Guglielmo II nel 1182 dota l'appena istituito Monastero di Monreale di possedimenti e privilegi la cui elencazione sarebbe infinita.
Si tratta di territori, casali, e domini che si estendono al di là dei monti che cingono la conca d’oro e che vanno al di là della Valle dello Jato e di quella del Belice. Da questa regia decisione ne discese l’esigenza di delimitare i confini fra i domini regi (demaniali) e quelli che invece sarebbero passati con la concessione feudale alla chiesa di Monreale. Una squadra di topografi fu pertanto incaricata da re Guglielmo perché individuase, delimitasse, nei dettaglio, i confini. Oggi noi siamo in condizione di usare il testo del Rollo, il frutto del lavoro di quei topografi, in italiano, ma allora le copie in originali furono scritte nelle lingue del popolo, il greco (gli indigeni) ed il saraceno (la popolazione sottomessa dopo aver esercitato per 250 anni il dominio). Successivamente i monaci, beneficiari della donazione, curarono la traduzione in latino. Le copie in italiano da noi oggi consulte però, per essere il più aderenti possibili ai testi originari, provengono dalla traduzione che nel tempo è stata curata dal testo saraceno in francese. Nel corso dei secoli il prezioso documento, per le minuziose descrizioni del vastissimo territorio, è stato studiato da decine e decine di studiosi (storici, sociologi, antropologi, topografi e geografi). E’ ovvio che dal 1182 la natura dei luoghi lì descritti è stata sottoposta a sconvolgimenti umani e naturali. Fra il 1200 ed il 1300 il territorio che ci interessa, entro cui ricade quasi per intero l’attuale perimetro del Comune di Contessa Entellina, fu teatro di battaglia degli Svevi contro i musulmani con la conseguente definitiva distruzione di Antella (Entella), con la guerra dei Vespri Corleone, alleata di Palermo, tentò in tutti i modi di neutralizzare la funzione esercitata sul territorio dal Castello di Calatamauro. Nell’accordo che i corleonesi strinsero con Ruggero Mastrangelo nel 1282 chiesero che il castello venisse distrutto.
Nel primo cinquantennio del 1300 il territorio diventa campo di battaglia tra Aragonesi e Angioini ma soprattutto delle grandi famiglie che si contendono la guida effettiva del Regno, i Ventimiglia, i Chiaramonte, gli Alagona, i Peralta ed i Palazzi. Tutte queste vicende, unite alle ricorrenti pestilenze, sconvolsero il territorio sia topograficamente che antropologicamente. Nel 1370, per esempio, il Monastero di Monreale non risulta più abitato da monaci.Le ripercussioni nel tessuto sociale sono state enormi a causa della desertificazione della zona. Già sul finire del 1200 il territorio di Corleone viene ripopolato con popolazioni lombarde, quello di Jato da popolazioni armene e qualche secolo dopo altre zone vengono ripopolate con gli arbresh (Piana, Palazzo, Contessa e Mezzojuso).
Queste nuove popolazioni inevitabilmente hanno cambiato toponimi e denominazioni di siti, contrade e località. Da qui l’interessamento degli studiosi per tentare di ottenere, di estrarre, dalle lettere antiche trasfuse sul documento atmosfere e modi di vivere di fine 1200.
Precedentemente abbiamo elencato i nomi dei casali che nel 1182 sorgevano sull’odierno territorio di Contessa Entellina: Senuri, Manzil Sind (oggi non ancora individuato) ed altri ancora, localizzabili a Bruca, Realbate, Bagni di Entella, Carrubba, Calatalì, fra questi sulle pagine del Rollo è dato cogliere la ricorrente citazione di Calatalì. Sarebbe il caso che qualche studioso né approfondisse le ragioni.
Su questo documento, ed in particolare sui dettagli che più ci interessano da vicino, per esempio la descrizione della Divise Batallari, torneremo sul nostro sito, per soffermarci sui riferimenti che attengono la sorgente Pomo e la contrada Balatazza, a sud di Santa Maria del Bosco.
Il Contessioto
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