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martedì 23 agosto 2011

Il declino dell'Occidente

L'Occidente è in crisi: l'America, la grande America, è oggi come non mai condizionata dalla Cina, il paese che sottoscrive buona parte del suo debito pubblico.
L'Europa non cresce e la sua locomotiva (la Germania) mostra segni di stanchezza.
Le nazioni che stanno crescendo velocemente, a ritmi incredibili, oggi sono la Corea del Sud e Taiwan (l'altra Cina). Questi paesi stanno dando benessere a centinaia di milioni di persone creando posti di lavoro e ricchezza; assolvono nell'estremo oriente infatti alla funzione di vere "locomotive" che trainano altri paesi.
La cosiddetta parte avanzata delle Nazioni, quella occidentale ed il Giappone, invece, (lo abbiamo detto) non cresce, langue, non crea nuova ricchezza, nè nuova occupazione. Però sono i Paesi occidentali ad avere in mano le leve dell’economia e della finanza mondiale. Il Fmi (Fondo monetario) è gestito dai francesi con Christine Lagarde, la Banca mondiale dagli americani con Robert Zoellick.
Questo scenario fa vedere come i bravi (l'estremo oriente) si accontentano ad assolvere al ruolo di sudditi e come gli incapaci (gli occidentali) sono, fanno, i dirigenti.
Lo stato di fatto non durerà a lungo perchè gli squilibri creeranno tensioni a livello mondiale. I nobili decaduti (la Storia lo insegna) non riescono per lungo tempo a conservare il loro "status".
L'Occidente è stato scalato negli ultimi decenni, purtroppo, (non solo l'Italia) da soggetti e da istituzioni (finanziarie) di cui i Silipodi sono simboli eloquenti. Gli interessi delle collettività dipendono oggi da uomini che prima devono saziare i loro appetiti, i vari Berlusconi, (ossia, mai).
Se si pensasse che gli uomini della ricostruzione, che fecero grande l'Italia, si chiamavano De Gasperi, Einaudi etc. e se si ricordasse che costoro morirono poveri, forse ... il nostro difficile discorso sarebbe meglio capito.

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