Nel regime latifondistico come era organizzata la struttura di una masseria ?
La descrizione da noi riportata è stata raccolta da una fonte diretta, ossia da un lavoratore che sul finire degli anni quaranta (del Novecento), da giovane, prestava servizio a Vaccarizzo, la masseria della famiglia Pecoraro, la quale allora conservava integra la sua funzionalità non essendo ancora stata avviata la Riforma Agraria, che arriverà dopo, nel 1952.
Il latifondista, ovviamente, viveva a Palermo.
In suo luogo a dirigere la Masseria c'era un 'Amministratore'. Dall'Amministratore dipendeva il Sovrastante (a cui facevano riferimento i campieri, ed i "Vujara", termine quest'ultimo arbreshe per denominare i conduttori-custodi dei buoi e delle mandrie etc.).
Alla Masseria di Vaccarizzo erano accorpati i seguenti feudi:
-Vaccara,
-Roccella
-Vaccarizzotto
-Piano Cavaliere
La descrizione da noi riportata è stata raccolta da una fonte diretta, ossia da un lavoratore che sul finire degli anni quaranta (del Novecento), da giovane, prestava servizio a Vaccarizzo, la masseria della famiglia Pecoraro, la quale allora conservava integra la sua funzionalità non essendo ancora stata avviata la Riforma Agraria, che arriverà dopo, nel 1952.
Il latifondista, ovviamente, viveva a Palermo.
In suo luogo a dirigere la Masseria c'era un 'Amministratore'. Dall'Amministratore dipendeva il Sovrastante (a cui facevano riferimento i campieri, ed i "Vujara", termine quest'ultimo arbreshe per denominare i conduttori-custodi dei buoi e delle mandrie etc.).
Alla Masseria di Vaccarizzo erano accorpati i seguenti feudi:
-Vaccara,
-Roccella
-Vaccarizzotto
-Piano Cavaliere
Ma ad essa facevano riferimento, in qualche modo, anche i feudi di Petraro, Pizzillo e Portone tutti e tre, formalmente, staccati dalla sede di Vaccarizzo perchè passati ai cognati del senatore Antonino Pecoraro: on.le Franco Restivo (Petraro), Mastropaolo (Pizzillo), Perciabosco (Portone).
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