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mercoledì 2 gennaio 2019

Contessa Entellina. Venerdì 4 gennaio presso il Centro Culturale Parrocchiale -in piazza- sarà ricordato il 550° anniversario della morte di Giorgio Kastriota Scanderbegh


Quella di Giorgio Castriota Scanderberg, eroe nazionale albanese al sorgere della modernità, è divenuta oggi una figura mitica.
Storici e uomini di cultura europea lo tratteggiano come personaggio complesso, ben oltre ciò che generalmente lo connotiamo noi arbëreshë come difensore dell'indipendenza del suo popolo, insomma ben oltre ciò che attribuiamo al Garibaldi dell'indipendenza italiana.
In Scanderberg oggi nei paesi europei si addita il protagonista della lotta fra due mondi, due culture, completamente diverse fra loro: cristianesimo/islam. 
Egli fu quel personaggio che chiese, per la prima volta alle soglie dell'Umanesimo europeo, l'aiuto congiunto di tutte le potenze europee, il papato in testa, per provare a bloccare l'espansione violenta e completamente estranea di una cultura proveniente da terre non europee, e fra i cui propositi vi era primariamente di soppiantare il Cristianesimo. 

Scanderberg nel sollecitare le potenze europee di allora a soccorrerlo nella sua ventennale lotta contro i turchi ottomani si eresse, sebbene principe di una piccola nazione, in via di fatto quale difensore non solamente del suo popolo ma dell'identità europea, di cui allora più che adesso, il Cristianesimo costituiva l'anima e l'insegna.

La Storia ha seguito il corso che noi oggi conosciamo.
Oggi dopo cinque secoli di dominazione turca l'Albania è la terra di tante e differenti religioni e l'Islam è quella maggioritaria. 
C'è da dire tuttavia che la convivenza con le comunita' cristiane è fra le piu' pacifiche che in tante altre realtà. La diversita' religiosa, peraltro contaminata da un diffuso ateismo dovuto al cinquantennio comunista, poggia infatti in Albania su una pacifica convivenza di religioni e di filosofie di vita, frutto -sostengono gli esperti- di una convinzione più popolare che teologica che si appartiene tutti alla specie umana.

Per tornare a Scanderberg c'è da dire che era egli consapevole sostenitore dei valori e della civilta' europea che il plurimillenario Impero Romano d'Oriente aveva radicato in quella parte della penisola balcanica. 
Per quei valori, per quella civiltà, scelse di affrontare lotte e sacrifici immani per un ventennio, sebbene conoscesse bene cosa il Sultano a lui persnalmente aveva garantit nella prima parte dei suoi anni.
La sua oggi più che una storia appare una leggenda. Egli (e la sua vicenda in Albania e fuori da essa)  appare ai nostri giorni un mito per essere riuscito per un ventennio a frenare l'avanzata della frmidabile armata ottomana che, dopo di lui,  in pochi decenni sarebbe arrivata fino a cingere d'assedio Vienna, la  capitale dell'Impero Asburgico.

Scanderberg eroe della cristianità europea alle origini della modernità è ancora oggi l'eroe nazionalè d'Albania, di tutta l'Albania compresa quella maggioranza della popolazione di fede islamica. Come mai ?
Perche' egli è il simbolo di tutti gli albanesi; esprime in maniera complessiva ed integrale l'albanesità e l'orgoglio di quel popolo, al di là delle fedi.

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