugno 1986, Ginevra, Svizzera





L’uomo vuole
capire

Questa immensa e 

folle ambizione di capire

che porto in me

-quasi a dispetto di

me stesso, attraverso 

tutte le vicende della

vita-

Non potrebbe un 

giorno essere sodisfatta

interamente e di colpo?

Quel giorno, al vertice

di una trionfante

spirale dell’intelligenza,

“vita e morte, reale e

immaginario, passato e

futuro, comunicabile e

incomunicabile non

cesseranno ad essere 

percepiti come opposti?

martedì 30 aprile 2024

Il delitto Matteotti (8)

 Giugno 1924

Il gruppo di fascisti che, alle 16,30 del 10 giugno 1924, rapi’ ed uccise Giacomo Matteotti era composto da Amerigo Dumini, Albino Volpi, Giuseppe Viola, Augusto Malacria e Amleto Poveromo.        

Costoro avevano controllato l’uscita dal palazzo di via Pisanelli, dove aveva abitazione il deputato socialista e quando questi raggiunse il lungotevere, due dei cinque corsero incontro a lui e lo afferrarono. Matteotti li respinse entrambi, gettandone uno a terra, ma sopraggiunse un terzo aggressore che tramortì il parlamentare con un pugno tanto potente al punto da abbatterlo  per terra. Gli aggressori lo presero da terra e tramortito per come era lo introdussero nell’auto che intanto si era accostata al gruppo. Durante il percorso gli aggressori continuarono ad infierire con pugni al volto e al torace di Matteotti, che ebbe forza per reagire solamente all’istante in cui il gruppo provò ad introdurlo entro l’auto; ebbe pure forza per gridare e divincolarsi fino a rompere con un calcio il vetro che divideva l’abitacolo dal posto di guida. Mentre l’auto si allontanava dal posto dell’agguato due testimoni che stavano nei pressi riferirono di aver notato due uomini fuggire a piedi verso il ponte Margherita.

I testimoni che dalle finestre dei palazzi più prossimi poterono assistere al rapimento sostennero che gli aggressori furono in cinque, escluso l’autista. La Polizia individuo’ i personaggi Dumini, Viola, Proveromo, Volpi e Malacria,  ed altri tre elementi che non furono mai identificati. Altri personaggi furono scagionati.

L’auto con Matteotti dentro si dileguò ad alta velocità nella campagna romana lungo la via Flaminia col parlamentare dentro che continuava a lottare e forse per questa ragione gli aggressori decisero di ucciderlo nell’auto, diversamente da come avevano progettato. 

La scomparsa di Matteotti fu denunciata agli organi di Polizia da Giuseppe Emanuele Modigliani, che poi sarà avvocato di parte civile nella fase istruttoria del processo. Modigliani fu oggetto da parte sua di ripetute intimidazioni e pure aggredito dai fascisti ed ebbe la casa devastata. Per queste ragioni decise, come moltissimi altri antifascisti, d’intraprendere la via dell’esilio.

(Segue)


Un Personaggio


Bruno Racine
Amministratore delegato e Direttore di Palazzo Grassi dal 2020, dopo essere stato Consigliere Principale presso la Corte dei Conti, svolgendo per il Ministro della Cultura una missione prospettica sugli autori e l'azione creativa.

Nascita17 dicembre 1951 (età 72 anni), Parigi, Francia.




L’arte linguaggio 

universale

Forse l’arte non potrà davvero salvare il mondo, ma certo qualcosa di importante può farlo: può farci essere più uniti. Può, insomma, aiutarci a capire e a capirci, può darci una nuova consapevolezza: la consapevolezza che ogni tipo di chiusura non farà altro che aggravare una situazione, come quella attuale, già difficile e pericolosa, attraversata dalle guerre, segnata dalla crisi ambientale, ferita dalle disparità sociali. Nei miei anni trascorsi alla guida di Villa Medici di Roma, del Centre Pompidou di Parigi, di Palazzo Grassi e Punta della Dogana, le due sedi veneziane della Collezione Pinault, ho imparato che la nozione di identità nazionale, specialmente nell’arte, non può essere mai assoluta, ma deve piuttosto essere (secondo un termine ormai diventato molto attuale) fluida: nel senso che non ci si può chiudere nel proprio piccolo giardino (sia pure un piccolo giardino nazionale), rimanendo insensibili a quello che succede oltre le mura di questo nostro piccolo giardino.

lunedì 29 aprile 2024

Dal vivere individuale a quello comunitario

 Fra sociologia, economia e diritto ( 3) 

L’urbanizzazione. Il vivere comunitario, nei centri urbanizzati, è il fenomeno che sicuramente ha caratterizzato il ventesimo secolo e che continua a segnare ancora i nostri giorni. I sociologi e gli economisti ritengono l’urbanizzazione luogo e sede dell’espressione più avanzata della civilizzazione umana e nello stesso tempo sede dove viene dissipato lo spirito di umanità, quasi l’ambiente più malsano in cui vivere. La città, il processo di urbanizzazione come lo conosciamo da oltre un secolo in qua, davvero presenta aspetti sconosciuti a causa della realtà complessa, non tanto nella sfera fisico-urbanistica quanto in quella sociologica-umana.

La struttura fisica di qualsiasi centro abitato, che sia Contessa Entellina o Palermo, Corleone o Roma,

contiene in sé sfaccettature fisiche sue proprie. Lo stesso cittadino residente, e a maggior ragione lo sporadico visitatore coglie le tipologie costruttive degli edifici locali di Contessa Entellina post terremoto ‘68, vede il livello delle cilindrate automobilistiche prevalenti, vede le persone nelle caratteristiche fisiche in termini di età, linguistiche e magari caratteriali ma nulla o ben poco riesce a cogliere della società umana locale, in quanto società in generale. Per questo tipo di conoscenza serve uno strumento intellettuale che sappia cogliere simboli ed espressioni. Sono le scienze sociali (dalla sociologia, all’economia e al diritto) che aiutano alla comprensione dei “fenomeni non osservabili” e che fanno inquadrare le caratteristiche nascoste di qualsiasi comunità urbanizzata, l’essenza delle relazioni tra fenomeni sociali e fisici.

 E su quest’ultimi aspetti di vita umana che ci proponiamo -nel lungo termine- di cogliere indizi interpretativi sul vivere a Contessa Entellina (o a Bisacquino o Sambuca di Sicilia etc.) ed il vivere a Palermo, Milano o Londra.

 = = 

Su questa pagina, che speriamo possa avere cadenza almeno settimanale, contiamo di riuscire a parlare di senso civico.